Marte, da sempre oggetto di visioni futuristiche e perfetto soggetto cinematografico, così distante e sconosciuto, in realtà non è mi stato così vicino. Finalmente dopo ben 2 anni dal suo atterraggio, InSight (sonda della NASA) ha esattamente svolto la funzione principale per la quale è stata concepita, ovvero fornire dati per indagare sulla struttura interna di Marte.
Obiettivo non certo scontato date le enormi difficoltà che possono presentarsi in un viaggio di ben mezzo miliardo di kilometri, eppure eccola spuntare fra le news di tutto mondo, tra l’orgoglio dei ricercatori e dei suoi progettisti, questo, dovrebbe farci riflettere su come il mondo scientifico tecnologico investa denaro, tempo e ricerca per progetti i cui risultati arriveranno forse a distanza di anni, una mentalità vincente, azzardata, ma tipica di chi vede il futuro come un investimento su lungo termine a beneficio di tutti, e non come l’albero della cuccagna da cui attingere con vari espedienti di marketing.
InSight e la sua scoperta, come e in che modo e i suoi strumenti
La sonda, partita proprio per esaminare il cuore di Marte, è stata equipaggiata con un sismografo detto “SEIS” per poter rilevare l’attività sismica sul pianeta, e di un “heat flow Physical proprieties package”, in soldoni un sensore per la misurazione del flusso termico sorretto un lungo braccio meccanico estensibile in grado di portare il suddetto sensore ad una profondità di 5 metri.
Quindi, in che modo questi strumenti hanno permesso a InSight di ricavare i dati di cui ti sto parlando? Molto semplicemente, attraverso il sismografo ha intercettato le onde sismiche dei terremoti nelle profondità del pianeta rosso, le onde appunto, a seconda dei materiali che attraversano si propagano in maniera differente emettendo onde diverse per forma e velocità, permettendo ai ricercatori quindi di ottenere i dati tanto sperati.
La scoperta, frutto di tre studi internazionali pubblicati su Science, come ormai avrai intuito, ci parlano del nucleo di Marte e di come esso abbia una composizione liquida, fuso per la precisone, inoltre i ricercatori sono stati in grado di capire e calcolare la stratificazione della sua crosta.
Essa è più sottile del previsto, infatti a seconda dei livelli e sottolivelli varia di spessore, nei punti in cui ci sono 2 livelli la profondità e di circa 20 km, nei punti in cui sono 3 arriva a circa 37 km. Al di sotto della crosta vi è un mantello profondo 1560 km ove al centro risiede il nucleo dal raggio di 1830 km.
Con un costo stimato di circa 425 milioni di dollari la sonda InSight non ha certo deluso le aspettative, e pensare che ha subito un ritardo della partenza di qualche mese proprio per un problema verificatosi al sismografo vitale per l’intera spedizione! Storia davvero affascinante e ricca di retroscena questa.
Per esempio, sapevi che la NASA come iniziativa mediatica per coinvolgere il pubblico, attraverso l’invio di un form al suo sito ha permesso a 2,5 milioni di persone di incidere il proprio nome su due chip montanti nella sonda? E di spedire a tutti i partecipanti, una sorta di carta d’imbarco con tanto di invio dello stemma ufficiale della missione? Un grande classico del patriottismo americano e del suo modo di coinvolgere la popolazione in tutti gli ambiti della società.
A noi, non resta che sperare in queste incredibili scoperte, e augurarci che riescano a dare l’impulso tecnologico di cui la nostra società ha disperatamente bisogno per progredire in modo sempre più rapido e sostenibile, rivolgi quindi il tuo sguardo alle stelle di tanto in tanto, perché l’era spaziale sta giungendo molto più velocemente di quello che pensi.