Sulle forma di vita intelligente provenienti da altri pianeti si è detto tutto: che sono uguali a noi ma con un insaziabile voglia di distruggerci; che sono completamente diversi da noi e ci ignorano; che sono tra noi e già ci dominano di nascosto ma la nuova teoria, quella che a quanto pare ha anche un fondamento scientifico è che gli extraterrestri siamo noi.
A dichiararlo è un gruppo di studiosi giapponesi che inseguendo la teoria della panspermia, ha eseguito un esperimento nello spazio che ha avuto come protagonista una colonia di batteri deinococcus.
![Extraterrestri](https://tech.icrewplay.com/wp-content/uploads/2020/09/origen-de-la-vida-2.jpg)
“L’origine della vita sulla Terra è il più grande mistero degli esseri umani. Gli scienziati possono avere punti di vista totalmente diversi sulla questione. Alcuni pensano che la vita sia molto rara ed è accaduta solo una volta nell’Universo, mentre altri pensano che la vita possa accadere su ogni pianeta adatto. Se la panspermia è possibile, la vita deve esistere molto più spesso di quanto si pensasse in precedenza “, afferma il dottor Akihiko Yamagishi, professore presso l’Università di farmacia e scienze della vita di Tokyo e ricercatore principale della missione spaziale Tanpopo.
Gli extraterrestri siamo noi: i risultati della ricerca
I risultati dello studio condotto dagli scienziati nipponici ha dimostrato che la colonia di Deinococcus è stata in grado di resistere nello spazio per ben tre anni, continuamente esposta alle pericolose radiazioni solari: questo spiegherebbe che alcune forme di vita sono in grado di viaggiare da un pianeta all’altro, servendosi di asteroidi, comete e polveri interstellari.
Il deinococcus radiodurans è un batterio di forma sferica, piuttosto grande con una struttura a quattro cellule. Il suo genoma è composto da due cromosomi di forma circolare, il primo composto da 2,65 milioni di coppie di basi, il secondo da 412 000 coppie di basi; un megaplasmide composto da 177 000 coppie di basi, ed un plasmide composto da 46 000 coppie di basi. È formato da circa 3 195 geni.
Questo batterio contiene in sé tutto il materiale base di partenza che, una volta trovate le condizioni giuste di acqua, ossigeno, temperatura, schermatura da radiazioni, tempo 3 – 4 miliardi di anni di evoluzione, può portare alla vita come la conosciamo oggi sul nostro pianeta.
“I risultati suggeriscono che il Deinococcus radioresistente potrebbe sopravvivere durante il viaggio dalla Terra a Marte e viceversa, che è di diversi mesi o anni nell’orbita più breve”, ha concluso Yamagishi. Questo può realmente dimostrare che gli extraterrestri potremmo essere noi? Per tutti gli aggiornamenti continua a seguirci, ti terremo informato.