Mojo Vision, startup con sede in California, ha presentato al CES 2020 il prototipo delle lenti AR (realtà aumentata), che oltre a farci appendere al chiodo i vecchi occhiali con lenti progressive, o le comuni lenti a contatto usa e getta, vuole anche superare in curva i Google Glass.
L’innovazione riguarda un microdisplay integrato che, tramite un software intuitivo, cattura e analizza il contesto in cui ci si trova e fornisce informazioni che possono tornare utili per l’attività svolta nell’ambiente interessato. L’intelligenza del software riconosce anche l’azione in cui si è impegnati e non disturba l’utente con eventuali informazioni visive nel caso in cui, per esempio, si trovasse a lavoro.
Il dispositivo elettronico, oltre ad essere impercettibile una volta indossato, promette grazie ad un layer di visualizzare gli appuntamenti segnati in agenda, avere indicazioni stradali quando si è alla guida di un’automobile, o di una bicicletta o di un qualsiasi veicolo, scorrere le attività che si ha intenzione di svolgere durante la giornata, attivare notifiche e avvisi. Per gli appassionati di astronomia, sarà sufficiente osservare il cielo per vedere con precisione matematica le costellazioni. Il device potrà essere operativo grazie a delle batterie con un’autonomia di 24 ore e sarà possibile ricaricarlo inserendolo dentro un case. Lo spessore non andrà oltre i 0.48 mm ad una densità di oltre 14.000 ppi. Sarà possibile attivare anche la visibilità in modalità notturna.
Un occhio di riguardo va alla privacy dei dati inseriti nel software, che verranno tutelati. Nel sito ufficiale Mojo si legge: “Chiederti di indossare Mojo Lens è qualcosa che non prendiamo alla leggera e ci dedichiamo a guadagnare la tua fiducia. Ecco perché stiamo costruendo la nostra piattaforma di calcolo invisibile in modo tale che i tuoi dati rimangano sicuri e privati. Crediamo che le cose che fai con Mojo Lens debbano appartenere a te e solo a te; la tecnologia dovrebbe giovare all’utente e non viceversa. Ci impegniamo ad essere aperti con te in merito alla progettazione dei nostri prodotti e al modo in cui ti forniamo le nostre esperienze in termini semplici. La nostra visione è costruirla insieme”.
Il prototipo è in via di sperimentazione da circa cinque anni e pare che ci vorrà ancora del tempo prima che sia fruibile nel mercato, previa autorizzazione della FDA o US Food and Drug Administration. Le riserve sulla riuscita del progetto sono tante, ma nonostante questo, hanno deciso di finanziarlo aziende come HP Tech Ventures, LG e Motorola Solutions.