Fin dove può spingersi la ricerca sulle fonti di energia rinnovabili? Sicuramente in campi che non avremmo immaginato, come quello di utilizzare urina e acque reflue, due prodotti di cui sicuramente c’è abbondante disponibilità.
Robial, una società della University of West England, sta tentando di commercializzare Pee Power, che utilizza celle a combustibile microbiche che si nutrono di carbonio organico trovato nelle urine e nelle acque reflue per produrre elettricità.
Il professor Ioannis Ieropoulos, direttore del Bristol BioEnergy Centre e creatore della tecnologia Pee Power, ha sviluppato celle a combustibile microbiche come parte del suo progetto di dottorato già 17 anni fa. Inizialmente stava tentando di utilizzare la tecnologia come fonte di energia per robot autonomi, tanto che utilizzando i finanziamenti forniti dalla Bill and Melinda Gates Foundation, dal Consiglio di ricerca in ingegneria e scienze fisiche del Regno Unito e dalla Commissione europea, Ieropoulos ha fatto un esperimento con due robot autonomi che hanno utilizzato le celle a combustibile microbiche come fonte di energia: i robot sono stati in grado di vagare per le aree rurali e riportare informazioni sensoriali come temperatura, umidità e livelli di inquinamento.
Ora la ricerca sta andando avanti puntando all’utilizzo di urina e acque reflue che possono essere utilizzate come energia in quanto contengono carbonio organico, che i microbi nelle celle a combustibile microbiche consumano efficacemente per sopravvivere.
Se il progetto diventa realtà, ci troveremmo con un dispositivo in grado di produrre energia praticamente infinita.