Finalmente è stato completato il progetto Arctic Code Vault, presentato da GitHub lo scorso novembre 2019, grazie al quale si è voluto archiviare l’intero codice open-source presente sull’hub alla data 02 febbraio 2020 in un deposito presso le isole Svalbard in Norvegia, a 1000 Km dalla terraferma. Si spera in questo modo di preservare il materiale depositato anche se dovesse scoppiare una guerra nucleare o qualsiasi altra calamità che potrebbe cancellare per sempre questi materiali custoditi dove sono in questo momento.
GitHub
GitHub è una piattaforma di hosting per sviluppatori di software, nata nell’ottobre 2007 ed è appunto utilizzato principalmente dagli sviluppatori che hanno la possibilità di caricare un codice da loro creato e renderlo cosi disponibile anche ad altri utenti che possono contribuire a migliorarlo.
GitHub è stato al centro di una grande acquisizione da parte di Microsoft nell’estate 2018, per un valore pari a 7,5 miliardi di dollari in azioni. Attualmente l’hub è utilizzato da molte importantissime aziende come Google, Apple, Microsoft, NASA, Facebook, Twitter, NodeJS, Ruby Rails, Jetbrains, Jquery, e GitHub stesso.
Arctic Code Vault
Il progetto Arctic Code Vault di GitHub nasce nel 2019 ed è stato presentato al GitHub Universe 2019, nel mese di novembre. Il progetto consiste nel voler archiviare tutti i codici presenti su GitHub ad una certa data e riportarli fisicamente su delle pellicole digitali ed essere depositate presso l’Arctic World Archive nelle isole Svalbard
Il deposito presso il quale sono stati immagazzinati i codici è stato inaugurato a marzo del 2017 ed è una struttura dedicata allo stoccaggio di dati in modo da preservarli per le generazioni future. Il deposito è stato costruito in una vecchia miniera di carbone abbandonata in una montagna sull’isola di Spitsbergen ad un profondità di 250 metri sotto terra ed è fatto principalmente di calcestruzzo. Grazie alle temperature artiche e la presenza del permafrost, anche se non dovesse esserci più energia elettrica, la temperatura del rifugio rimarrà sempre sotto il livello di congelamento, garantendo anche in questa evenienza il materiale conservato all’interno per decenni.
I codici archiviati sono quelli presenti in GitHub il 02 febbraio 2020, giorno in cui è stata metaforicamente scattata una “istantanea” dei codici caricati sulla piattaforma. Tramite i partner di Piql sono stati raccolti in totale 21TB di codici immagazzinati fisicamente in 186 bobine di piqlFilm, una pellicola digitale fotosensibile.
Il progetto iniziale prevedeva che l’intero team volasse fino alle isole Svalbard per accompagnare il lungo viaggio delle bobine, ma a causa della pandemia globale da Coronavirus i piani originari sono dovuti necessariamente cambiare ed è stato annunciato che in data 8 luglio 2020 i rulli contenti i più importanti codici open-source del mondo sono giunti alla loro destinazione. Attualmente sono immagazzinati in una camera in fondo al vecchia miniera, dove saranno fuori pericolo in caso di attacchi nucleari e EMP per i prossimi 1000 anni, garantendo che la loro conoscenza possa arrivare in qualunque caso alle future generazioni.
Sicuramente l’idea è eccellente, pensando che la maggior parte dei dati sono archiviati usualmente su dispositivi o tecnologie che non hanno di certo una durata di centinaia di anni, ma al massimo di qualche decennio (come gli hard disk, gli SSD, etc..) essendo fortemente soggetti ad usura anche a causa delle condizioni ambientali, come la temperatura e soprattutto l’umidità. Questa tecnologia sarà una maggior garanzia di essere sicuri di poter tramandare il sapere di questi codici alle future generazioni in qualunque possibile evenienza.
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