Facebook è arrivato al limite di sopportazione, e dopo i fatti di Capitol Hill e le congiure dei complottisti antivax, ha deciso di agire in maniera più efficente nell’individuazione e soppressione delle bufale sul social network.
Infatti da oggi la nuova politica è di tolleranza zero, con l’introduzione del nuovo sistema automatizzato di segnalazione e rimozione dei post bufala, con conseguente ban degli utenti che ne abusano.
Il ban non sarà però immediato, si baserà più che altro sul sistema che è già in uso da tempo su Instagram. Il ghost ban automatizzato provvederà, grazie ad un algoritmo, a nascondere i post individuati come fake news, in maniera graduale, riducendone la portata di condivisione sulle bacheche dei conoscenti e così limitandone l’efficacia.
Facebook e le bufale: cosa cambia davvero
Se prima di questo cambio di rotta l’intervento dei moderatori e degli organi di controllo, interagivano solo ed esclusivamente sulla base dei singoli post, la storia ora cambia in maniera veramente essenziale. Infatti adesso sarà l’intero account a pagarne finalmente le conseguenze, e varrà anche per pagine e gruppi, limitando in maniera preponderante tutti ma proprio tutti i contenuti pubblicati anche in futuro.
Seppure per cominciare, come già detto, non porterà immediatamente al ban, piccole o grandi sospensioni e limitazioni verranno applicate, ma l’azienda non esclude di poter agire molto più duramente verso chi, nonostante sarà già punito, continuerà sulla strada della disobbedienza delle linee guida, fino alla totale cancellazione e ban permanente dell’account come punizione definitiva.
Ma la cosa sarà anche molto interessante anche per un’altra ragione, sia per app che desktop infatti, Facebook ha introdotto un banner che collega ad una pagina dove condividerà, progressivamente nel tempo, spiegazioni approfondite, con dati, prove documenti, ed informazioni approfondite raccolte dai suoi Fact- Checker, sul perché le notizie più censurate sono considerate bufale.
Il commissario europeo al mercato interno, Thierry Breton, giorni fa aveva chiesto insistentemente alle piattaforme social di prendersi più responsabilità su quello che accade al mondo della disinformazione, e ha ulteriormente richiesto di aprire canali di comunicazioni tra di loro per collaborare all’eliminazione di questa piaga, che ha anche implicazioni economiche gravi.