Un gruppo di ricercatori capitanati dal Professor Andrés García del Georgia Institute of Technology ha sfruttato una nuova tecnica composta da particelle di idrogel sintetiche chiamate microgel per trapiantare cellule produttrice di insulina senza rischio di rigetto in modo tale da poter svolgere la loro funzione come regolare i livelli di glucosio nel sangue e combattere il diabete in totale sicurezza.
Affinché questo sia possibile i microgel presentano una potente proteina immunomodulante chiamata SA-FasL per modulare la risposta immunitaria del corpo. Si tratta di un importante risultato poiché sino ad oggi, nonostante i trapianti di cellule insulari siano un trattamento promettente in grado di curare il diabete di tipo 1 difficile da trattare poiché le cellule, prelevate da un donatore di pancreas, forniscono ai pazienti una fonte di insulina sostenibile e strettamente controllata.
Bisogna affrontare l’annoso problema del sistema immunitario del paziente che possa rigettare l’afflusso di nuove cellule donatrici: infatti i linfociti T protettivi del paziente vogliono naturalmente respingere gli invasori estranei.
I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Science Advances.
Microgel nei trapianti cellule insulari: qualche dettaglio sulla ricerca
“L’immunosoppressione è un problema significativo per i pazienti, ma nel nostro lavoro precedente abbiamo dimostrato che questo biomateriale, questo microgel, è una potente molecola immunomodulante e può indurre l’accettazione permanente delle nuove cellule“, ha affermato García, Petit Chair in Bioengineering and Regents Professore alla George W. Woodruff School of Mechanical Engineering e direttore esecutivo del Petit Institute for Bioengineering and Bioscience.
“Ma quello studio è stato condotto sui topi e il sistema immunitario di un topo è molto diverso da quello di un essere umano“, ha aggiunto García. “E nella progressione verso l’uso clinico, è davvero necessario testare questa strategia in un modello animale di grandi dimensioni”.
Il Professor García insieme alla sua equipe ricercatori dell’Università del Missouri e del Massachusetts General Hospital hanno spiegato che la loro ricerca, finanziato dalla Juvenile Diabetes Research Foundation, ha evidenziato come come il co-trapianto di cellule insulari con microgel SA-FasL ha invertito i sintomi del diabete superando la risposta immunitaria nei primati non umani. Gli scienziati non hanno fatto uso di immunosoppressori, che possono avere pericolosi effetti collaterali.
I microgel essenzialmente insegnano al sistema immunitario ad accettare l’innesto, interrompendo l’inclinazione dell’organismo a rifiutare il trapianto ed aggirando la necessità di una continua immunosoppressione.
Il diabete di tipo 1, un tempo conosciuto come diabete giovanile o diabete insulino-dipendente, è una patologia cronica in cui il pancreas non riesce a produrre l’insulina, necessaria per la sopravvivenza. Per gli individui che hanno ricevuto una diagnosi di diabete, l’accesso a cure a prezzi accessibili, inclusa l’insulina, è fondamentale per la loro sopravvivenza.
Esiste un obiettivo concordato a livello globale per fermare l’aumento del diabete e dell’obesità entro il 2025. Oggi 415 milioni di persone nel mondo convivono con il diabete. Se si continuerà a questo ritmo, nel 2040 più di mezzo miliardo potrà avrà il diabete.
Dei 422 milioni di casi di diabete nel mondo, la maggior parte vive in paesi a basso e medio reddito e 1,5 milioni di decessi sono direttamente attribuiti al diabete ogni anno. Sia il numero di casi che la prevalenza del diabete hanno subito un incremento non trascurabile negli ultimi decenni.
Per questa ragione essere seguiti da personale medico e paramedico formato, monitorare con costanza la glicemia, seguire un a sana alimentazione non possono essere un privilegio, ma un diritto. Milioni di persone nel mondo non solo non hanno accesso a cure adeguate, ma nemmeno possono permettersi una spesa alimentare sana.
Assolutamente si