Insegnare informatica agli anziani sarà la sfida del terzo millennio. Oggetti come smartphone, tablet e computer sono sempre più presenti nella vita quotidiana.
Su internet è pieno di consigli sul come riuscire a far entrare in testa un po’ di informatica alle persone anziane, ma ci sono alcune cose che prima bisogna sapere.
La cultura italiana, purtroppo, relega sempre ad altri quello che “non sei in grado di fare”, anche se questa cosa magari è la cosa più facile del mondo.
Quante volte ti è capitato di dover sistemare una semplice formattazione di Word a tuo padre o a tua madre, tanto per capirci?
Bisogna intanto capire cosa fare e cosa non fare.
Informatica agli anziani: perché NON iniziare con lo smartphone
“Se gli anziani hanno difficoltà con il computer, fai usare loro lo smartphone“, questa è l’obiezione più comune che puoi sentire: nulla di più sbagliato; e attenzione ciò non vale solo per gli anziani, vale per chiunque!
Quando tu usi uno smartphone, se da un lato è vero che usi qualcosa di molto semplificato quindi (almeno in teoria) anche adatto agli anziani, di contro stai usando già qualcosa che va “oltre” e andrebbe utilizzato solamente dopo aver capito un pochino di Windows.
Windows, infatti, rispetto ad Android, iOS o ad altri sistemi per telefono (sfido chiunque, anche i più esperti ad usare KaiOS) permette di acquisire dimestichezza non tanto con l’informatica e la tecnologia in sé, quanto con le logiche di fondo che fanno parte grossomodo di qualunque software, da quello proprietario dei vecchi Nokia, fino a quelli più moderni.
Questo però non è una cosa che manca solamente agli anziani: manca proprio mediamente all’utenza! Sostanzialmente l’Italia non è propriamente alfabetizzata digitalmente, per intenderci.
Perché quando ci si mette ad insegnare informatica agli anziani non devi cominciare nemmeno da internet
Come visto negli articoli sulla sicurezza informatica, gli anziani potrebbero perdersi non poco nei meandri della rete, esistono concetti che da insegnare sono non solo sconosciuti dai non frequentatori di internet, ma anche dai frequentatori della rete abituali, completamente ignari dell’infrastruttura, di parole e di concetti che vengono quotidianamente visti da milioni di occhi!
Protocolli http e https, giusto per fare un esempio di qualcosa “sotto gli occhi di tutti”, ma alla quale in pochi fanno caso.
Facendola breve: cominciare ad insegnare l’informatica offline agli anziani permetterà non solo di imparare le basi, ma anche di gestire meglio le marachelle, infatti essendo tutto offline i problemi saranno risolvibili nel giro di poco tempo e non riguarderanno ad esempio i dati personali poiché l’anziano non potrà navigare in siti strani.
Avere dimestichezza con l’informatica Windows offline, permetterà successivamente di aver maggiore consapevolezza quando gli anziani dovranno confrontarsi con la rete.
Usare dispositivi informatici online è, di fatto, una cosa piuttosto recente: specie nel mondo mobile! Indi per cui è pressoché necessario iniziare proprio dalle basi offline prima di connettersi alla rete internet!
Prima di andare su Facebook o su Instagram bisogna capire cose tipo cosa sono le cartelle, cosa sono i file più basilari come doc, zip, etc.: insomma, le basi e i principi.
Termini, simboli e concetti: questo andrebbe imparato ben prima dell’utilizzo stesso dei dispositivi!
Il procedimento sarà lungo, ma bisogna avere pazienza perché non sarà una cosa facile!
Perché l’informatica agli anziani non è da insegnare in modo “meccanico”
La prima cosa che fa un signore over 70/80 per imparare un po’ di informatica è “aspetta che mi segno come si fa“: prende quindi carta e penna e inizia a scrivere in modo meccanico i passaggi di quel che deve fare.
Giusto? No: nulla di più sbagliato!
I procedimenti non vanno appresi in modo meccanico, perché in una versione funzionano in un modo, in una delle prossime quella stessa cosa cambia anche solo di una virgola e la cosa non funziona più come “dovrebbe”.
Per fare un esempio: la musica. Quando impari una canzone con uno strumento o anche solo a cantare con la voce, la cosa la interiorizzi, sai come si fa perché hai imparato ad esempio le basi del solfeggio. Quindi saprai interpretarla perché hai interiorizzato come cantare o suonare.
Altrimenti, per fare un esempio più prossimo ai più, se non sei musicista (non lo sono nemmeno io…), quando hai imparato ad andare in bicicletta alla fine ce l’hai fatta non perché “hai preso appunti”, ma perché hai interiorizzato anzitutto l’equilibrio (che nel nostro paragone sono le basi: cartelle, file, procedimenti, tasto destro del mouse, etc.) e poi una volta che il tuo corpo ha interiorizzato la cosa, ti sei messo a pedalare!
