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Curiosità e rumorTecnologia

Google: si potranno prevedere le inondazioni in Italia, ecco Flood Hub

Davide Tavolozza 1 anno fa Commenta! 5
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Google, tramite lo strumento di Flood Hub, permetterà di prevedere le inondazioni e di conseguenza di proteggersi da esse con un avviso che emetterà l’allarme con una settimana di anticipo. Tramite algoritmi di intelligenza artificiale la piattaforma in questione sarà in grado di creare previsioni accurate delle potenziali inondazioni. Tale sistema è stato già applicato su scala globale, e presto sarà presente anche in Italia, dato che Flood Hub ha esperienza su un’area comprendente 460 milioni di persone e più di 80 paesi.

Contenuti di questo articolo
Google e Flood Hub per prevedere le inondazioni: fino a 7 giorni primaGoogle dovrà ancora ricoprire l’Italia di sensori Flood Hub per prevedere le inondazioni in maniera accurata

Google e Flood Hub per prevedere le inondazioni: fino a 7 giorni prima

Flood Hub di Google ormai opera su 60 paesi in tutti i continenti, tra cui Africa, Sud-est asiatico, oceano Pacifico, Europa e quindi anche Italia da pochi giorni, come ha confermato il Ceo di Google stesso Sundar Pichai. Yossi Matias, VP Engineering & Research and Crisis Response Lead di della big tech americana ha inoltre affermato:

“I governi, le organizzazioni umanitarie e i singoli individui potranno utilizzare Flood Hub per agire tempestivamente e prepararsi all’emergenza, visualizzando i dati e le previsioni sulle inondazioni rilevanti a livello locale fino a 7 giorni prima dell’evento, un aumento rispetto allo scorso anno, quando le informazioni erano disponibili solo con 48 ore di anticipo.”

Flood hub google prevedere le inondazioni 2

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In un contesto tecnologico avanzato come in questo caso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale – ha poi ribadito Yossi Matias – è stato cruciale per il rilevamento tempestivo e le abilità di previsione di Flood Hub:

“L’intelligenza artificiale di Flood Hub utilizza diverse fonti di dati pubblicamente disponibili, come previsioni del tempo e immagini satellitari. La tecnologia combina quindi due modelli: il modello idrologico, che prevede la quantità di acqua che scorre in un fiume, e il modello di inondazione, che prevede quali aree saranno interessate e quanto sarà profonda l’acqua. Stiamo lavorando per espandere ulteriormente gli avvisi di previsione delle inondazioni nella Ricerca Google e Google Maps, con l’obiettivo di rendere queste informazioni disponibili agli utenti dei nostri prodotti quando ne hanno più bisogno”.

Flood hub google prevedere le inondazioni 3

Nello specifico, il modello idrologico analizza pertanto i dati relativi ai fiumi e alle precipitazioni per creare una previsione sul livello dell’acqua nei giorni a venire. Il modello di inondazione invece è dotato di una connessione con le immagini satellitari di Copernicus Sentinel-1 per il calcolo della profondità dei fondali fluviali nell’area di riferimento.

Google dovrà ancora ricoprire l’Italia di sensori Flood Hub per prevedere le inondazioni in maniera accurata

La copertura che Google tramite Flood Hub è riuscito a ottenere sulla superficie nazionale italiana è ancora agli inizi e non può considerarsi ultimata. Infatti per prevedere le inondazioni è necessario costellare i maggiori centri potenzialmente soggetti a catastrofi ambientali di questo genere. La regione che è maggiormente monitorata è la pianura Padana e quindi il fiume Po e i suoi affluenti. Flood Hub nel sud Italia ha solo due centri di rilevamento, nello specifico presso il fiume Liri che si sviluppa tra le regioni di Abbruzzo, Lazio e Campania; e sul fiume Sele, fiume prettamente campano.

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La zona che manca all’appello è sicuramente quella che concerne il centro-nord Italia, e quindi le regioni di Emilia-Romagna e Toscana. In particolare la prima zona menzionata è stata recentemente soggetta a gravi alluvioni e inondazioni, che hanno provocato ingenti danni economici agli abitanti cittadini coinvolti. Sarebbe stata necessaria una rete di sensori ben congeniata sul modello di Flood Hub che avrebbe sicuramente aiutato la popolazione locale e le autorità di competenza a prevedere le inondazioni, a minimizzare e a limitare i danni.

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L’uso dell’intelligenza artificiale etico in questo contesto è sicuramente indispensabile e necessario. Analizzare una enorme mole di dati ed elaborarli in tempi celeri per prevedere le inondazioni è un’operazione chiaramente facilitata dall’AI. Pertanto, in conclusione, si auspica che nel futuro i sensori di rilevamento di Flood Hub vengano installati soprattutto nelle aree più a rischio, facilitando così la prevenzione da eventi climatici avversi come questi.

 

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