Dopo “perché scegliere una tastiera meccanica” vedrò di spiegarti come costruirla secondo i tuoi criteri personali, cercando di colmare tutti i tuoi dubbi e le possibili richieste. Ovviamente non è così semplice come certi youtuber fanno intendere, ma non per la complessità intrinseca del lavoro manuale, più che altro per la mole di informazioni che bisogna mettere in chiaro prima di cominciare.
Quando deciderai di partire in questo inusuale e un po’ scombinato hobby, purtroppo non troverai molte informazioni di base, perché in questa community si tende a dare per scontate molte cose, che tendenzialmente finiscono per indurre ad acquisti errati rischiando di buttare un sacco di soldi al vento.
Ecco perché ho deciso di scrivere per te questa comprensiva guida sulla costruzione a partire da zero di una tastiera meccanica.
Tastiera meccanica: da dove partire
Prima di tutto la cosa più importante è stabilire un budget, perché in alcuni casi costruire non è la scelta più appropriata, sotto i €100 infatti troverai una moltitudine di ditte in grado di fornirti una base adeguata per ogni esigenza. Epomaker, Royal Kludge, Red Dragon sono i migliori produttori in assoluto di tastiere meccaniche entry level, non come Logitech, Corsair o altri blasonati nomi che non sono in grado di competere sullo stesso budget.
Principalmente perché ogni tastiera meccanica nasce con il precetto di dover essere modificata o aggiornata nel tempo, seguendo la tecnologia in continua espansione degli switch. Le grandi ditte internazionali non producono periferiche artigianali, e quindi tendono per ovvie ragioni, a produrre switch e tasti proprietari, che non hanno molte possibilità di modifica oltre a non avere prestazioni consone al settore, dominato appunto dagli artigiani.
Per farti un esempio, esistono macchine non totalmente artigianali con ottime prestazioni, ma in confronto a Ferrari e Lamborghini, non c’è paragone. Per quanto alcune tastiere meccaniche siano economiche, saranno sempre in grado di avere una resa maggiore di una qualsiasi prodotta con metodo industriale, anche perché hanno uno standard universale di switch, basato sul modello Cherry (o i meno famosi ottici di nuova tecnologia, inferiori per ora), che consente di scegliere tra circa 100 modelli e stili di switch e tasti.
Il modding poi aggiunge quella soddisfazione personale che nessun prodotto di massa potrà mai darti, a partire dalla semplice forza di pressione del tasto, la pura estetica, fino ad arrivare ad un oggetto unico e personalizzato.
Se invece il tuo budget può superare la cifra indicativa di €100, o vuoi solo farti un’idea di come funziona il mondo delle tastiere meccaniche oltre l’entry level, rimani con me.
Componenti
Una tastiera meccanica è composta da:
- Case
- Scheda PCB
- Placca
- Switch
- Stabilizzatori
- Tasti
- Cavo USB type C
Sono solo 7 componenti quindi può sembrarti facile, ma beh, non lo è affatto. Prima di tutto dovrai scegliere il layout della tastiera, cioè quanti tasti vorrai avere a disposizione. I principali sono:
- Completa 104 tasti
- TKL 87 tasti
- 60% 61 tasti
Esistono però anche altre 3 versioni più rare:
- 75%
- 65%
- 40%
La più comune e la più comoda ed “economica” è la 60% senza tasti direzionali, poco pratici visto che possiedi il mouse per riposizionarti all’interno di strumenti Word, mentre per i videogames si usa il WASD. Ma è comunque possibile avere i tasti direzionali grazie a combinazioni di tasti funzione. Nel momento in cui decidessi di cambiare layout verso uno più esteso, beh, preparati a raddoppiare o triplicare il budget.
Già, al di fuori dello standard 60% la richiesta di layout estesi è talmente bassa, che è insostenibile per gli artigiani (che dovrebbero creare appositamente il case per le tue esigenze). C’è da considerare che un case 60% costa dai €55 ai €200. Ogni richiesta superiore potrebbe toccare anche i €500 solo ed esclusivamente per il case, con un conseguente aumento di costo per placca, PCB, gli switch necessari ed i tasti.
Il mio consiglio è infatti rimanere nel 60% non solo per il costo, ma per la poca praticità in generale dei tasti extra e per la perdita di coesione estetica. Le 60% sono esteticamente più compatte e consentono intagli e sculture di gran lunga più belli, così come materiali più pregiati a costi ridotti per via delle dimensioni. Inoltre, il costo degli switch e dei tasti per una tastiera meccanica 60%, si riduce all’acquisto di 61 unità per tipo, consentendoti il risparmio per l’acquisto in futuro di diverse combinazioni.
