Milano, 28 Ottobre 2020, in un evento esclusivo al Huawei Experience Store di City Life, viene svelato il Mate 40 Pro di Huawei, insieme alle nuovissime Huawei FreeBuds Studio e agli Huawei X GENTLE MONSTER Eyewear II, il tutto accompagnato anche dagli altri dispositivi della casa, come i suoi laptop MateBook.
Grazie all’invito di Huawei Italia siamo riusciti a mettere le mani in anteprima sui nuovi dispositivi della casa Cinese e vedere così dal vivo, toccando con mano, se tutto quello di cui ti abbiamo parlato nei giorni scorsi era effettivamente vero o meno.
Premettendo che, da parte mia, le aspettative erano enormi, soprattutto per quanto riguarda le FreeBuds Studio, devo ammettere che sono rimasto molto più sorpreso dal Mate 40 Pro e un po’ deluso dai Gentle Monster Eyewear II; senza dilungarmi ancora molto arriviamo al sodo.
Huawei Mate 40 Pro: prime impressioni e MAKE IT POSSIBLE
Già. MAKE IT POSSIBLE. È così che è stato presentato il nuovo Huawei Mate 40 Pro, con un always on display che ti fa già immaginare qualcosa di inaspettato e di ottima qualità.
Come ricorderai, quando ne abbiamo parlato per la prima volta la settimana scorsa, parlavamo di “zero compromessi”, ed è proprio così che alla fine il Mate 40 Pro si è presentato, non lasciando nulla al caso e dimostrando, nonostante i problemi dovuti alla perdita dei servizi Google, di avere sempre una marcia in più –te ne parlerò in seguito–.
Specifiche Hardware
Il nuovo Mate 40 Pro monta un SoC Kirin 9000, il quale ti ricordo sarà anche l’ultimo dispositivo di Huawei a montare questo SoC a causa del ban voluto dall’attuale amministrazione Americana; grazie al Kirin 9000 lo smartphone avrà una connettività 5G superveloce e, uniti ai ben 8 GB di RAM e 256GB di memoria di archiviazione interna, si appresta ad essere un ottimo flagship.
La navigazione nell’interfaccia del telefono è rapida e non ho notato alcun ritardo, sebbene non abbia potuto sfruttarlo a pieno regime, né con app particolarmente pesanti che potessero metterlo sotto stress, tuttavia mi sono ritenuto molto soddisfatto.
Display, design e camera
Spostandoci sul lato display, l’Horizon Display con una curvatura di 88º, un refresh rate di 90Hz e una risoluzione 2772 x 1344, visti dal vivo, lasciano davvero senza fiato, rendendo onore all’OLED da 6.67″ che la casa Cinese ha scelto per il suo dispositivo di punta.
Sebbene la curvatura di 88º sia stata criticata lo scorso anno –è già apparsa sul Mate 30 Pro– in quanto, a detta di alcuni utenti del mondo tech, si creavano problemi di tocchi/scroll non voluti, devo dire di non aver avuto nessuno di questi problemi, sebbene andassi a toccare con la punta delle dita esattamente sul bordo del Mate 40 Pro.
Avendo avuto la fortuna di provare anche il Samsung Galaxy S20 Ultra 5G, i 90Hz presenti sul Mate 40 Pro lo rendono tecnicamente più lento dei 120Hz offerti da Samsung e, inverosimilmente, del OnePlus 8T, tuttavia le animazioni ai miei occhi sembrano molto fluide e non credo che molte persone guarderanno a questi dettagli e se ne lamenteranno.
Il design in vetro e metallo del Mate 40 Pro è elegante e raffinato, soprattutto nel colore del modello Mystic Silver, che è esattamente il modello che ho scelto di “analizzare”. Questa nuova combinazione di colori emette colori diversi a seconda delle condizioni di illuminazione e devo dire che, avendo lo stesso effetto sul mio Galaxy S10, l’ho amato fin dal primo istante.
Sulla parte inferiore si trova una porta USB-C, un microfono, un altoparlante e il tray per la SIM card che, ti ricordo, supporta due SIM allo stesso tempo (una in 5G e una in 4G) oppure una SIM e uno slot aggiuntivo per la memoria dalle dimensioni fino a 256GB.
Sulla parte superiore invece ci sono un altro altoparlante, un altro microfono e, mentre il lato sinistro è completamente spoglio, sul lato destro faranno –finalmente– la loro ricomparsa i tasti fisici, con un pulsante di accensione rosso e un selettore per la regolazione del volume.
Il Mate 40 Pro ha anche un nuovo Always On Display che si accende in modo intelligente solo quando muovi la testa verso lo schermo e funziona quasi come per magia: ogni volta che ho inclinato la testa verso lo schermo del telefono, l’AOD si è acceso, nonostante la mascherina!
