Windows 7 ha terminato il supporto per gli utenti normali a gennaio 2020, quasi due anni fa.
Certamente ricordato da molti con nostalgia (tra altri e bassi) e molto positivamente dalla maggioranza degli utenti, questo sistema operativo di certo ha fatto la storia.
Sebbene il supporto standard sia finito quasi due anni fa, il supporto esteso terminerà a Gennaio 2023.
Cosa vuol dire anzitutto supporto esteso di Windows 7
Il supporto per l’utente standard, vuol dire che le patch di sicurezza sono perlopiù dedicate ad utenza privata, quindi per chi abita in una casa, non destinato (di norma) a lavoratori.
Di contro il supporto esteso è destinato proprio alle persone che lavorano, non a caso possono farlo (per vie legali) solo le partite IVA.
Questo significa che il supporto di questo sistema operativo è destinato a finire in meno di un mese.
Ciò vuol dire che, una volta finito tale supporto i dispositivi con installato Windows 7 saranno potenziali vittime di virus, malware, ransowmare e autori di minacce vari.
Infatti la protezione di Windows non deriva solamente dall’antivirus incorporato (Windows defender), ma anche da determinate righe di codice che permettono di “tappare buchi”; quindi dopo gennaio 2023 Windows 7 sarà una casa non più in manutenzione, abbandonata dal comune.
Come ci si prepara a questa evenienza del fine supporto?
Banalmente, la cosa più ovvia sarebbe passare a Windows 10, per chi può (se ha il PC compatibile), c’è anche la possibilità di aggiornare (volendo) direttamente a Windows 11 (da segnalare che esiste un trucco spiegato da Microsoft stessa per installare quest’ultimo su PC non compatibili).
Solitamente il passaggio da Windows 7 a Windows 10 non dovrebbe essere “doloroso”, Windows 10 solitamente ha una compatibilità molto buona col suo predecessore; potrebbero tuttavia esserci delle problematiche sui driver, soprattutto in dispositivi portatili (questo suggerisce la mia esperienza).
In ogni caso, prima di fare un aggiornamento da un sistema operativo all’altro si consiglia comunque di fare un backup delle informazioni già in possesso.
Una volta scaricato (ad esempio) il tool di Windows 10 chiederà se vuoi mantenere le applicazioni e i dati personali, basterà dirgli di sì.
Piccolo appunto sulla versione 32-bit di Windows 7: il tool di aggiornamento dal 7 al 10 può aggiornare dalla versione 32-bit alle versione 64-bit, ma in questo specifico caso, anche se verranno mantenuti i file personali, bisognerà reinstallare le applicazioni.
Una volta passato ad una delle versioni successive di Windows, una buona idea potrebbe essere usare l’antimalware per rimuovere eventuali minacce (purtroppo succede spesso che il tanto decantato perfetto Windows 7 si porti appresso delle minacce per mancati aggiornamenti o poca attenzione da parte dell’utente).
Cambiare del tutto sistema operativo, è possibile?
Certo che sì, i sistemi Linux potrebbero essere una buona idea sia sul lato sicurezza, che sul lato prettamente lavorativo; ovviamente dipenderà da che lavoro fai.
Se ad esempio hai un ufficio, sarà molto difficile riuscire a gestire dati importanti con LibreOffice (solitamente installato di default nelle distribuzioni basate su Ubuntu) e per utenti poco esperti utilizzare distribuzioni Linux (anche studiate per essere più intuitive come ZorinOS) potrebbe essere uno sforzo non indifferente l’apprendimento di un nuovo sistema operativo.
Da segnalare che tra righe di comando e interfaccia diversa, i sistemi Linux potrebbero avere per molti utenti una curva di apprendimento molto ripida.
Ovviamente da Windows a Linux non è possibile fare un backup diretto, bisognerà salvarsi su un supporto esterno i documenti più importanti per poi farli girare con le applicazioni equivalenti presenti sui sistemi Linux.
Concludendo, c’è da dire che in alcuni casi (purtroppo), potrebbe essere necessario addirittura cambiare PC, se Windows 7 a 32-bit gira su dispostivi per l’appunto ancora a 32-bit, Windows con l’11 abbandonerà definitivamente l’ambiente a 32-bit, mentre molte distribuzioni Linux lo hanno già fatto anni addietro.
Da ricordare che se sei un temerario e vuoi a tutti i costi tenere Windows 7 non è una buona idea per i motivi elencati sopra; a seguito un video che spiega perché usare questo sistema operativo nel 2022 è tutt’altro che una buona idea.