I case possono essere fabbricati con diversi tipi di materiali, dai plastici policarbonato, PVC, ABS, ai pregiati alluminio, bronzo, acciaio e legno, oppure un misto più economico come policarbonato con una placca di bronzo o alluminio sulla base, per dare stabilità alla tastiera meccanica, evitando lo scivolamento sul tavolo. Se sei un pro-gamer per esempio, e non hai un budget adeguato per comprarla interamente in alluminio o bronzo, ti tornerà utile.
Per scegliere la scheda PCB ora sarà più semplice. Dovrai trovarne una adatta al layout scelto, e per fortuna i siti di settore indicano con chiarezza la percentuale, ma ricorda che saranno principalmente tutte ANSI, ovvero tastiere con sistema americano. Non preoccuparti però perché dal sistema Windows potrai cambiare il formato in ITA, oppure, tramite il software dedicato VIA, potrai riprogrammare ogni singolo tasto come preferisci.
Le PCB offrono anche sistemi di illuminazione RGB: anteriore, anteriore e posteriore, o semplicemente senza alcuna illuminazione (molto più economiche). Il mio consiglio è di ragionare sul tipo di illuminazione che disponi nell’ambiente dove la utilizzerai. Se infatti la userai solo per scrivere, e scriverai anche di sera in situazioni di illuminazione scarsa, la retroilluminazione sarà essenziale, lo stesso per il gaming, ma se fosse solo uno strumento di lavoro, l’RGB sarà ben poco utile, a meno che non lavori al buio!
Le PCB possono essere anche saldabili oppure Hot-Swap. La differenza è la possibilità di saldare gli switch sulla PCB, oppure sostituirli al volo, senza doverli dissaldare. Seppure esistano ancora persone che amano saldare e dissaldare, non vi sono motivi ESSENZIALI, per scegliere una tastiera che richieda saldature, anche perché i migliori switch sono creati per essere comodamente sostituiti in Hot-Swap. Ma era doverosa comunque una spiegazione.
Scelta la PCB, si dovrà scegliere la placca corrispondente al layout, anch’essa disponibile in diversi tipi di materiale come il case. In questo caso abbiamo: Nylon CNC, policarbonato trasparente, bronzo o alluminio. Come per il case, la scelta del materiale andrà ad influenzare non solo il peso, ma anche una cosa che tutti gli entusiasti studiano approfonditamente: il suono di risonanza.
Le tastiere meccaniche nascondono infatti una piccola chicca, che fa letteralmente impazzire di gioia gli appassionati del settore: la risposta sonora dei tasti quando andrai a premerli. Tendenzialmente i suoni cupi, come il THOCK, sono i più amati e ricercati, ed i più costosi da ottenere, anche se esistono dei trucchetti davvero ingegnosi per ottenerli con poco investimento, ma lo vedremo poi in un’altra guida.
Esistono poi i Clicky, i meno apprezzati in generale a causa del suono più secco ed acuto. Infine ci sono i SILENT, per chi del suono se ne frega, e vuole solo evitare di essere malmenato dai coinquilini per il disturbo causato durante le più disparate ore notturne.
Per gli stabilizzatori, che sono degli switch per i tasti lunghi, come la barra spaziatrice o lo shift, esitono 2 tipi: Flat e Cherry. Gli Cherry sono stabilizzatori con un piccolo gioco di flessione, per non toccare direttamente la PCB, ma purtroppo nel tempo gli esperti si sono accorti che non aveva nessuna applicazione funzionale, anzi, aumentava il basculamento dei tasti, aggiungendo un fastidioso suono dato dall’instabilità dello stesso alla pressione.
Per questo sono stati introdotti i Flat, stabilizzatori piatti, che vanno a diretto contatto con la PCB, permettendo una pressione uniforme evitando il basculamento. Vi è comunque un modo per rendere Flat i Cherry, in pochi step, e migliorarli in generale. Di seguito il video:
I suoni sono ottenuti attraverso combinazioni di vari materiali, come gli strumenti musicali. Ma tutto nasce dalla scelta degli switch (per cui ti rimando all’articolo dedicato), del materiale dei tasti, e dalla loro dimensione (profilo). Anche i tasti esistono di vari materiali, ma i due più comuni sono ABS e PBT. Due materiali plastici ma con proprietà del tutto differenti.
L’ABS è un materiale plastico di scarsa resa e resistenza, ma che misteriosamente viene usato dalla ditta produttrice più famosa di tasti artigianali, la GMK, leggendaria nel settore. Gli ABS tendono infatti, a far sbiadire le lettere dopo un utilizzo protratto dei tasti. L’ABS è il materiale comune con cui le tastiere a membrana sono state prodotte fino ad ora. Seppure i tasti GMK costino dai €100 in su, e siano finemente lavorati ed incisi a laser, il problema rimane, insieme al colore lucido tipico ed il suono più acuto scaturito dalla pressione.
