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Smartphone e tablet

Il prossimo iPhone potrebbe avere un sensore time-of-flight

Emanuele Ribaudo 6 anni fa Commenta! 3
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Mancano ancora alcuni mesi prima che Apple annunci la gamma iPhone per il 2019, ma i rumor sono già concentrati sui modelli per il prossimo anno, con l’affidabile analista Ming-Chi Kuo che nel suo ultimo report sostiene come 2 degli iPhone in uscita nel 2020 monteranno un sensore 3D time-of-flight (ToF) per ottenere migliori scatti in modalità ritratto e aumentare le funzionalità in realtà aumentata.
L’annuncio di Kuo non costituisce la prima volta in cui sentiamo parlare di Apple interessata a montare una fotocamera ToF sugli smartphone del 2020, Bloomberg ne aveva parlato già a gennaio e un sistema di fotocamera 3D è in cantiere dal 2017.
Altre compagnie hanno anticipato nel frattempo Apple, con svariati telefoni sul mercato che già montanosensori ToF; data però l’importanza dell’hardware di Apple e dell’impatto che la compagnia di Cupertino ha sull’industria, vale la pena dare un’occhiata a questa tecnologia e al suo funzionamento.
Cosa è un sensore ToF e come funziona?
Time-of-flight è un termine che indica un tipo di tecnologia che misura il tempo che occorre a qualcosa (un laser, un liquido o un gas) per attraversare una certa distanza.
Nel caso delle fotocamere, si tratta di un laser infrarosso utilizzato per mandare un impulso che rimbalza su un oggetto posto frontalmente all’obiettivo e si riflette sul sensore. Calcolando il tempo che il laser impiega a raggiungere l’oggetto e tornare, è possibile calcolare quanto lontano si trovi dal sensore; una volta che viene calcolata la distanza dei vari oggetti all’interno di una stanza, per esempio, è possibile ricrearne una mappa dettagliata e in 3D.
Questo tipo di tecnologia viene già utilizzato nelle camere dei droni o delle auto a guida autonoma (per impedire loro di sbattere contro gli ostacoli) e recentemente abbiamo iniziato a vederlo applicato agli smartphone.
In cosa si differisce dal Face ID?
Il Face ID (e sistemi simili) utilizza un proiettore a infrarossi per creare una griglia con centinaia di punti, con il telefono che scatta una foto in 2D e usa questa griglia ricrearne le profondità.
I sensori ToF lavorano diversamente: utilizzando i dati time-of-flight per calcolare le distanze degli oggetti, possiamo ottenere un’immagine in 3D in tempo reale, senza partire da una mappatura bidimensionale cui applicare l’effetto tridimensionale.
Questo porta ad alcuni vantaggi: grazie alla tecnologia laser, ha una portata più ampia del sistema adottato da Apple per il Face ID, che funziona solo alla distanza di 20 o 50 cm dal cellulare (se i soggetti sono troppo lontani la griglia non riesce a ottenere una risoluzione efficiente). Inoltre dovrebbe fornire dati più accuratidella griglia a raggi infrarossi, come avviene con Lg G8, che usa un sensore ToF per le sue gesture.
Perche Apple lo vuole?
I rumor di Kuo e Bloomberg sostengono che Apple vorrebbe aggiungere il sensore ToF alla fotocamera posteriore degli iPhone 2020, e non in sostituzione del sistema Face ID.
L’obiettivo di Apple è aprire a nuove esperienze in realtà aumentata: un sensore ToF può fare delle scansioni in scala di una stanza, per crearne un rendering accurato e implementare altre funzionalità.
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