Quando si parla di sistemi operativi e “guerre” del passato si pensa sempre alla guerra Apple VS Microsoft, alla caduta del Commodore 64 e cose del genere.
Esistono tuttavia classi di sistemi operativi meno noti che sono durati anche pochissimo commercialmente e che, per un motivo o per l’altro, sono caduti nell’oblio sia perché il pubblico li ha dimenticati, sia per il mancato supporto delle relative case madri.
Top 5 sistemi operativi caduti nell’oblio: ecco la lista
Ed eccoti la lista dei sistemi operativi che non riuscirono a vincere la guerra commerciale o che per qualche altro motivo (poca stabilità) non furono più supportati o magari han cambiato direzione.
1. MS‑DOS
Nato nel 1981 come Microsoft Disk Operating System, MS‑DOS fu il cuore del personal computer IBM e dei cloni x86. Primariamente a riga di comando, gestiva dischi floppy e hard disk con un filesystem FAT. Rimase dominante fino al boom delle interfacce grafiche con Windows.
Declino: Il supporto per le versioni da 1.x a 7.0 cessò il 31 dicembre 2001, mentre le versioni 7.10 e 8.0 furono dismesse il 11 luglio 2006
2. AmigaOS
Lanciato nel 1985 con il rivoluzionario Amiga 1000, AmigaOS si basava su un microkernel multitasking preemptive (Exec), con un firmware Kickstart e un’interfaccia Workbench; prometteva efficienza, basso consumo di risorse e multitasking reale: un prodigio per l’epoca, dato che pochissimi sistemi operativi potevano vantare questa caratteristica.

Eredità e declino: Il sistema originale cessò di evolversi dopo Commodore, ma ha lasciato tracce durature: AmigaOS 4.x è ancora mantenuto in forma proprietaria, e progetti open come AROS e MorphOS portano avanti lo spirito Amiga. Rimane una leggenda tra gli appassionati e sviluppatori nostalgici.
3. OS/2
Nato nel 1987 da una collaborazione tra IBM e Microsoft come successore di DOS, OS/2 fu un sistema potente: multitasking, interfaccia grafica Workplace Shell e compatibilità DOS/Windows e Con Warp 4 (1996) offriva perfino un dos virtual machine avanzato.

Declino e sopravvivenza: Il sostegno di IBM si concluse nel 2006, ma il sistema vive in modo “clandestino”: eComStation (dal 2001) e ArcaOS (dal 2017) ne offrono versioni aggiornate per appassionati e nicchie industriali.
4. Windows RT
Lanciato nel 2012 insieme a Windows 8, Windows RT fu progettato su architettura ARM per dispositivi portatili: efficiente, con batteria longeva, Office RT preinstallato, ma non compatibile con le applicazioni x86; accettava solo app firmate e dallo Store.

Fallimento strategico: Criticato per ecosistema ristretto, incompatibilità e confusione rispetto a Windows 8 full, il sistema ricevette supporto mainstream fino al 2018, mentre il supporto esteso è terminato il 10 gennaio 2023. È stato definito un esperimento che non ha ingranato, finendo presto ritirato dalla produzione.
5. BeOS
Sviluppato da Be Inc. e lanciato nel 1995 per la BeBox, questo sistema era una “media OS” orientata a multithreading, interfaccia grafica reattiva, filesystem journaling BFS e supporto multimediale avanzato.

Declino e rinascita: Non riuscì a conquistare il mercato, fu acquisito da Palm nel 2001 e svanì. Tuttavia, un progetto open source, Haiku, continua la sua eredità, con compatibilità BeOS 5 ancora attiva nella beta di settembre 2024 .
Conclusione
Di sistemi operativi nel corso della storia ne abbiamo avuti veramente tanti; anche solo per memoria storica o (per chi vuole) provare a darsi al retro computing, è comunque molto importante sapere com’è decorsa l’evoluzione dei sistemi operativi e capire anche le motivazioni della caduta di alcuni di loro.