Quando si inizia ad usare internet: usare una macchina virtuale per i primi tempi o un dispositivo vecchio
Quando l’informatica offline è arrivata ad un certo livello, è giunto il momento di insegnare agli anziani l’informatica online. Ciò implica: semplice navigazione, posta elettronica, invio di file, chat, e cose che bene o male dovresti sapere.
Tuttavia le cattive abitudini in ambito informatico sono all’ordine del giorno: non riguardano solo gli anziani!
Imparare ad utilizzare Google Chrome (o altri Browser) su macchina virtuale permetterà che, qualora si scarichino programmi indesiderati e virus, ciò rimangano nella macchina virtuale senza creare alcun tipo di danno al tuo dispositivo di prova.
Va segnalato che ad una certa età (e purtroppo non solo) quando una cosa va un po’ fuori dalle righe, gli anziani (e anche molti giovani, purtroppo…) possono andare in panico, ecco perché vale la regola detta nel paragrafo precedente: non vanno imparate le cose in modo meccanico, vanno interiorizzati i concetti.
I videogiochi possono aiutare nell’insegnare informatica agli anziani?
Considerando che negli ultimi anni i videogiochi su mobile hanno riscosso non poca popolarità, vedi Candy Crush Saga, o altri titoli molto popolari, potrebbe essere una buona idea l’utilizzo di qualche videogioco che si presti però ad una persona anziana.
Questo si deve fare una volta che i nostri ipotetici anziani hanno preso confidenza sia col lato client (offline) che col lato server (online, internet).
Ovviamente non sto parlando di videogiochi enormemente complessi e troppo recenti con il “graficone” dove bisogna essere stealth per affrontare i nemici.
Intendo, ad esempio, partire dal semplice solitario (ciò aiuterebbe non poco a prendere confidenza con il mouse), fino ad arrivare a qualcosa di un tantino più complesso che però sia perfettamente agibile per gli anziani.
La faccio facile. Sei ad un corso dove quasi tutti i membri sono anziani che insegnano informatica, per “premiarli” hai deciso di farli giocare a qualcosa oltre solitario: opti per qualcosa tipo Valorant che comincia ad avere meccaniche complesse o qualcosa tipo Minecraft che aiuterebbe non poco ad insegnare i concetti dell’informatica che hai visto ad inizio articolo?
Credo proprio che anche tu come risposta ti daresti la seconda.
Questo perché: che tu abbia 9 o 90 anni l’aspetto ludico nell’apprendimento è un aspetto fondamentale.
Minecraft l’ho citato perché molto più di altri titoli è legato al mondo informatico, oltre che creativo e può essere di non poco aiuto per due motivi: intanto insegna ad aver confidenza con mouse e tastiera, e in secondo luogo è perfetto poiché insegna i processi logici fondamentali quando ci si approccia all’informatica.
Molto spesso i limiti sono più nella testa che non nell’età, come dimostra questo signore giapponese ultranovantenne che gioca ad un gioco di guida
Come hai visto insegnare informatica agli anziani è possibile: devono volerlo loro per primi, però!
Tu dirai “eh, ma la signora che gioca a Skyrim e il signore che gioca con i giochi di guida sono dei casi, non la regola“: verissimo!
Prendiamo però come esempio la YouTuber statunitense: lei nella sua vita ha imparato le basi informatiche, quindi le cartelle, i file etc, ha successivamente imparato ad usare internet, ha successivamente imparato (suppongo) ad installare dei file tramite file .exe o .msi, ha successivamente capito la navigazione di internet e si è fatta (presumibilmente) un account Steam sul quale ha poi acquistato TES V Skyrim tramite una carta di credito.
Ha fatto qualcosa di complicato? No: ha solo capito dei concetti e poi li ha applicati.
Adesso, se nella tua famiglia hai parenti ultrasessantenni o magari ultrasettantenni se non ultraottantenni, puoi applicare parte dei consigli che hai visto qui: ma questa non è una guida definitiva per anziani, sono delle semplici considerazioni basate su logica ed esperienza!
Comunque sì: insegnare informatica agli anziani non solo è possibile, ma può addirittura risultare divertente, soprattutto aprire non poco la mente ad anziani che magari sono confinati davanti ad una TV e più di tanto non possono fare (ad esempio a causa di qualche malattia); almeno con un PC ed una connessione ad internet potranno letteralmente esplorare un mondo a loro sconosciuto prima d’allora.