Finalmente sparisce anche la notch, al suo posto infatti ora troviamo un doppio foro a perforazione in alto a destra del Mate 40 Pro, e a concludere, ci pensa il riconoscimento delle impronte posizionato sotto il display e il riconoscimento facciale –quest’ultima funzione non l’ho potuta testare a causa della mascherina–.
Per quanto riguarda la fotocamera, altro punto forte del Mate 40 Pro, grazie alla collaborazione con Leica durante lo sviluppo del dispositivo, ti garantisco che avrai foto eccellenti in ogni circostanza, grazie alla camera principale da 50 megapixel con un’apertura f/1.9, una grandangolare da 20 megapixel e apertura f/1.8, un teleobiettivo stabilizzato da 12 megapixel con apertura f/3.4 (oltre a zoom ottico 5x) ed infine un sensore 3D ToF.
Il Mate 40 Pro ha anche un’ottima fotocamera frontale che offre due sensori rispettivamente un obiettivo da 13 megapixel con apertura f/2.4 e un sensore di profondità 3D, il quale in modo automatico, nel caso in cui dovesse rilevare una persona nell’inquadratura durante un selfie, passerà ad un’apertura grandangolare.
Huawei offre inoltre video Ultra HD 4K a 60 fps su entrambi i set di telecamere anteriori e posteriori, che dire se non complimentarsi.
Nuova funzionalità aggiunta, selezionabile seguendo la successione “Fotocamera -> scroll da dx verso sx sulle funzioni in basso fino a raggiungere Altro”, qui ci sarà la Doppia Visuale.
Questa nuova funzione permette di vedere, con lo schermo diviso in due quadranti, sia cosa viene ripreso dalla fotocamera posteriore, sia cosa riprende quella anteriore, così da avere un controllo completo della situazione, inoltre toccando il simbolo sulla dx del flash, si potrà attivare la funzione picture-in-picture.
Ottima anche la batteria che troviamo sul Mate 40 Pro, infatti un’unità da 4.400mAh dotata di ricarica rapida, sia cablata da 65W, sia wireless da 50W, renderà sicuramente contenti i futuri proprietari, i quali grazie a tempi di ricarica velocissimi e una durata che dovrebbe coprire tutta la giornata –mi è stato riferito che con uso intenso si dovrebbe arrivare con il 25% a fine giornata– non dovrebbero avere problemi.
Novità sul piano servizi Google e funzioni
Sicuramente saprai che Huawei non ha più la disponibilità dei servizi Google, quindi ha dovuto optare per dei servizi proprietari che ha dovuto sviluppare da 0, inoltre il Mate 40 Pro monterà EMUI 11 che, sfortunatamente, è basato su Android 10 e non su Android 11.
Sebbene la mancanza dei servizi Google si sia fatta sentire, come ti dicevo all’inizio, Huawei è sempre con una marcia in più, infatti oltre ad aver realizzato il suo store è anche riuscita a realizzare delle app che non hanno nulla da invidiare a quelle Google.
Come avrai potuto intuire dalla foto qui sopra, Huawei ha realizzato, per i suoi smartphone tra cui il Mate 40 Pro, la sua versione di Google Maps.
Sebbene l’applicazione sia ancora nella sua versione Beta e quindi non ottimizzata al 100%, da quanto mi è stato riferito dovrebbe essere perfettamente funzionale sotto il punto di vista della navigazione, risultando precisa e senza imperfezioni.
Purtroppo non ho potuto portare il Mate 40 Pro con me per effettuare una prova effettiva sul campo, tuttavia ho provato a veder un po’ le varie funzioni e, per alcuni aspetti, l’ho trovata addirittura più efficiente di quella marchiata Google.
Come puoi vedere nelle foto qui sopra, ho davvero apprezzato la possibilità di selezionare immediatamente quale percorso scegliere, funzione più immediata rispetto a quella offerta da Google, e che ricorda molto quella offerta da Waze.
Altra nota positiva va alla visualizzazione della mappa stessa, molto più pulita e con la possibilità di rendere invisibile o meno il traffico, eliminare le funzioni sonore e/o avere una visuale dall’alto piuttosto che in “prima persona”.
Purtroppo essendo ancora in Beta, e non avendo ancora collaborazioni estese su tutto il territorio, i posti di rilievo che saranno visualizzati se si seleziona, per dire, ristorante, parcheggio, negozio di alimentari, saranno di gran lunga inferiori rispetto a quelli Google, tuttavia mi è stato assicurato che, nel breve periodo, tutto ciò sarà migliorato, alla fine ti ricordo che è una Beta.
Ultima funzione da me provata sul Mate 40 Pro è stata l’Air Gesture, funzione a mio avviso comoda ma non fondamentale, sebbene funzioni benissimo non la vedo una feature di cui non si può fare a meno, però se c’è, senza nemmeno rendersene conto, si inizierà ad usarla (io l’ho usata per gli screenshot e per avviare e/o mettere in pausa la musica mentre la ascoltavo con le Huawei FreeBuds Studio).
