Recentemente, la NASA ha rilasciato una delle notizie più affascinanti degli ultimi anni: la scoperta di una gigantesca riserva d’acqua liquida sotto la superficie di Marte. I dati, ottenuti grazie alla sonda InSight, indicano che questa riserva potrebbe essere così vasta da coprire l’intero pianeta con uno strato d’acqua alto tra 1 e 2 chilometri.
Il mistero dell’acqua scomparsa su Marte
Marte è conosciuto come il pianeta rosso, ma milioni di anni fa, era ricoperto da fiumi, laghi e persino oceani. Dopo una serie di drammatici cambiamenti climatici, il pianeta ha perso la sua atmosfera densa, trasformandosi nel deserto arido che vediamo oggi. Ma cosa è successo a tutta quell’acqua?
Per molto tempo si è pensato che Marte avesse rilasciato la sua acqua nello spazio a causa della mancanza di un campo magnetico, che ha permesso al vento solare di spazzare via l’atmosfera. Tuttavia, nuove analisi suggeriscono che l’acqua potrebbe essersi ritirata nelle profondità della crosta marziana.
Un oceano nascosto sotto la superficie
Gli scienziati hanno analizzato i dati sismici raccolti dalla sonda InSight dal 2018 al 2022, concentrandosi sulla crosta intermedia del pianeta, tra 11 e 20 chilometri sotto la superficie. Qui, le temperature potrebbero essere sufficientemente alte per mantenere l’acqua in forma liquida. Le analisi indicano che circa il 17% della roccia in questa regione è porosa e piena d’acqua.
Questa scoperta porta a una conclusione entusiasmante: Marte potrebbe avere abbastanza acqua nascosta nelle sue profondità da formare un oceano sotterraneo in grado di coprire l’intero pianeta.
Possibilità di vita sotto la superficie marziana?
L’acqua è un prerequisito essenziale per la vita, almeno per come la conosciamo sulla Terra. Alcuni scienziati ritengono che questo oceano sotterraneo potrebbe rappresentare un ambiente ideale per la vita microbica. Nonostante non ci siano ancora prove concrete, la scoperta apre nuove possibilità per l’esplorazione futura.
La scoperta di un potenziale oceano sotterraneo su Marte segna un capitolo fondamentale nella ricerca spaziale. Sebbene la tecnologia attuale non permetta ancora di accedere a queste riserve d’acqua, le implicazioni per la scienza e la possibilità di trovare forme di vita extraterrestre sono immense.
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