La Cappadocia, regione turca rinomata per i suoi paesaggi lunari e le antiche città sotterranee, ha riservato una nuova sorprendente scoperta. A pochi passi dal celebre Göbekli Tepe, un sito archeologico di straordinaria importanza, è stata portata alla luce una vasta rete di tunnel e camere sotterranee che rivaleggia in dimensioni e complessità con la famosa Derinkuyu.
Un labirinto sotterraneo
Nel dicembre 2014, durante lavori di scavo, si è aperta una finestra su un mondo sotterraneo sconosciuto. Un intricato labirinto di stanze e tunnel, talmente vasto da estendersi per chilometri e raggiungere profondità di centinaia di metri, si è rivelato agli occhi degli operai. La struttura, che ricorda in modo impressionante la vicina Derinkuyu, ha lasciato gli archeologi e gli esploratori senza parole.
La scala di questa impresa ingegneristica è sbalorditiva. Per scavare questi immensi spazi sotterranei, sono stati rimossi milioni di metri cubi di roccia, un volume equivalente a centinaia di piscine olimpioniche. Eppure, non si è trovata traccia di tutto questo materiale scavato nelle immediate vicinanze. Dove è finita tutta quella roccia? Questo interrogativo aggiunge un ulteriore livello di mistero alla scoperta.
Derinkuyu non era semplicemente un rifugio, ma una vera e propria città sotterranea, progettata per ospitare una comunità numerosa e autosufficiente. Si stima che potesse ospitare tra le 20.000 e le 60.000 persone. Un sistema ingegnoso di ventilazione, con prese d’aria che penetravano profondamente nel terreno, garantiva un ricambio d’aria costante.
Inoltre, un approvvigionamento idrico sicuro, grazie a pozzi scavati in profondità, rendeva la città indipendente dalle risorse superficiali. La scoperta di questa nuova città sotterranea apre nuove prospettive sulla storia e sulle capacità tecniche delle antiche civiltà. Le future ricerche si concentreranno sull’esplorazione di questa vasta rete di tunnel e camere, sulla datazione dei reperti e sull’identificazione degli eventuali abitanti di questa città.
La Cappadocia si conferma ancora una volta una terra ricca di sorprese. Questa nuova scoperta, unita a quella di Göbekli Tepe, ridisegna completamente la nostra comprensione delle antiche civiltà e delle loro capacità. E chi può dire quali altri segreti sono ancora nascosti sotto la superficie di questa straordinaria regione?
Derinkuyu: rifugio o città permanente? Un enigma millenario
La scoperta di Derinkuyu, con le sue intricate reti di tunnel e le sue immense camere sotterranee, ha sollevato un’affascinante domanda: quale era lo scopo principale di questa città sotterranea? Era un rifugio temporaneo, costruito per sfuggire a periodi di conflitto e persecuzione, oppure un luogo di residenza permanente per una comunità intera? L’ipotesi più diffusa è che fosse principalmente un rifugio. La sua posizione strategica, nascosta sotto terra, la rendeva un luogo ideale per sfuggire a invasori e persecuzioni.
Le città sotterranee della Cappadocia sono spesso associate a periodi di instabilità politica e religiosa, come le invasioni arabe e le persecuzioni religiose. Le loro caratteristiche, come le strette aperture per l’ingresso, le porte massicce e le lunghe gallerie, suggeriscono chiaramente una funzione difensiva.
Le sue dimensioni e la complessità suggeriscono che non si trattava semplicemente di un rifugio temporaneo. La presenza di pozzi per l’acqua, stalle, cucine, depositi e persino chiese indica che la città era progettata per ospitare una comunità in modo permanente. Gli abitanti potevano vivere e lavorare sottoterra per lunghi periodi, autosufficienti in termini di cibo, acqua e risorse.
È probabile che Derinkuyu abbia svolto entrambe le funzioni: rifugio in caso di pericolo e luogo di residenza permanente. La città potrebbe essere stata utilizzata come rifugio durante periodi di crisi, ma anche come luogo di abitazione per una parte dell’anno o per specifiche comunità.
Le condizioni storiche e politiche della regione hanno sicuramente influenzato l’utilizzo della città sotterranea. Nuove scoperte e analisi dei reperti potrebbero fornire ulteriori indizi sulla sua funzione. Un confronto con altre città sotterranee della regione può aiutare a individuare modelli comuni e differenze. È probabile che la città abbia svolto un ruolo complesso e multiforme nel corso dei secoli. Ulteriori ricerche e scavi saranno necessari per svelare completamente i misteri di questa straordinaria città sotterranea e per comprendere meglio il modo di vivere delle antiche civiltà che l’hanno costruita.
Sfruttare la natura della roccia
Derinkuyu, la città sotterranea della Cappadocia, è un’opera ingegneristica colossale che lascia a bocca aperta gli studiosi. Ma quali strumenti e quali tecniche hanno permesso agli antichi costruttori di scavare e costruire un labirinto così complesso nelle viscere della Terra? La Cappadocia è caratterizzata da un tipo di roccia sedimentaria, il tufo, facilmente lavorabile. Questa caratteristica ha sicuramente facilitato il compito degli antichi costruttori. Il tufo, infatti, può essere scavato con strumenti relativamente semplici, come picconi e martelli in pietra.
Le analisi dei segni lasciati sulle pareti delle gallerie suggeriscono l’utilizzo di strumenti in pietra, come picconi e scalpelli. Questi strumenti, sebbene possano apparire rudimentali ai nostri occhi, erano sufficienti per scavare nella roccia tenera del tufo. Le pareti delle gallerie presentano spesso una serie di gradoni, che indicano l’utilizzo di una tecnica di scavo a gradoni. Questa tecnica permetteva di lavorare in sicurezza e di rimuovere la roccia in modo graduale. Gli antichi costruttori hanno probabilmente sfruttato le fratture naturali della roccia per facilitare lo scavo e creare spazi più ampi.
Per sostenere le volte e prevenire il crollo delle gallerie, gli antichi costruttori utilizzavano probabilmente supporti in legno. Oltre al tufo, utilizzato come materiale da costruzione principale, gli antichi costruttori hanno impiegato altri materiali come:
Legno: Utilizzato per creare supporti, porte e travi.
Pietra: Utilizzata per costruire muri di sostegno e pavimentazioni.
Argilla: Utilizzata per realizzare intonaci e rivestimenti.
Nonostante l’apparente semplicità degli strumenti utilizzati, la costruzione di Derinkuyu richiedeva una notevole conoscenza delle tecniche di scavo e una profonda comprensione della geologia del territorio. Gli antichi costruttori dovevano essere in grado di valutare la stabilità della roccia, di progettare sistemi di ventilazione efficaci e di garantire l’approvvigionamento idrico.
Molti aspetti della costruzione di Derinkuyu rimangono ancora avvolti nel mistero. Come sono riusciti gli antichi costruttori a coordinare il lavoro di migliaia di persone per realizzare un’opera così complessa? Quali erano le loro conoscenze matematiche e geometriche? Queste sono solo alcune delle domande a cui gli archeologi cercano ancora di rispondere.
La costruzione di Derinkuyu è una testimonianza straordinaria delle capacità ingegneristiche delle antiche civiltà. Gli strumenti e le tecniche utilizzate, sebbene semplici, hanno permesso di realizzare un’opera monumentale che continua a stupire e affascinare.