Hai ascoltato l’opinione di amici, di conoscenti o magari hai letto sui social cose tipo “uso un sistema Linux da anni e mi trovo davvero bene, meglio di Windows”.
C’è da dire (purtroppo) che le distribuzioni di Linux sono davvero tante e che diventa davvero difficile tracciare una linea generale che vale per tutte le versioni; fortunatamente le seguenti raccomandazioni valgono (quale più, quale meno) per la stragrande maggioranza delle distribuzioni.
Impostare per bene un sistema Linux: da dove cominciare?
Molte distribuzioni Linux non hanno automaticamente il firewall attivo, è il caso ad esempio di Linux Lite; LinuxLiteOS, di fatto, non ha in automatico il firewall attivo: devi attivarlo tu.
Ogni sistema Linux è un mondo a sé frequenta quindi le community su quel determinato sistema operativo, perché sebbene questa cosa valga per tutte le distribuzioni, non tutte “reagiscono” alla stessa maniera.
Fare immediatamente gli aggiornamenti di routine
Come su Windows, è possibile che, appena installato il tuo sistema Linux, esso richieda alcuni aggiornamenti che servono per stabilità, sicurezza, aggiornare programmi già presenti, etc.
Esistono due modi per fare questo sulle varie distribuzioni linux.
Il primo è certamente quello di usare l’apposita impostazione per gli aggiornamenti, magari attivare anche quelli facoltativi consigliati da Canonical (il publisher di Ubuntu, nel caso di distribuzioni basate su Ubuntu, questo varrà anche per il secondo metodo che vedrai tra poco) e aggiornare tramite interfaccia grafica, analogamente a come si fa su Windows.
Il secondo metodo prevede invece la riga di comando: solitamente attivabile tramite la combinazione dalla tastiera CTRL-ALT-T (nel caso non funzionasse, basterà cercarlo sul menù, che cambierà a seconda della distribuzione che deciderai di utilizzare):
sudo apt update (Attenzione: alcune versioni potrebbero richiedere apt-get al posto di apt, quindi in quel caso diventerebbe sudo apt-get update)
Ti apparirà una lista di programmi, applicazioni varie e funzioni che il sistema operativo, previa connessione ad internet, ti dirà che dovrai aggiornare tramite il prossimo comando:
sudo apt upgrade (Attenzione: come sopra alcune distribuzioni potrebbero richiedere apt-get anziché apt)
Il sistema Linux adesso ti chiederà se premere S per sì ed N per No (Y per Yes, nel caso tu abbia settato la lingua inglese), ti basterà premere il tasto richiesto e premere invio: successivamente attendere che scarichi i pacchetti e li aggiorni.
Rimuovere eventuali “cose in più” che stanno lì per niente
Una volta installati gli aggiornamenti, potrebbe essere necessario eliminare le parti obsoleti che al tuo sistema Linux non servono più, se su Windows devi andare in “questo PC”, andare sul Disco C, premere tasto destro del mouse, proprietà e fare la “ripulita del disco”, su Linux il procedimento è un tantino più immediato.
Solitamente su riga di comando ti basterà semplicemente scrivere il seguente comando:
sudo apt autoremove (o sudo apt-get autoremove a seconda della distribuzione).
A quel punto dopo aver analizzato i pacchetti obsoleti il tuo sistema Linux ti chiederà, come visto sopra, di premere “sì” o “no” (S in italiano, Y in inglese), metti quindi la lettera desiderata e premi INVIO.
Il sistema operativo si arrangerà da solo ad eliminare le cose che non gli servono più.
Compatibilità a 32-bit
Su Windows, solitamente, la compatibilità a 32-bit è nativa, al limite è possibile scaricare le librerie per aumentarla direttamente dalla pagina ufficiale del sito Microsoft.
Su un sistema Linux, al contrario, la compatibilità pur esistendo non è affatto “nativa” e bisogna impostarla tramite riga di comando.
La riga di comando è relativamente semplice:
- sudo dpkg –add-architecture i386
Una volta digitato questo comando e premuto invio è tassativo fare
- sudo apt update (o sudo apt-get update)
In alcune distribuzioni è sufficiente fare solo dpkg –add-architecture i386, se questa non dovesse funzionare, fai come sopra e metti “sudo” davanti; può però capitare che non funzioni il comando, questo perché purtroppo alcune distribuzioni non hanno il dpkg installato di default.
A volte funzionerà scrivere:
- sudo apt install dpkg (o sudo apt-get install dpkg)
Altre volte invece sarà necessario il comando:
- sudo apt install -f (oppure: sudo apt-get install -f)
La compatibilità a 32-bit (da non confondere don quella a 16-bit, che è un’altra cosa) serve perché, esattamente come su altri sistemi operativi (Windows, Android, etc.), non tutte le applicazioni sono state concepite a 64-bit, specie quelle più “anziane”, potrebbero richiedere funzioni a 32-bit.
Quindi sempre meglio essere preparati a questa evenienza.
E se manca qualche driver?
Non esiste CPU-Z su Linux, fortunatamente, esiste una cosa analoga chiamata “Hardinfo”.
Installarla è facilissimo, riga di comando con il seguente comando:
sudo apt install hardinfo (o sudo apt-get install hardinfo, a seconda del sistema Linux che utilizzi).
Con questa applicazione ti sarà possibile conoscere quali componenti ha il tuo personal computer.
Questa è un’operazione preliminare, perché non sempre un sistema Linux, tramite aggiornamenti automatici è in grado di riconoscere i driver adatti, specie quello di schede video o schede di rete.
Come visto sopra negli aggiornamenti, è possibile cercare driver aggiuntivi: se sei fortunato trovi il driver giusto; qualche sistema Linux come Zorin OS, ad esempio possiede già nativamente la possibilità di installare driver Nvidia moderni già dapprima che il sistema operativo sia installato.
Sfortunatamente il lato driver di alcuni componenti particolari (schede video e schede di rete), sono tutt’altro che scontati su un sistema Linux, pertanto dovrai cercare o metodi “alternativi” tramite qualche file .deb della casa produttrice, o fare qualche procedimento tramite riga di comando (vuoi tramite casa produttrice, vuoi tramite driver non ufficiali).
Oltretutto se ad esempio un determinato driver AMD è riconosciuto da Linux Lite, ma non da ZorinOS, la situazione si complica un pochino, in tal caso è molto importante frequentare le community e confrontarsi sui forum.
E occhio: potrai avere non poche difficoltà in forum, gruppi Facebook o community italiane, perché in alcuni casi la conoscenza della lingua inglese può essere necessaria.
In soldoni essendo i sistemi Linux meno diffusi in Italia rispetto ad altri paesi (come gli Stati Uniti o l’India), conoscere l’inglese potrà aiutarti molto nel supporto (driver e non solo) e ad imparare i lati nascosti del sistema operativo.
Detto questo: adesso sei pronto per cominciare ad utilizzare un sistema operativo basato su Linux.