Nel corso dei mesi abbiamo imparato a conoscere bene Pixel 4a: non solo lo smartphone è stato svelato in quasi tutte le sue forme – ne abbiamo parlato in questo articolo -, ma c’era anche una data d’uscita in programma, secondo i leaker, per il 13 luglio (domani).
Sfortunatamente se siete dei fan dei dispositivi di Google dovrete attendere ancora: a quanto pare, infatti, lo smartphone non debutterà prima del 3 agosto.
Pixel 4a has slipped again 🤦🏼♂️
Announcement was supposed to be happening July 13 (Monday), but just got bumped.
What we can see in the system now is announcement happening on August 3 🧐
The mystery continues…
— jon prosser (@jon_prosser) July 10, 2020
Tuttavia, ci sono anche novità positive: andiamo ad esplorarle ed analizzarle assieme.
Pixel 4a (5G) e Pixel 5: svelati analizzando l’app Google
“Bramble” e “Redfin”: questi i due nomi in codice che, da qualche mese, accompagnano i leak relativi a due nuovi dispositivi marchiati Google, fino ad ora ritenuti appartenere alla quinta iterazione della nota linea Pixel del marchio statunitense, che ormai da diversi anni ha preso d’assalto la fascia media del mercato portando un design semplice ma efficace, insieme ad una fotocamera tra le più apprezzate nel mondo mobile (complice il software estremamente efficace nel processare le immagini), ad un prezzo accessibile.
Nuove indiscrezioni, rivelate da 9to5Google, puntano invece ad una versione abilitata al 5G per la versione budget della generazione corrente di Pixel, ovvero il 4a. La beta dell’app di ricerca Google, infatti, contiene nel codice riferimenti a “Bramble”, cioè Pixel 4a, secondo i quali utilizzerebbe come processore Snapdragon 765G, quest’ultimo a sua volta legato al Pixel 5.
Due le notizie che dunque è possibile ricavare da questo leak: in primis, i due modelli utilizzerebbero lo stesso hardware, elemento questo non di poco conto soprattutto per gli utenti interessati a un dispositivo di fascia media; inoltre, l’abilitazione al 5G per entrambi i dispositivi sembrerebbe renderli “a prova di futuro”, anche se, inevitabilmente, ci chiediamo che ripercussioni possa avere questo sul prezzo e, soprattutto, quanto impiegheranno gli operatori a rendere quest’aggiunta veramente efficace.