Molte persone quando hanno comprato lo smartphone hanno creduto (spesso erroneamente) di poterlo usare come un vero e proprio sostituto del personal computer.
Tuttavia la pandemia durante il 2020 ha dimostrato che, almeno un portatile, almeno per molti di noi, in casa è pressoché necessario, viste le limitazioni di gran parte dei dispositivi mobili.
Molto probabilmente chi a Marzo 2020 non aveva un personal computer (anche laptop), non si sarà trovato benissimo a stare un’oretta, o anche due orette, su Skype con uno smartphone; i più fortunati magari con un tablet con tastiera hanno “retto” di più, ma è un altro discorso.
Come mai questa idea dello smartphone che può sostituire un personal computer è così diffusa?
Facendola breve, i telefoni oggigiorno possono fare mille cose: sono macchina fotografica, calcolatrice, console portatile da gioco e non ultimo “computer” da utilizzare per navigare su internet.
Tuttavia se stare un paio d’ore su Skype a discutere di questioni di lavoro su un computer è una cosa molto comoda, la stessa cosa non si può dire per smartphone, tablet (senza tastiera), in generale i dispositivi mobili.
Anzitutto perché su uno schermo piccolo ci si stanca molto di più gli occhi rispetto ad un laptop che ha già uno schermo mediamente più grande di quello di un tablet, oltre alla possibilità di poter cambiare finestra e fare altre cose finché si parla (non solo scrivere, se sei anche un videogiocatore, sai benissimo di cosa sto parlando).
Ma da dove può derivare questa curiosa idea della sostituzione?
Almeno da noi in Italia anche prima di telefoni di ultima generazione, non c’era una grande cultura informatica-tecnologica in generale; raramente infatti un utente medio accende il PC se non per “comodità” nelle ricerche su Amazon, scrivere il curriculum e poco altro.
Come detto prima, tuttavia, la pandemia ha cambiato leggermente le carte in tavola.
Prima però una piccola parentesi, sulle mille contraddizioni dell’utente medio ci sarebbe da scrivere un articolo a parte se non un libro, ma il fatto che esista una sorta di “paura” del personal computer è dimostrata dal fatto che le stesse persone che hanno paura che guardi le loro foto mentre configuri il PC, sono poi le stesse che danno lo smartphone pieno di foto in assistenza con estrema leggerezza.
Chiusa questa parentesi, un motivo potrebbe tranquillamente ricercarsi nella (presunta) difficoltà di utilizzo che hanno i personal computer, al confronto degli smartphone che sono (o sembrano) più facili da usare.
In linea di massima, se è vero da un lato che ci sono molti pro nel possedere uno smartphone ed usarlo come surrogato di un personal computer, ci sono altrettanti contro nel non possedere un computer in casa.
Se per alcune cose effettivamente il telefono è più comodo del personal computer (comunicazione, Skype, WhatsApp, Messaggi, giusto per fare alcuni esempi), quando si tratta di utilizzare fogli di calcolo (anche per i conti casalinghi), di prendere appunti anche lunghi, di scrivere testi (anche il curriculum vitae), le cose potrebbero complicarsi in modo non indifferente.
Nel caso volessi, per esempio, far sì che il tuo smartphone (o il tuo tablet) si “trasformi” in un personal computer dovresti acquistare tastiera bluetooth buona e comoda, un mouse sempre bluetooth, o in alternativa esistono degli hub appositi per dispositivi mobili ove puoi metterci tastiera e mouse cablati, e pregare che tutto funzioni al meglio nel secondo caso.
In questo caso la domanda è: ha senso complicarsi così tanto la vita se un laptop, ad esempio, risulta molto, ma molto più comodo di questa ipotesi? Credo che questa immagina risponda da sola…
Bisogna capire che lo smartphone (come anche il tablet) non è un sostituto del personal computer, bensì qualcosa che gli è (almeno allo stato tecnologico attuale) complementare.