La notizia è di un paio di giorni fa, e stando alle ultime rilevazioni effettuate alla fine di dicembre, pare proprio che il buco nell’ozono sull’Antartide si sia chiuso.
L’organizzazione mondiale della meteorologia (Omm-Wmo) afferma che la causa di questo positivo e storico evento sia stata “una stagione eccezionale a causa delle condizioni meteorologiche naturali e della continua presenza di sostanze che riducono lo strato di ozono nell’atmosfera. Quello dell’ozono in Antartide è stato il “buco più duraturo e uno dei più grandi e profondi dall’inizio del monitoraggio 40 anni fa“.
Era di poco tempo fa la notizia contraria, ovvero un’inaspettata estensione che aveva preoccupato gli addetti ai lavori. Le ultime rilevazioni effettuate lo scorso settembre infatti, eseguite dal satellite Sentinel-5P dell’ESA, avevano confermato che l’estensione fosse arrivata ad occupare un’area di circa 25 milioni di km quadrati, e che un’estensione così ampia non veniva raggiunta dal 2015.
Lo stato attuale del buco nell’ozono
Le ultime due stagioni del buco dell’ozono dimostrano la sua variabilità di anno in anno ma l’attento monitoraggio migliora la comprensione dei fattori scatenanti e responsabili della sua formazione, estensione e gravità: questo è in sintesi ciò che afferma Oksana Tarasova, capo della divisione di ricerca sull’ambiente atmosferico dell’Omm. “Abbiamo bisogno di un’azione internazionale continua – aggiunge – per applicare il protocollo di Montreal” che vieta le emissioni di sostanze chimiche che riducono lo strato di ozono.”
E’ fantastico che il buco nell’ ozono si stia chiudendo