Nel quarto episodio della prima stagione di Black Mirror, ” be right back“, Martha perde in un incidente stradale il suo compagno Ash. In seguito alle insistenze di un’amica e scoprendo di essere incinta, Martha compra un servizio che promette di inviarle la clonazione in 3D del suo compagno in carne (sintetica) e microchip. Il finale, benché sia un episodio di una vecchia stagione, preferisco che tu lo scopra da solo.
Non è la prima volta che una serie TV, un film, un libro o un fumetto anticipano quello che poi verrà riprodotto nella realtà in ambito tecnologico: una giovane ingegnera infatti, Eugenia Kyuda, sta lavorando ad un progetto grazie al quale, con l’ausilio dell‘intelligenza artificiale, sarà posdibile riprodurre la personalità di una persona e anche le sue fattezze, studiando le foto in cui è stata catturata la sua immagine e realizzando una sua clonazione in 3D.
Clonazione in 3D: qualche dettaglio sullo studio
La ricercatrice sta lavorando alla sua idea dal 2018 e come prototipo ha scelto Roman Mazurenko, un suo amico scomparso anch’egli in un tragico incidente stradale, proprio come accade al coprotagonista della serie tv.
Alla studiosa è stato chiesto se di fatto il suo obiettivo consiste nel riportare in vita persone defunte: “Probabilmente più in là. In parole povere possiamo creare un avatar che somiglia ad una persona da una foto che hai scelto e costruire un modello in 3D. E’ senza cervello, è quasi qui, è distante un paio d’anni”.
Sulle conversazioni che la Mazurenko pratica con il bot che ricalca quelle dell’ amico scomparso, la scienziata racconta: “Perché il bot rispecchi Roman, l’algoritmo dà priorità, ogni volta che è possibile, alle parole ricavate dai suoi messaggi originali. L’ho fatto per me, ma potrebbe diventare il modo in cui in futuro conserveremo una memoria “vivente”, interattiva, dei nostri cari. Si crea un attaccamento emotivo, e non importa se le risposte suonano strane per mancanza di dati. Se chiedi a Roman di Donald Trump, non avrai risposte sensate, perché non era uno dei nostri argomenti tipici. Ma chiedigli consigli d’amore e ti stupirà”.
Rimane però il problema che aleggia da sempre intorno a tutti gli utilizzi a cui è sottoposta l’intelligenza artificiale: quanto può essere sana un’iniziativa del genere per l’equilibrio mentale di una persona che sta attraversando un lutto? Non si interrompe così la fase dell’elaborazione, che per quanto sia dolorosa, è necessaria per poter condurre una vita appagante? Non rimane che attendere gli sviluppi. Ti terremo aggiornato.