Dopo il Mate 40 Pro ecco le FreeBuds Studio
Devo ammetterlo, il motivo principale per cui ho partecipato a questo evento era la curiosità di vedere, dal vivo, le nuove FreeBuds Studio di Huawei, tra l’altro le prime cuffie over-ear dell’azienda, quindi quale miglior occasione se non questa?
La qualità dei materiali di queste cuffie è davvero eccezionale, qualità che combinata ad un audio surround con ANC (cancellazione intelligente e dinamica del rumore), e varie funzioni davvero innovative, le rendono uno dei primi prodotti meglio riusciti negli ultimi anni.
Utilizzate insieme al Mate 40 Pro, posso dire di averle potute sfruttare nel pieno delle loro funzionalità, meno per quanto riguarda la durata della batteria che, ovviamente, è stata limitata all’uso durante l’evento.
Prima di parlare delle funzioni tecniche e hardware ci terrei a parlare della qualità effettiva delle cuffie in quanto, in totale autonomia, l’aspettativa iniziale (dovuta ai comunicati e alle informazioni che ti abbiamo portato in questi giorni), è stata surclassata dalla realtà.
La prima sorpresa è arrivata dalla custodia, finemente realizzata e anti urto su qualsiasi lato –per ridurre al minimo i danni accidentali–, inoltre ho apprezzato l’aver realizzato uno sportellino magnetico al cui interno risiede il cavo di ricarica USB-C.
Dopodiché sono passato ad esaminare i padiglioni auricolari che sebbene siano più grandi rispetto alla stragrande maggioranza delle cuffie on-ear, devo dire hanno una vestibilità super confortevole, infatti non vanno a pesare né sull’orecchio né sulla testa.
Essendo realizzate per adattarsi a diversi stili e tipi di utilizzo –ho personalmente notato che anche nella colorazione gold non sono fuori posto in un ambiente quale potrebbe essere una conferenza e/o un’assemblea con dirigenti e CEO–, il design lineare, pulito e rifinito, con quell’effetto metallico, gli conferisce un look premium.
Lodi anche per quanto riguarda la realizzazione dell’archetto che si presenta rigido sui lati, ma che si va ad ammorbidire nella parte centrale; tuttavia ho notato che all’inizio risulta essere un po’ scomodo, ma dopo una decina di minuti, mi sembrava di non averle addosso.
Anche in questo caso, purtroppo, non ho avuto modo di utilizzarle in una chiamata in quanto collegate al Mate 40 Pro in esposizione, tuttavia ho potuto utilizzare l’applicazione dedicata proprio sul Mate 40 Pro.
Come puoi vedere dalla foto, tramite l’app su Mate 40 Pro è possibile personalizzare quasi tutte le funzioni delle FreeBuds Studio, oltre a poter controllare e settare al meglio l’ANC.
Una nota che ci tengo a inserire riguarda il funzionamento del touch che, a mio avviso, non è al 100% preciso come dovrebbe o meglio, quanto illustrato nell’app sul Mate 40 Pro tende a essere fuorviante.
Come puoi vedere sempre dalla foto in alto, l’animazione del Mate 40 Pro indica di effettuare lo scroll sul padiglione, invece lo scroll è da farsi in un punto quanto più vicino all’attaccatura dell’archetto e applicando una certa pressione –quindi niente tocco di fata, come nel mio caso–.
La funzione più sconvolgente –in positivo– è stato l’Audio 3D. Con l’accompagnamento della voce guida riuscivi a essere teletrasportato –metaforicamente– in posti quali la foresta amazzonica, Giamaica, oceano…il tutto con il solo utilizzo di suoni e rumori.
Sinceramente era una funzione che avevo già sperimentato, tuttavia ripensando al fatto che questo è il primo prodotto over-ear di Huawei, sono rimasto sorpreso in quanto, sinceramente, non pensavo sarebbero stati in grado di svolgere un lavoro così ottimale.
Mate 40 Pro, FreeBuds Studio…ora ecco gli X GENTLE MONSTER Eyewear II
Sebbene abbia detto che tra tutti e tre i dispositivi gli X GENTLE MONSTER Eyewear II siano stati il dispositivo che meno mi ha entusiasmato, ciò non vuol dire che non sia un prodotto eccellente come il Mate 40 Pro.
La mia delusione deriva principalmente da 2 aspetti: la qualità delle plastiche e l’audio per la musica –purtroppo, anche in questo caso, non ho potuto testare il microfono per le chiamate–.
