Quando si parla di demenza giovanile, si intende comunque una fascia di età sotto i 65 anni, ma un nuovo studio ha identificato 3 fattori a rischio per gli adolescenti o comunque poco dopo i 20 anni.
Lo studio è stato presentato durante l’Alzheimer’s Association International Conference (AAIC) 2020 e ha evidenziato come la salute del cuore, l’indice di massa corporea (BMI) e la qualità dell’istruzione possono essere determinanti per l’integrità del cervello.
Queste informazioni potrebbero essere significative per diagnosticare la demenza nelle sue fasi iniziali. Un’ulteriore scoperta riguarda i soggetti di colore: pare che siano predisposti in maniera esponenziale ai 3 fattori indicati; questo significa che in loro, la possibilità di ammalarsi di demenza giovanile raddoppia.
Demenza giovanile: perché cuore, indice di massa corporea e qualità dell’istruzione sono così importanti
Il cuore. Gli studi hanno interessato le condizioni di invecchiamo degli afroamericani: sono stati osservati adolescenti, giovani adulti e uomini/donne di mezza età, con due o più fattori di rischio per la salute del cuore. Questi soggetti hanno presentato più possibilità di riscontrare il declino cognitivo.
Per misurare le facoltà cognitive, sono stati impiegati alcuni test di memoria e di funzionamento esecutivo di persona: l’esito è stato in linea con la ricerca, a prescindere dall’età e dal sesso dei soggetti.
Indice di massa corporea. Sono stati presi in considerazione due ricerche differenti che hanno analizzato un campione di oltre 5.000 adulti: i soggett che presentavano un elevato indice di massa corporea (BMI) nella prima età adulta (dai 20 ai 49 anni) avevano maggiori probabilità di sviluppare la demenza più tardi nella vita; quelli di sesso femminile con un elevato indice di massa corporea avevano quasi il doppio delle probabilità. Per quanto riguarda i soggetti di sesso femminile con un elevato indice di massa corporea, essi presentavano due volte e mezza più probabilità di sviluppare demenza giovanile rispetto agli adulti con un BMI equilibrato.
Qualità dell’istruzione. Per capire quanto sia importante una buona istruzione, i ricercatori hanno analizzato uno studio che ha interessato un campione di oltre 2.400 uomini e donne di età pari o superiore a 65 anni e che avevano frequentato la scuola elementare negli Stati Uniti.
Gli studiosi hanno preso in considerazione:
- l’età obbligatoria per l’iscrizione scolastica;
- l’età minima per l’abbandono scolastico;
- la durata del periodo scolastico;il rapporto studente-insegnante;
- la frequenza.
Coloro che presentavano una qualità dell’istruzione mediocre, hanno manifestato una capacità mnemonica più labile e capacità oratorie mediocri in età adulta, a prescindere dal fatto che fossero afroamericani o caucasici.
Demenza giovanile: conclusioni della ricerca
“Identificando, verificando e intervenendo per contrastare quei fattori di rischio di Alzheimer che possiamo modificare. Così possiamo ridurre nuovi casi. Il numero totale di persone con Alzheimer e altra demenza potrebbe essere inferiore”, afferma Carrillo, uno degli autori della ricerca.
“Questi nuovi rapporti dell’AAIC 2020 mostrano che non è mai troppo presto o troppo tardi per agire. Per proteggere la memoria e le capacità di pensiero”, ha concluso lo studioso.
Diventa fondamentale instaurare abitudini salutari sin dall’infanzia: una buona alimentazione, una sana attività fisica e buone politiche educative che abbattano le barriere della povertà e permettano a tutti di accedere ad un’istruzione di buona qualità, può aiutare a diminuire le possibilità di riscontrare la demenza giovanile.