L’era delle tute spaziali nate negli anni ’80 sta per finire. La Axiom Space, azienda americana che collabora con la Nasa, ha annunciato di aver completato oltre 700 ore di test sulle nuove tute lunari e di essere pronta, all’inizio del 2026, a effettuare le prime prove in camera a vuoto con un astronauta al loro interno.
Le nuove tute non serviranno solo per le missioni Artemis dirette verso la Luna, ma anche per sostituire le ormai datate unità usate sulla Stazione Spaziale Internazionale. L’obiettivo è chiaro: creare una generazione di tute più sicure, flessibili e compatibili con i nuovi veicoli spaziali, a partire da quelli di SpaceX.
Addio alle vecchie tute: un design fermo al 1982
Le attuali tute EVA (Extravehicular Activity), utilizzate per le passeggiate spaziali, risalgono a un progetto sviluppato nei primi anni ’80. Da allora hanno ricevuto aggiornamenti minori, ma la struttura di base è rimasta invariata per oltre quarant’anni.
Negli ultimi anni, però, sono emersi problemi sempre più gravi. Nel 2013, durante una passeggiata spaziale, il casco dell’astronauta Luca Parmitano si riempì d’acqua, costringendolo a rientrare d’urgenza. Episodi simili si sono ripetuti nel 2022, con Matthias Maurer, e nel 2024, quando Tracy Caldwell Dyson dovette interrompere l’attività per una perdita nel sistema di raffreddamento.
Oltre ai guasti tecnici, gli astronauti hanno spesso segnalato dolori e lesioni a spalle e mani, dovuti alla scarsa flessibilità, alla pressione interna elevata e ai guanti estremamente rigidi. Anche la vestibilità è un punto critico: le vecchie tute sono difficili da indossare e poco adatte a missioni di lunga durata.
I test di Axiom Space: più libertà e sicurezza per gli astronauti

Le nuove tute sviluppate da Axiom Space puntano a risolvere tutti questi problemi. Il progetto prevede materiali più leggeri, una maggiore mobilità articolare e un sistema di ventilazione migliorato per evitare accumuli di umidità o condensa.
I primi test meccanici e termici hanno raggiunto 700 ore di valutazioni in laboratorio, e i risultati hanno permesso di ottimizzare le parti più delicate, come il casco e l’unità di supporto vitale. Il prossimo passo sarà la verifica in camera a vuoto, che simula le condizioni estreme dello spazio: radiazione, temperatura e pressione quasi nulle.
Le tute destinate alla Luna saranno in grado di resistere a escursioni termiche estreme e dotate di interfacce compatibili con i veicoli di SpaceX, in particolare il lander Starship HLS che trasporterà gli astronauti sul suolo lunare.
Due versioni, una per la Luna e una per la Iss
Axiom sta sviluppando due versioni quasi identiche della tuta: una destinata alla Stazione Spaziale Internazionale e una adattata per la Luna.
Le unità per la Iss manterranno compatibilità con le infrastrutture esistenti, mentre le versioni lunari avranno sistemi di aggancio e comunicazione più moderni, progettati per integrarsi con i nuovi moduli e mezzi spaziali commerciali.
Un aspetto cruciale è l’ergonomia: i progettisti hanno lavorato per offrire una mobilità molto maggiore, soprattutto nei movimenti delle braccia, delle ginocchia e dei guanti, dove in passato si registravano le maggiori difficoltà operative.
Un salto tecnologico per il ritorno umano sulla Luna
Le tute di Axiom Space rappresentano una nuova generazione di sistemi extraveicolari pensati per missioni di lunga durata sulla superficie lunare. Dovranno proteggere gli astronauti non solo dal vuoto, ma anche dalla polvere abrasiva del suolo lunare e dalle radiazioni solari dirette.
Per questo integrano rivestimenti multistrato, pannelli termici attivi e materiali resistenti alle microfratture. Il design modulare consente inoltre di sostituire rapidamente le parti usurate, riducendo tempi e costi di manutenzione.
Il loro debutto operativo è previsto per le prime missioni del programma Artemis, che riporterà esseri umani sulla superficie lunare dopo oltre 50 anni.
L’Italia e l’industria spaziale: un ruolo in crescita

Anche l’Italia segue da vicino questi sviluppi, con aziende come Thales Alenia Space e Argotec coinvolte in diversi progetti legati all’esplorazione lunare. Le nuove tute aprono la strada a collaborazioni internazionali più strette, anche per lo sviluppo di tecnologie di supporto vitale e mobilità planetaria.
Con la prossima generazione di missioni umane, le tute spaziali tornano ad essere un simbolo del progresso tecnologico, ma anche una piattaforma per innovazioni che potranno avere applicazioni terrestri, dai materiali intelligenti ai sistemi di climatizzazione avanzati.
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