Poi c’è il PBT, una plastica estremamente resistente, con caratteristiche di porosità, utili alla sublimazione del colore che permettono una resistenza straordinaria al deterioramento nell’uso. Specialmente, il colore sublimato sarà più opaco e profondo rispetto gli ABS, ed il suono molto più cupo e contenuto, sopprimendo, a volte, anche piccoli difetti degli switch più economici. Una sorta di mascheramento.
I tasti hanno vari profili, altezza e forma, a seconda del profilo anche il suono cambia. Per esempio i tasti alti di tipo SA in PBT, tendono ad incupire il suono e renderlo più robusto, mentre i tasti bassi di tipo XDA a renderli leggermente più acuti e secchi. Esistono comunque diversi tipi di profilo, con differenti proprietà sonore.
Qui di seguito un video per ascoltare e scegliere il tuo suono preferito:
Infine quella che sembra la scelta più banale, il cavo USB-C. Può sembrare ovvio che un cavo sia necessario, ma non lo è affatto, potrai infatti inserire all’interno del case una batteria con un adattatore Bluetooth, pur mantenendo la possibilità di usare l’USB-C premontato su tutte le PCB. Posso solo dirti che te lo sconsiglio vivamente. Le tastiere meccaniche consumano molto di più delle normali tastiere, le PCB possono essere programmate in centinaia di modi per l’utilizzo dell’RGB, e anche se tu decidessi di non usarlo, il consumo derivato dall’uso indipendente degli switch, lo renderebbe sconsigliato in egual misura.
Non solo, chi sceglie di usare una tastiera meccanica, lo fa anche principalmente per avere una risposta più veloce e priva di delay, come i pro-gamer di FPS per esempio, l’uso senza fili riduce questa proprietà, per questo viene prediletto l’uso di un cavo. Non un cavo qualsiasi però, vista la ricerca estetica a tutti i costi, i cavi Coiled o Aviator sono i prediletti, soprattutto se fatti a mano da abili artigiani.
I Coiled USB sono la scelta più economica ed esteticamente appagante, in pratica sono arrotolati in modo da formare una spirale, ma per i più esigenti esistono gli Aviator. Cavi coiled con connettori noti come Aviator appunto. In entrambi i casi esistono varianti ricoperte o semplici e lisce. La differenza è puramente estetica quindi lasciati pure andare alla fantasia.
Comprare ed assemblare
Notoriamente le componenti artigianali che costituiscono una tastiera meccanica, sono sottoposte a sold-out in pochissimo tempo, non essendo appunto prodotte in serie. Non sarà quindi possibile reperire tutto su Amazon in pochissimo tempo, anzi a parte le scelte sotto i €100, non troverai quasi niente di interessante nello store di Bezos. Dovrai invece barcamenarti tra i più disparati siti specialistici, e talvolta anche su Etsy, dove molti artigiani espongono e vendono i loro prodotti.
Esistono però portali come Krepublic e KBDfans e altri, che ti forniranno praticamente tutto partendo da un unico posto, risparmiandoti un sacco di tempo, e grazie alla community anche un sacco di errori.
Per i tasti invece, è Aliexpress il posto in assoluto più rifornito, con una selezione quasi infinita di profili e materiali, tra cui cloni di set di tasti anche molto costosi, seppure con colori leggermente diversi. In molti non approvano, ma non posso giudicare col portafoglio degli altri.
In particolare per il montaggio, mi sono affidato a KBDfans, che mi ha aiutato e guidato grazie ai kit disponibili sul sito. Un kit è un pacchetto preconfezionato, con tutti i componenti base, tranne gli switch ed i tasti, evitando così di fare confusione tra case, PCB e placca. Comunque in fondo ad ogni descrizione del singolo pezzo, sul proprio sito KBDfans offre una lista di compatibilità.
Per questa guida ho scelto di costruire una tastiera silenziosa, ma il procedimento da affrontare sarà esattamente lo stesso per altri tipi che sceglierai di fare da solo. Ho scelto un Kit Blade 60 hotswap, in alluminio anodizzato con una placca in bronzo, per limitare il rumore dato dalle vibrazioni, la plastica purtroppo era una scelta troppo flessibile che avrebbe rilasciato troppe vibrazioni sulla struttura.
