Secondo gli astronomi dell’Università di Cambridge, la vita al di fuori del nostro sistema solare potrebbe essere trovata entro pochi anni, grazie alla scoperta di una nuova classe di pianeti supercaldi simili alla Terra, gli Hycean.
I ricercatori di Cambridge hanno identificato una nuova classe di esopianeti, chiamati pianeti Hycean, che, proprio come la Terra, sono ricoperti da oceani e hanno atmosfere ricche di idrogeno, un elemento essenziale per creare vita, almeno secondo i nostri “standard”.
Molti dei nuovi pianeti scoperti sono “più grandi e più caldi della Terra”, raggiungendo dimensioni fino a 2,6 volte più grandi del nostro pianeta e temperature atmosferiche che raggiungono quasi i 200 gradi Celsius, o 392 gradi Fahrenheit.
Gli Hycean sono ulteriormente classificati in due gruppi: i mondi “oscuri” e quelli “freddi”. Per quanto riguarda i mondi oscuri, questi hanno condizioni abitabili solo sui loro lati notturni permanenti, mentre invece i mondi freddi ricevono solo una piccola radiazione dalle stelle in cui orbitano.
Nonostante ciò i ricercatori ritengono che potrebbero supportare forme di vita microbiche simili a quelle che si trovano negli ambienti acquatici estremi della Terra e che i pianeti Hycean sono probabilmente comuni in tutto lo spazio.
“È eccitante che condizioni abitabili possano esistere su pianeti così diversi dalla Terra”
ha detto in una nota la coautrice dello studio Anjali Piette.
I ricercatori affermano che le loro scoperte, pubblicate lo scorso mercoledì sul The Astrophysical Journal, indicano che è possibile scoprire la vita al di fuori del nostro sistema solare entro i prossimi anni.
“I pianeti Hycean aprono una strada completamente nuova nella nostra ricerca di vita altrove”
ha detto Nikku Madhusudhan, ricercatore capo dell’Istituto di Astronomia di Cambridge.
La storia degli esopianeti fino alla scoperta degli Hycean
Gli esopianeti –pianeti che orbitano attorno a una stella diversa dal sole nel nostro sistema solare–, sono stati identificati per la prima volta quasi 30 anni fa e, da allora, sono stati scoperti migliaia di questi pianeti la cui maggior parte ha le dimensioni della Terra e di Nettuno.
I pianeti che ricordano la Terra o Nettuno sono spesso indicati come “super-Terre” o “mini-Nettuno” e si distinguono in varietà che tendo all’essere per lo più rocciosi a coperti di ghiaccio, oppure delle vie di mezzo tra queste due varianti.
La maggior parte dei mini-Nettuno è più di 1,6 volte la dimensione della Terra: più piccola di Nettuno ma troppo grande per avere interni rocciosi come la Terra. Studi precedenti su tali pianeti hanno scoperto che la pressione e la temperatura al di sotto delle loro atmosfere ricche di idrogeno sarebbero troppo alte per sostenere la vita.
Tuttavia, un recente studio sul mini-Nettuno K2-18b del team di Madhusudhan, ha scoperto che in determinate condizioni questi pianeti, e altri pianeti simili, potrebbero supportare la vita.
Il risultato ha portato a un’indagine dettagliata sull’intera gamma di proprietà planetarie e stellari per cui queste condizioni sono possibili, quali esopianeti conosciuti possono soddisfare tali condizioni e se le loro biofirme possono essere osservabili.
“Essenzialmente, quando abbiamo cercato queste varie firme molecolari, ci siamo concentrati su pianeti simili alla Terra, che è un punto di partenza ragionevole, ma pensiamo che i pianeti Hycean offrano una migliore possibilità di trovare diverse tracce di biofirme.”
ha detto Madhusudhan, per poi in seguito aggiungere:
“Un rilevamento della biofirma trasformerebbe la nostra comprensione della vita nell’universo. Dobbiamo essere aperti su dove ci aspettiamo di trovare la vita e quale forma potrebbe assumere, poiché la natura continua a sorprenderci in modi spesso inimmaginabili”.
Madhusudhan e il suo team hanno scoperto che una serie di tracce di biomarcatori terrestri che dovrebbero essere presenti nelle atmosfere di Hycean sarebbero facilmente rilevabili con osservazioni spettroscopiche nel prossimo futuro.
Le dimensioni maggiori, le temperature più elevate e le atmosfere ricche di idrogeno dei pianeti Hycean rendono le loro firme atmosferiche molto più rilevabili rispetto ai pianeti simili alla Terra.
Il team di Cambridge ha identificato un campione considerevole di potenziali mondi Hycean che sono i primi candidati per uno studio dettagliato con telescopi di prossima generazione, come il James Webb Space Telescope (JWST), che dovrebbe essere lanciato entro la fine dell’anno.
Questi pianeti orbitano tutti intorno a nane rosse a una distanza di 35-150 anni luce: vicini per gli standard astronomici. Le osservazioni JWST già pianificate del candidato più promettente, K2-18b, potrebbero portare alla rilevazione di una o più molecole di biofirma, per ora però non ci resta che attendere e vedere come si svilupperà il tutto.
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