La ragione per cui non abbiamo ancora trovato tracce di civiltà aliene potrebbe essere che gli alieni si nascondano in un universo parallelo. Questa affascinante ipotesi è il risultato di uno studio pubblicato nella rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, guidato dall’astrofisico Daniele Sorini dell’Università di Durham.
Lo studio propone una rivisitazione dell’equazione di Drake, elaborata negli anni ‘60 dall’astronomo Frank Drake per stimare il numero di civiltà extraterrestri attive e rilevabili nella nostra galassia. Sorini e il suo team suggeriscono di espandere il modello, includendo la possibilità di universi paralleli più favorevoli allo sviluppo della vita intelligente rispetto al nostro.
L’importanza dell’energia oscura
Secondo il team, alcuni universi potrebbero avere una densità di energia oscura più adatta a favorire la formazione di stelle e, di conseguenza, lo sviluppo della vita. L’energia oscura è una forza misteriosa che gli scienziati ritengono responsabile dell’accelerazione dell’espansione dell’universo.
Lo studio ha rilevato che un universo con una densità di energia oscura in grado di trasformare il 27% della materia ordinaria in stelle sarebbe più favorevole alla vita rispetto al nostro, dove la percentuale si ferma al 23%.
“Sorprendentemente,” afferma Sorini, “abbiamo scoperto che anche una densità di energia oscura significativamente più alta sarebbe compatibile con la vita, suggerendo che il nostro potrebbe non essere l’universo più favorevole allo sviluppo della vita.”
La ricerca nel contesto del multiverso
La teoria, benché apparentemente fantasiosa, si inserisce nel tentativo di riconciliare le implicazioni più esotiche della fisica moderna con la ricerca della vita oltre la Terra. Comprendere i parametri che governano l’universo, inclusa la densità dell’energia oscura, potrebbe fornire risposte fondamentali sulla nostra stessa esistenza.
“Capire l’energia oscura e il suo impatto sul nostro universo è una delle sfide più grandi della cosmologia e della fisica fondamentale,” afferma Sorini. “I parametri che regolano il nostro universo potrebbero spiegare perché esistiamo.”
Prospettive future
Il coautore Lucas Lombriser, professore di cosmologia all’Università di Ginevra, sottolinea l’importanza di applicare il modello per esplorare come la vita potrebbe emergere in universi diversi. “Potrebbe essere necessario reinterpretare alcune delle domande fondamentali che ci poniamo sul nostro universo.”
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