La storia di Microsoft nelle console wars ha tutto quel sapore dei film anni 80, dove il nerd ha la sua rivincita sui bulli e finisce per diventare un’eroe che rimarrà nella storia. Peccato però che non tutti la pensino così, e anzi per certi versi sembra più la storia di Jhonny Lawrence prima dell’uscita della serie Kobra Kai, l’eterno villain che tutti odiano perché nessuno ha davvero capito la trama.
Microsoft XBOX: un po’ di storia
Per capire tutto serve un po’ di contesto storico. Correva l’anno 1999 e Microsoft era solo un’azienda software, la sua era un’egemonia mai più replicata nella storia, e lo è tuttora, controllando circa il 70% del mercato dei sistemi operativi. La sua missione e del suo CEO Bill Gates, era quella di introdurre un PC in ogni casa del mondo libero, ma sulla loro strada c’era un problema, bello grosso, Sony Entertainment System Playstation.
Alla Microsoft non saltò in mente che un produttore hardware e software di videogiochi, sarebbe in qualche modo potuto diventare un ostacolo per quella missione. Sony fece un’annuncio all’E3 di quell’anno, dichiarando che la Playstation 2 era così potente da essere in grado di sbaragliare qualunque PC in commercio. In Microsoft nessuno vide direttamente la minaccia, a parte Rick Thompson e Seamus Blackley.
In una corsa contro il tempo leggendaria, narrata in una splendida serie documentario Power on: The Story of XBOX, questo gruppo di nerd riuscì a stroncare sul nascere la minaccia, che avrebbe potuto cambiare il mondo del PC come lo conosciamo oggi. Con una manovra finanziaria supportata da Bill Gates e Steve Balmer, che misero a rischio ben 10 miliardi di dollari, nacque XBOX e niente li fermò, mai più.
Sony rischio il collasso diverse volte negli anni, tanto da dover sopprimere il settore Bravia per tenere in piedi Playstation 3, e rimase indebolita ma mai quanto come negli ultimi 12 mesi. Microsoft Xbox con il suo lungimirante CEO Phil Spencer, lanciarono Xbox game Pass nel 2017, una sorta di Netflix dei videogames, con tutti giochi tripla A dal catalogo delle 20 aziende acquisite negli anni.
Una mossa talmente audace da sconvolgere il mondo della finanza, tra cui anche Forbes, che riteneva la cosa infattibile alla lunga, e che Microsoft ci avrebbe rimesso, presentando dati alla mano, il rischio concreto di un buco in bilancio. Non solo non avvenne, ma anzi il guadagno fu talmente spaventoso da portarci ad oggi, in questi ultimi mesi, dove la grande manovra ha avuto inizio.
L’acquisizione di Bethesda per 6,9 miliardi di dollari, sembrò da subito la killer move, una di quelle cose che ti fanno rivedere il mondo della finanza da tutta un’altra prospettiva. Come può un’azienda che possiede i videogames più famosi e giocati al mondo essere acquisita per un tozzo di pane senza burro? Ma quello che sconvolge di più per controintuitività, è stata la dichiarazione di Spencer alle riviste di settore, nessun gioco Bethesda vedrà mai più la luce su altre console.
In termini di guadagno puro sembrerebbe una mossa azzoppante, visto che Playstation ha sempre venduto più console di Microsoft, così anche Nintendo, e qui viene il grosso ma. Ma se ti dicessi che in realtà vendere più console e meno giochi ti facesse andare in rosso?
Vendere console è davvero redditizio?
Le console vengono vendute con un sistema in perdita, cioè produrre ogni console costa più del prezzo di vendita, soldi che si suppone vengono ripresi dalle vendite dei videogames con un sistema di royalties che le case software sottoscrivono in contratto, royalties che vengono stabilite con specifiche clausole di esclusiva. Ma se tutti i giochi più famosi del mondo avessero un’esclusiva con un’altra console, dopo un anno di vendita dal lancio della console?
Ecco cosa sta succedendo, Sony e Nintendo hanno già venduto milioni di console in perdita, che non recupereranno mai più, perché le grandi software house non hanno firmato un contratto di esclusiva con Microsoft, sono state direttamente acquisite, togliendo di fatto la libertà di migrare su altre piattaforme.
Ed eccoci ad oggi, l’ultima grande mossa da 70 miliardi, l’acquisizione di ACTIVISION BLIZZARD e KING, con un mercato extra quello mobile. Questa manovra che può sembrare esosa, è in realtà una schiacciante affermazione di potere, che di fatto ha sottratto per sempre un’infinito catalogo di giochi culto, alle altre piattaforme, rendendo quella vendita in perdita irrecuperabile.
I guadagni delle 3 nuove arrivate si muovono intorno agli 8 miliardi di reddito pulito annuo, al momento, ma considerando gli scandali sessuali che hanno investito ACTIVISION BLIZZARD negli ultimi mesi, i vari dividendi azionari subiranno un’impennata mai vista dopo l’acquisizione ed il cambio di CEO, portando a Microsoft molti più utili in plusvalore. Senza contare il favore all’umanità che questa decisione ha comportato, facendo fuori Bobby Kotick.
Se contiamo il danno al mercato dei competitor, con il loro conseguente indebolimento dato dalla perdita delle offerte, il mercato secondario, cioè quello delle rivendite dell’usato, si vedrà molto probabilmente, sommerso nei prossimi mesi di hardware con conseguente perdita di valore, che vedrà danneggiato il nome delle varie aziende, con perdita di valore di mercato azionario.
Soprattutto Sony che compete nello stesso segmento di Microsoft, e che negli anni ha temporeggiato per copiare la formula del Game Pass, perdendo terreno e soldi, e che ha pagato a caro prezzo, perdendo esclusive e potere di acquisto. Molti giocatori hanno espresso il malcontento, ma verso la direzione sbagliata, il colpevole non è l’azienda che riesce nell’acquisizione, ma di chi non l’ha acquisita prima mirando a battere cassa il più possibile alle spalle dei clienti.
In tutto questo l’antitrust cosa pensa? Beh assolutamente niente, visto che non si tratta di monopolio, Microsoft non compete in un solo mercato, e soprattutto non preclude l’utilizzo dei software da PC, Sony e nintendo producono Hardware e Software, in nessun modo Microsoft gli ha precluso di continuare a farlo, ed è così che viene interpretato dalla legislazione. Se non sei in grado di produrre da solo puoi acquisire altre aziende, anche tutte, tranne produttori di hardware condivisi dagli altri competitor.
Mi spiego meglio, per l’intervento dell’antitrust, dovrebbe verificarsi una condizione che non permetterebbe agli altri competitor di produrre console fisicamente, o di non poter programmare giochi, ma se sul piatto c’è solo la tua incapacità di farli appetibili per il pubblico, è solo competizione. Disney ha acquisito tantissime aziende sotto il proprio marchio, tra cui le più grandi: Fox, LucasArts, Marvel, eppure l’antitrust non intervenne, ed ecco il perché.