A partire dal primo device Android di sempre nel 2008 chiamato HTC Dream, passando per il pioniere dei device 4G, lanciato già nel 2009, per arrivare infine a smartphone del calibro di HTC One M7/M8, HTC è da sempre un brand che non ha paura di innovare ed innovarsi, e gioca proprio questa carta per un rilancio che, nostro malgrado, pare davvero difficile.
L’innovazione è rappresentata dal primo pieghevole HTC, frutto di un brevetto datato 2019 tramite WIPO – World Intellectual Property Office -, che mostrava un concetto di pieghevole differente rispetto alle idee viste finora portate sul mercato da Samsung e Motorola: il 20 agosto è stato presentato un altro interessante progetto che sembra destinato ad un prodotto in arrivo nel 2021.
Ecco il primo pieghevole HTC
Quello che rende questo pieghevole HTC completamente diverso da altri foldable già presenti sul mercato è la direzione della piega: se infatti Moto Razr e Flip si chiudono a conchiglia, proteggendo il display e contando su un display esterno aggiuntivo – spesso dalle caratteristiche tecniche limitate e con l’unico scopo di dare una veloce scorsa alle notifiche -, questo progetto di pieghevole HTC pare mantenga il display principale all’esterno.
Questo design, sebbene interessante dal punto di vista dell’utilizzabilità, presenta una criticità lampante sotto il profilo della durabilità: un display pieghevole infatti non è duro come un classico pannello fatto di vetro, si riga facilmente e basterebbe un qualsiasi oggetto dimenticato nella stessa tasca dello smartphone per rigarlo definitivamente.
É interessante infine notare, nell’immagine, il meccanismo progettato da HTC per la cerniera, che appare quasi completamente sigillata per evitare che corpi estranei come polvere o sabbia si insinuino tra gli ingranaggi compromettendo l’apertura o la chiusura del device, un problema che ha costretto tutti i brand produttori di pieghevoli a cercare soluzioni innovative, come le micro spazzole di Samsung, agganciate agli ingranaggi che azionano il meccanismo su Flip.
