Le tarantole sono tra gli aracnidi più affascinanti e temuti del mondo, inoltre questi ragni giganti sono noti per la loro varietà di colori, forme e dimensioni, che li rendono adatti a vivere in diversi habitat e climi. Tra queste varietà ci sono esemplari di tarantola blu, o meglio, hanno una colorazione blu brillante che le fa spiccare tra le altre specie. Ma come si è evoluta questa colorazione e quali sono le sue funzioni? E quali sono le caratteristiche della nuova specie di tarantola blu scoperta recentemente in Tailandia?
Il blu è uno dei colori più rari presenti in natura, soprattutto tra gli animali. Il blu infatti non è un pigmento, ma un effetto ottico prodotto da nanostrutture fotoniche presenti sulla superficie delle cellule o delle scaglie. Queste nanostrutture riflettono selettivamente la luce blu e la fanno interferire costruttivamente, creando una tonalità intensa e metallica. Questo fenomeno si chiama iridescenza strutturale ed è lo stesso che rende blu il cielo, le ali delle farfalle o le piume dei pavoni.
L’esemplare di tarantola blu ha sviluppato questa iridescenza strutturale grazie a speciali peli chiamati setole, che ricoprono il loro corpo e le loro zampe. Le setole sono formate da cheratina, la stessa proteina che costituisce le unghie e i capelli degli esseri umani, inoltre questa ha una struttura fibrosa e multistrato, che crea delle microscopiche cavità d’aria tra i vari strati. Queste cavità agiscono come prismi, che rifrangono la luce incidente e ne selezionano la lunghezza d’onda blu.
Ma perché le tarantole hanno sviluppato questa colorazione blu? Quali vantaggi evolutivi ne derivano? Gli scienziati non hanno ancora una risposta definitiva a queste domande, ma ci sono diverse ipotesi possibili. Una di queste è che il blu sia un segnale di avvertimento per i potenziali predatori, che associano questo colore a una maggiore tossicità o aggressività dell’animale. Un’altra ipotesi è che il blu sia un segnale di riconoscimento tra individui della stessa specie o dello stesso sesso, utile per stabilire relazioni sociali o territoriali. Infine, una terza ipotesi è che il blu sia un segnale di attrazione sessuale per individui di sesso opposto, che preferiscono partner con una colorazione più vivace.
Qualunque sia la funzione del blu nelle tarantole, quello che è certo è che si tratta di un carattere evolutivo convergente, cioè indipendente tra le diverse specie. Infatti, uno studio pubblicato su Science Advances nel 2015 ha dimostrato che il blu si è evoluto almeno otto volte in modo separato nelle tarantole, a partire da antenati con colorazioni diverse. Questo significa che il blu conferisce un vantaggio adattativo alle tarantole che lo possiedono, altrimenti non sarebbe stato selezionato così frequentemente.
Quanto sono rari e particolari gli esemplari di tarantola blu?
Tra le specie di tarantola blu esistenti nel mondo, una delle più sorprendenti è quella recentemente scoperta in Tailandia dai ricercatori dell’Università Chulalongkorn di Bangkok. Si tratta di una nuova specie appartenente al genere Chilobrachys, che comprende altre 31 specie diffuse in Asia meridionale e sudorientale. La nuova specie è stata battezzata Chilobrachys natanicharum sp. nov., in onore dei signori Natakorn Changrew e Nichada Changrew, i vincitori di un’asta benefica organizzata per raccogliere fondi per l’istruzione dei bambini Lahu, una tribù indigena delle colline della Thailandia.
La nuova specie di tarantola blu si distingue per la sua colorazione blu-viola, che ricorda il colore delle scintille elettriche. Il blu-viola è presente sulle zampe, sui cheliceri (l’apparato boccale simile a zanne) e sulla parte superiore del carapace (la parte dorsale del corpo), mentre il resto del corpo è di colore marrone scuro, con delle striature chiare sul dorso dell’addome. La tarantola blu in questione ha una lunghezza totale di circa 6-7 cm, con le femmine leggermente più grandi dei maschi.
La nuova specie di tarantola blu è stata trovata nelle foreste di mangrovie della provincia di Phang-Nga, nel sud della Thailandia. Le foreste di mangrovie sono ecosistemi costieri formati da alberi e arbusti che crescono in zone periodicamente sommerse dalla marea. Questi ecosistemi sono tra i più produttivi e diversificati del pianeta, ospitando numerose specie di animali e piante. Le foreste di mangrovie svolgono inoltre importanti funzioni ecologiche ed economiche, come la protezione delle coste dall’erosione, la depurazione delle acque, la mitigazione dei cambiamenti climatici, la fornitura di cibo e legna.
La nuova specie di tarantola blu vive nelle cavità degli alberi delle mangrovie, dove costruisce dei rifugi fatti di seta. Si nutre principalmente di insetti e altri piccoli invertebrati che cattura con le sue potenti zanne velenose. La sua riproduzione avviene per via sessuale, con il maschio che deposita il suo sperma in una spermateca (un organo femminile che conserva lo sperma) della femmina. La femmina poi produce un bozzolo contenente le uova fecondate, che tiene tra le zampe fino alla schiusa.
La nuova specie di tarantola è stata descritta in uno studio pubblicato sulla rivista ZooKeys nel 2021. Gli autori dello studio sottolineano che la scoperta di questa specie dimostra la ricchezza della biodiversità della Thailandia e la necessità di proteggerla dalle minacce che la mettono a rischio. Tra queste minacce ci sono la distruzione e la degradazione delle foreste di mangrovie, causate da attività umane come l’agricoltura, l’urbanizzazione, l’inquinamento e il turismo. Inoltre, le tarantole sono spesso oggetto di caccia e commercio illegale, sia per il loro valore alimentare che per il loro interesse come animali da compagnia.
Gli autori dello studio auspicano quindi che la scoperta della nuova specie di tarantola possa sensibilizzare l’opinione pubblica e le autorità competenti sull’importanza della conservazione delle foreste di mangrovie e delle specie che le abitano. Solo così si potrà garantire la sopravvivenza di questi ecosistemi unici e preziosi per il pianeta e per il genere umano.
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