Dieci anni fa, la sonda Rosetta dell’Agenzia Spaziale Europea raggiungeva la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Questo traguardo epocale, avvenuto il 6 agosto 2014, rappresenta una delle missioni di esplorazione spaziale più ambiziose mai realizzate. Non solo Rosetta è stata la prima sonda a orbitare attorno a una cometa, ma è anche riuscita a rilasciare un lander sulla sua superficie per raccogliere dati fondamentali sulla formazione del nostro sistema planetario.
“Quel giorno eravamo nella sala di controllo della missione a Darmstadt, in Germania, per eseguire l’ultima manovra di avvicinamento alla cometa”, ricorda Andrea Accomazzo, direttore di volo di Rosetta. “Quando i dati della telemetria ci hanno confermato la riuscita della manovra, è stata una grande emozione: raggiungere la cometa è stato come arrivare in vetta dopo una lunga scalata. Le aspettative erano alte, così come i rischi, ma alla fine è stato un successo galattico”.
Un viaggio straordinario
Lanciata il 2 marzo 2004, la sonda Rosetta ha percorso ben 6 miliardi di chilometri. Ha sfruttato l’assistenza gravitazionale di Terra e Marte per guadagnare la velocità necessaria a raggiungere la cometa ai confini del Sistema Solare. Dopo un periodo di ibernazione iniziato nel giugno 2011, Rosetta si è risvegliata il 20 gennaio 2014 e ha raggiunto la cometa il 6 agosto dello stesso anno. Il 12 novembre, ha rilasciato il lander Philae sulla superficie di questo affascinante “fossile” del Sistema Solare.
Rosetta e le scoperte straordinarie
“Alcuni strumenti a bordo di Philae non hanno potuto operare, ma quelli sulla sonda madre hanno funzionato alla perfezione, producendo dati che hanno entusiasmato gli scienziati”, sottolinea Accomazzo. Tra le scoperte più sorprendenti, vi è stata la particolare conformazione del nucleo della cometa e il ritrovamento di ossigeno molecolare. “Questo ci ha fatto capire che la cometa non è un semplice rimasuglio della formazione del Sistema Solare, ma è addirittura antecedente”, spiega l’ingegnere aerospaziale dell’ESA.
Un eredità preziosa
Rosetta ha concluso la sua missione il 30 settembre 2016, posandosi sulla cometa dopo 12 anni di attività operativa. Ha lasciato un’eredità ricca di insegnamenti. “Da un punto di vista ingegneristico, ci ha insegnato a volare in prossimità di corpi celesti di piccole dimensioni, un’abilità che sarà utile per le future missioni di difesa planetaria e per l’estrazione mineraria su asteroidi e comete“, osserva Accomazzo. “Rosetta ha confermato che le ambizioni e le potenzialità europee in campo spaziale sono significative ed è importante che si dia continuità a queste attività”.
Guarda al futuro
La missione di Rosetta ci ha mostrato quanto possiamo ottenere quando uniamo risorse e conoscenze. Cosa ci riserva il futuro? Missioni come Hera e Comet Interceptor sono già all’orizzonte, pronte a portarci ancora più lontano.
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