Tutte le forme del neuroblastoma derivano da particolarmente cellule embrionali dette simpaticoblasti. A rivelarlo è uno studio portato avanti dai ricercatori del Wellcome Sanger Institute, del Great Ormond Street Hospital (Gosh) e del Princess Máxima Center for Pediatric Oncology che hanno riconosciuto proprio in queste cellule i possibili target farmacologici di nuove strategie terapeutiche.
Lo studio è stato pubblicato su Science Advances.
Simpaticoblasti: qualche dettaglio sulla ricerca
La ricerca aveva lo scopo di capire come mai i neuroblastomi si distinguono per la gravità, alcuni più facili da curare a altri purtroppo più ostici e con percentuali di sopravvivenza negative. Gli studiosi hanno osservato l’espressione genica di 19.723 cellule tumorali e le hanno confrontate con 57.972 cellule surrenali dello sviluppo.
Jan Molenaar, autore senior dello studio, ha spiegato che: “Ciò che più colpisce dei nostri risultati è che, nonostante la grande diversità del comportamento clinico del neuroblastoma, esiste una cellula-tipo di neuroblastoma globale che si trova in tutti i pazienti. L’identificazione dei simpaticoblasti come radice di tutti i neuroblastomi è un passo importante verso la comprensione di come si sviluppa la malattia e, si spera, anche di come possiamo trattarla”.
Karin Straathof, altra autrice senior della ricerca, ha specificato “Il neuroblastoma è un cancro insolito in quanto alcuni tumori si risolvono senza intervento, ma la malattia ha ancora uno dei tassi di sopravvivenza a cinque anni più bassi di qualsiasi altro cancro infantile”.