In questi giorni Mastodon, social network di microblogging alternativo a Twitter, ha registrato un picco di nuovi iscritti, con più di 30mila iscritti negli ultimi giorni. Questo ambizioso progetto è stato creato nell’ottobre 2016 dal tedesco Eugen Rochko, all’età di 24 anni. Ha ora all’attivo più di 4 milioni di utenti nel mondo, ma questi numeri sembrano destinati ad aumentare sempre di più
Cos’è Mastodon?
Si tratta di un software libero ed open source. È una rete sociale di microblogging che si propone come alternativa etica al più famoso “social dei cinguettii”.
Mastodon pone la sua attenzione sul trattamento dei dati, sulla sicurezza e sulla privacy. Inoltre, si caratterizza per l’assenza di pubblicità e, nella tutela dei dati degli utenti, evita la loro profilazione.
Questo è possibile perché il suo funzionamento non si basa sull’operatività di un server centrale, ma su più nodi di collegamento, interamente gestiti dagli utenti.
La decentralizzazione del social permette la creazione di tanti server interni, che vengono chiamati istanze, che si possono collegare tra loro. Chiunque può creare queste istanze.
Ogni istanza che viene creata si potrebbe considerare, semplificando, come un “sotto-social network”. Quindi, Mastodon è l’insieme di questi social network più piccoli che vivono al suo interno e che possono essere federati, cioè collegati tra loro, permettendo interazioni tra diversi canali.
Attualmente ci sono migliaia di istanze, ognuna delle quali ha le proprie regole e normative ed è gestita in modo totalmente indipendente dal suo proprietario. Al momento dell’iscrizione l’utente sceglie un canale e il suo account sarà legato a quella istanza, ma sarà comunque possibile seguire utenti di altri server.
Ci sono diversi siti italiani e stranieri ed è possibile migrare in altre istanze senza perdere nessun contenuto inserito e nessun follower, nel caso in cui la scelta iniziale non dovesse piacere all’utente.
Mastodon utilizza un protocollo aperto e standardizzato: ActivityPub, per assicurarsi che ogni istanza possa raggiungere e collegarsi con le altre. ActivityPub è implementato anche da altre applicazioni decentralizzate che costituiscono un Fediverso, cioè tutti i siti web che possono comunicare tra di loro attraverso il protocollo.
In cosa si differenzia Mastodon da Twitter?
A parte l’essere totalmente decentralizzato e federato, Mastodon presenta molte delle caratteristiche di Twitter, ma riesce comunque a differenziarsi.
L’aspetto è quello di un microblog, che richiama lo stile del suo concorrente più famoso, presentando però un limite di 500 caratteri per i “toots”, contro i 140 dei tweet.
Non ci sono annunci commerciali e non c’è nessun algoritmo che possa spingere i toots degli utenti, se non i “boost” dagli altri utenti che funzionano come i retweet. L’assenza di algoritmi a gestire i toots permette anche di visualizzare tutti i messaggi degli account seguiti, evitando lo shadow banning.
Su Mastodon, però, non è possibile citare i toots di altri utenti.
Ogni istanza ha due timeline diverse per la visualizzazione dei toots. La timeline locale, che è il flusso di tutti coloro che scrivono nell’istanza e rispetta solamente l’ordine cronologico.
C’è poi la timeline federata dove si può trovare tutto ciò che si trova sulla timeline locale, più gli utenti seguiti, anche se appartenenti ad altri server.
Oltre ad avere una differente lunghezza consentita nei toots, si può disporre di strumenti più robusti per tutelare la privacy e per evitare le molestie. Infatti, un post può essere inviato a timelines pubbliche; o mostrato solo ai seguaci o agli utenti menzionati; oppure può essere visualizzabile pubblicamente sul proprio profilo, ma non pubblicato nella timeline.
Perchè questo boom di nuove iscrizioni?
In questi giorni Elon Musk ha raggiunto l’accordo per acquistare Twitter per 44 miliardi di dollari. Però, non tutti gli utenti sono felici di questa operazione di mercato e sono pronti a lasciare il social network.
Proprio per questo molti si stanno avvicinando a Mastodon, “spaventati” dalle possibili modifiche che apporterà Musk a Twitter.
Musk vuole fare di Twitter il social network manifesto della libera espressione, e, questo potrebbe significare una maggior polarizzazione dei dibattiti e la proliferazione delle fake news, tallone d’Achille di molti social network. Si è anche vociferato di un possibile ritorno di Trump sulla piattaforma, attualmente bannato.
Il magnate sudafricano vorrebbe introdurre la verifica dell’identità di tutti i profili personali su Twitter, in modo da ridurre i bot e i profili spam.
Queste possibili novità anticipate stanno facendo “scappare” molti utenti, i quali si stanno avvicinando a Mastodon. Questo, infatti, garantisce la privacy dei suoi utenti e, a seconda delle istanze, ha regole ferree contro le fake news, il razzismo e il fascismo. Mali che, si teme, possano prendere il sopravvento su Twitter se dovesse mancare un’adeguata regolamentazione.