Le madri con autismo ricevono un sostegno all’allattamento al seno da parte di ostetriche e personale sanitario che spesso non è adeguato alle loro necessità. A dichiararlo è nuova review della Swansea University, in collaborazione con l’Università del Kent e un’organizzazione no-profit, Autistic UK.
I risultati della review sono stati pubblicati sulla rivista scientifica dedicata Autismo.
Madri con autismo: perché il supporto all’allattamento non è soddisfacente
La review ha studiato le esperienze di oltre 300 madri con autismo ed è stata capitanata dalla dottoressa Aimee Grant del Center for Lactation, Infant Feeding and Translational Research (LIFT) dell’Università di Swansea. la dottoressa Grant ha rivelato che i servizi di sostegno alla maternità e all’alimentazione infantile erano basati sulla mancanza di comprensione dei bisogni delle madri con autismo e spesso erano inaccessibili durante la prima fase quando, come la maggior parte dei genitori, si sentivano già sopraffatti.
Il nuovo studio ha messo in luce che molte madri con autismo avevano svolto molte ricerche sull’allattamento al seno ed erano molto motivate ad allattare i propri bambini. Mentre una minoranza di madri ha riferito di esperienze positive di allattamento al seno, per la maggior parte, hanno manifestato le difficoltà comuni, però aggravate dalle differenze nel modo in cui hanno sperimentato il dolore e le sensazioni corporee, esacerbate dalla mancanza di supporto.
Ciò ha reso l’allattamento al seno molto difficile per la maggior parte e impossibile per le altre. Nutrire i bambini con il latte artificiale restituiva la sensazione di non alimentare i bambini nel modo giusto, ma una minoranza di madri ha trovato conforto nel rituale di preparare i biberon di latte artificiale.
La dottoressa Grant ha dichiarato: “È ampiamente riconosciuto che il supporto all’allattamento al seno nel SSN è tristemente inadeguato. A causa del grave sottofinanziamento e della carenza di oltre 2.000 ostetriche, non è possibile per la maggior parte delle madri ricevere il sostegno di cui hanno bisogno per raggiungere i propri obiettivi di allattamento al seno”.
“Sappiamo che nel Regno Unito le madri più giovani e provenienti da contesti a basso reddito tendono ad allattare di meno, ma c’è meno riconoscimento di fattori come la neurodivergenza.Questa revisione ha evidenziato che c’è un urgente bisogno di servizi di maternità e alimentazione infantile per soddisfare i bisogni delle madri con autismo”, ha continuato Grant.
La review ha concluso con alcune raccomandazioni indirizzate al personale sanitario:
•La comunicazione dovrebbe essere chiara, diretta, specifica e seguita;
•Informazioni scritte;
•Le madri non dovrebbero essere toccate, ad esempio durante la dimostrazione dell’allattamento al seno;
•Il personale dovrebbe ricevere una formazione relativa al disturbo dello spettro autistico, che è specifica per l’alimentazione infantile che può essere adattata alle esigenze individuali di ciascuna madre con autismo;
•le madri con autismo dovrebbero avere un unico professionista sanitario (“continuità del caregiver”) per fornire supporto per la maternità e l’alimentazione del bambino, per evitare di dover ripetere i loro bisogni a nuovi membri del personale;
•Le indicazioni sulla comunicazione e sui bisogni sensoriali dovrebbero essere incluse nelle note di maternità.