Partendo dalla qualità delle plastiche, devo dire che sinceramente non so cosa mi sarei aspettato, quello che so è che del plastic titanium annunciato, a me è sembrato di avere a che fare solo con il plastic, principalmente sulla montatura degli occhiali che mi sembrava essere molto, troppo delicata per un prodotto da ~€320.
Capisco che, ovviamente, il paragone dei materiali non si possa fare tra Mate 40 Pro e gli X GENTLE MONSTER Eyewear II, tuttavia anche volendo paragonarli con le FreeBuds Studio, sembra come se a realizzarli sia stata un’altra azienda.
La qualità delle aste invece è leggermente superiore, probabilmente in quanto al loro interno è presente sia la batteria (ti ricordo che supporta la ricarica wireless) che i microfoni, ma anche qui non sono riuscito a trovare quel feeling soddisfacente che mi aspettavo.
Le aste, inoltre, sono adibite anche al controllo touch per la regolazione del volume, la scelta per la riproduzione, quindi se riprodurre il brano successivo o quello precedente ed infine per l’attivazione del Smart Voice Assistant.
Anche in questo caso, come sulle FreeBuds Studio, ho trovato dei problemi con la funzionalità touch ed ho più volte dovuto usare il Mate 40 Pro per fare le varie modifiche (volume, canzone, start & play).
Finalmente una nota positiva sulla struttura degli occhiali, questa viene infatti dalle cerniere (foto in alto) realizzate davvero bene e che, a mio avviso, son risultate essere molto resistenti con alcuni test di piega che sono riuscito a fare, ovviamente non sotto stress né esagerati, ma comunque son rimasto soddisfatto.
Per concludere gli aspetti che mi hanno un po’ deluso, dobbiamo tornare un po’ indietro a quando parlavo dei microfoni, insieme a questi vi è un ampio altoparlante ultra sottile che dovrebbe annullare efficacemente la dispersione del suono e, allo stesso tempo, fornire a chi li indossa un suono stereo ad alta definizione, beh non è proprio così.
Infatti, mentre riproducevo ad un livello audio medio (regolato tramite la barra del volume su Mate 40 Pro) una canzone, una delle assistenti che era vicino a me mi ha confermato di sentire leggermente il suono, ovviamente una situazione del genere me la sarei aspettata, ma di certo non a un livello medio!! Al livello massimo allora avrò la persona al mio fianco che mi urla contro?
Fortunatamente i miei bollenti spiriti si sono assopiti quando ho avuto modo di mettere le mani sulla nuova custodia degli X GENTLE MONSTER Eyewear II, la quale ti ricordo funziona anche come base di ricarica.
La custodia è fatta in modo impeccabile e, sebbene sia leggermente più grande rispetto alla versione precedente, è realizzata 100 volte meglio. Partendo dall’holder interno dove verranno riposti gli occhiali e finendo dalla cerniera che sembra essere di buona qualità e durevole.
La parte inferiore, come puoi vedere nella foto qui sopra, è piatta, inoltre ti assicuro che è molto rigida in modo da evitare urti sulle aste che, ovviamente, sebbene le critiche, sono più resistenti delle lenti. La piccola insenatura è dove andranno ad incastrarsi le aste e le cerniere, in modo da mantenere gli occhiali sempre fissi ed evitare che vadano da una parte all’altra.
Buona anche la parte superiore che è imbottita, così da ridurre al minimo qualsiasi possibile danno alle lenti e alla montatura ma allo stesso tempo risultare deliziosa al tatto.
Infine ecco la presa di ricarica, una presa di tipo USB-C (come nel caso del Mate 40 Pro e delle FreeBuds Studio) posizionata sul retro della custodia, consentendo pertanto un rapido accesso senza ingombri e/o interruzioni, soluzione che ho apprezzato in quanto accompagnata anche da un pratico LED che indica che il dispositivo è in carica (un altro LED è posizionato all’interno della custodia, sotto la scritta Huawei).
Prezzi e disponibilità
Per quanto riguarda i nuovi Huawei X GENTLE MONSTER Eyewear II e le FreeBuds Studio, sono già disponibili presso lo Huawei Store al prezzo di €329 e €299 rispettivamente.
Ottima anche la promozione legata all’acquisto dei due nuovi prodotti, infatti tutti coloro che acquisteranno uno dei due prodotti tra il 22/10 e il 31/12 riceveranno 6 mesi di Huawei Music, oltre a 30 euro di sconto direttamente nel carrello.
Per quanto riguarda invece il nuovo Huawei Mate 40 Pro, questo sarà disponibile dal 3/11 nella colorazione black e dal 6/11 nella colorazione silver al prezzo di €1.249.
Nel caso del Mate 40 Pro ci saranno sempre i €30 di sconto nel carrello, ai quali si aggiungeranno altri 50€ di sconto se verrà abbinato agli Eyewear II o alle FreeBuds Studio, ed in ogni caso le FreeBuds Pro saranno gratuite.