Avevo anche bisogno di una tastiera meccanica molto pesante, per evitare che si muovesse fastidiosamente durante la battitura, o il gioco serrato. Per gli switch ho scelto i cream di Novelkeys x Kailh, lineari veloci, perché io ho una battitura a fine corsa dello switch. Se tu invece hai un tocco leggero ti consiglio switch tattili, per cui non serve premere fino a fine corsa dello switch.
Per i tasti mi sono affidato agli AKKO di Epomaker, una delle mie ditte preferite, sia per scelte budget che per materiali di alta qualità, e ho preso dei Neon a profilo OEM basso, per limitare al minimo la risonanza. Infine un cavo Aviator liscio.
Prima di cominciare con l’assemblaggio della tastiera meccanica, è vitale lubrificare i tasti e gli stabilizzatori, un procedimento lungo ed a volte tedioso, ma assolutamente necessario. Per rendere questo procedimento sicuro ed evitare di rompere gli switch nei vari passaggi, è importante procurarsi un apri switch, sono disponibili su Amazon e possono essere di plastica o alluminio. Personalmente preferisco di alluminio, per via della capacità di resistenza all’usura.
Una volta smontati tutti i tasti e gli stabilizzatori, abbiamo bisogno di un pennellino 00, oppure 000, per lubrificare gli switch con un grasso dielettrico a base silicone PFTE. Qui le leggende si sprecano, c’è chi sostiene che esista un solo grasso possibile, e chi invece sostiene di avere il grasso super segreto che solo un cugino super ammafiato può procurarsi. La realtà dei fatti è che il Krytox 250 che tutti consigliano è buono, ma qualsiasi grasso dielettrico PTFE semi liquido è perfetto.
L’unica vera cosa importante, è non lubrificare in eccesso, altrimenti lo strato di grasso, invece di rendere veloce lo scorrimento, lo renderà faticoso e rallentato. Ecco perché consiglio pennelli dalla punta molto piccola, così da evitare un eccesso di grasso sulla punta. Importante è anche ricordarsi di lubrificare la molla dello switch. Di seguito un video esemplificativo:
Questo procedimento è il più lungo, e richiederà dalle 2 alle 3 ore di tempo, in base al grasso scelto, i tasti rimarranno lubrificati dai 2 ai 3 anni, ad un anno nel peggiore dei casi. Dopodiché potremmo finalmente assemblare tutto.
Nel mio caso ho optato per farmi mandare da KBDfans, due cosucce extra, due fogli di foam già scanalato, da inserire sul fondo del case per otturare completamente il riverbero sull’alluminio, ed il secondo da inserire tra PCB e placca, per smorzare le vibrazioni dovute alla pressione del tasto, e soffocare qualsiasi micro suono dovuto dal movimento delle molle negli switch.
- Quindi prima montiamo i 4 sostenitori per la PCB all’interno del case ed il primo foglio di foam
- Montiamo gli stabilizzatori sulla PCB
- appoggiamo la PCB all’interno del case, badando alla posizione dell’USB per la corretta direzione, e la fissiamo con le viti ai sostenitori
- applichiamo il secondo foglio di foam, sagomato per gli switch
- appoggiamo la placca di bronzo, badando alla direzione e posizione, usando come riferimento le sagome del foam
- applichiamo tutti gli switch seguendo la sagomatura dei circuiti su PCB
- ed infine montiamo i tasti
- La tastiera meccanica è pronta in tutto il suo splendore, ma purtroppo necessita dell’ultimo ed importantissimo passaggio, la programmazione tramite software VIA.
Software VIA
Via è un’incredibile software in grado di testare la matrice della PCB ed individuare eventuali malfunzionamenti, switch non funzionanti, e soprattutto settare il layout e le funzioni di ogni singolo tasto. Incredibilmente intuitivo non necessita di grandi spiegazioni, a parte per gli effetti RGB se avrai deciso di comprare una PCB che li supporta. Come noterai in alto a sinistra i layout sono 3, per accedervi avrai bisogno di 3 tasti speciali i MO.
Dovrai selezionare infatti quali tasti fungeranno da tasti funzione layout, e potrai legarli al tasto selezionando special, MO da (1) a (3), e poi usando il default layer 2, leggere le funzioni preassegnate. Luminosità RGB, Saturazione ed effetti.
Se vorrai potrai assegnare anche delle macro nei livelli Mo da 1 a 3, in grado di renderti la vita molto più semplice, visto che nessuna tastiera a parte le programmabili VIA le possiede. Le macro sono combinazioni di tasti legate ad un singolo tasto, usate tantissimo nella programmazione, ma anche nel mondo dei pro-gamer e della grafica. Da questo momento è tutto nelle tue mani, sperimenta, divertiti e studia i prossimi upgrade da applicare.
Noi ci rivedremo nella guida al modding delle entry level. Alla prossima!