Secondo un nuovo studio, avere una predilezione per i cibi amari come il caffè amaro potrebbe indicare tendenze psicopatiche. I ricercatori hanno scoperto che le persone con un debole per i sapori amari, come il caffè nero e l’acqua tonica, erano più inclini a mostrare segni di machiavellismo, sadismo e narcisismo, il che significa che erano più inclini a essere falsi, vanitosi, egoisti e a trarre piacere dal dolore altrui.
In molti di vantarsi di bere il caffè amaro
Nello studio, condotto dalla professoressa Christina Sagioglou dell’Università di Innsbruck in Austria, a 500 uomini e donne è stato mostrato un elenco di alimenti con la stessa quantità di elementi dolci, salati, acidi e amari. È stato chiesto loro di valutare gli alimenti, tra cui torta al cioccolato, pancetta, caffè amaro e ravanelli, su una scala a sei punti che andava da fortemente antipatico a fortemente gradito.
I partecipanti hanno poi compilato quattro questionari separati sulla personalità. Il primo ha misurato i loro livelli di aggressività, chiedendo loro di valutare affermazioni come “Se fossi abbastanza provocato, potrei colpire qualcuno”. Nel secondo è stato chiesto ai partecipanti di valutare affermazioni che valutavano i tratti della personalità quali machiavellismo, psicopatia e narcisismo.
In terzo luogo, i partecipanti hanno risposto a domande relative alle dimensioni della personalità “Big 5”: estroversione, gradevolezza, coscienziosità e stabilità emotiva. Infine, hanno completato la valutazione completa delle tendenze sadiche, che valuta le tendenze al “sadismo quotidiano”.
Un esperimento simile condotto su 450 persone ha confermato i risultati. Lo studio, pubblicato sulla rivista Appetite, ha scoperto che: “Le preferenze generali per il caffè amaro sono emerse come un solido predittore di machiavellismo, psicopatia, narcisismo e sadismo quotidiano”. I ricercatori hanno anche affermato che l’amabilità, ovvero il grado in cui una persona è gentile, comprensiva e collaborativa, era correlata negativamente con una predilezione per i cibi amari.
Il dottor Sagioglou ha affermato che mangiare cibi amari può essere “paragonato a un giro sulle montagne russe in cui le persone apprezzano cose che inducono paura. Abbiamo trovato correlazioni particolarmente solide con il sadismo quotidian che è un costrutto correlato al masochismo benigno, ovvero il piacere delle attività dolorose”.
Il caffè amaro: un viaggio tra culture e personalità
Il gusto amaro, spesso considerato sgradevole, nasconde un mondo di significati e associazioni culturali profondamente radicate. Mentre uno studio recente ha collegato la preferenza per il gusto amaro a tratti di personalità come il machiavellismo e il sadismo, è fondamentale considerare come le diverse culture percepiscono e apprezzano questo sapore.
In molte culture, l’amaro è associato a concetti come la maturità, la saggezza e la profondità. Ad esempio, nella medicina tradizionale cinese, alcuni alimenti amari sono considerati depurativi e in grado di bilanciare il corpo. Le culture culinarie di tutto il mondo offrono una vasta gamma di alimenti amari, dai caffè neri e il cioccolato fondente alle verdure amare come le cicorie e i radicchi.
Lo studio che ha collegato il caffè amaro a tratti di personalità ha suscitato grande interesse, ma è importante sottolineare che la relazione tra gusto e personalità è complessa e multifattoriale. Le associazioni culturali legate al gusto amaro possono influenzare la percezione individuale e le preferenze alimentari. La genetica, l’educazione alimentare e lo stato di salute possono influenzare la percezione del gusto amaro e le sue associazioni con la personalità.
Il cervello e il caffè amaro: un meccanismo complesso
La percezione del caffè amaro inizia sulla lingua, dove specifici recettori rilevano le molecole amare presenti negli alimenti. Questi segnali vengono poi trasmessi al cervello attraverso i nervi cranici. Nel cervello, l’informazione viene elaborata in diverse aree, tra cui la corteccia gustativa, dove avviene la percezione cosciente del sapore.
nostro cervello è un organo plastico, capace di modificarsi in risposta all’esperienza. Questo significa che le nostre esperienze gustative, soprattutto quelle precoci, possono influenzare la nostra percezione del gusto amaro in età adulta. Le emozioni associate a un’esperienza gustativa possono rafforzare o indebolire la percezione di un sapore. Ad esempio, se un bambino associa il gusto amaro di una medicina a una situazione di stress, potrebbe sviluppare una forte avversione per i sapori amari.
La cultura gioca un ruolo fondamentale nella nostra percezione del caffè amaro. In alcune culture, gli alimenti amari sono parte integrante della dieta quotidiana, mentre in altre sono considerati alimenti di nicchia. Il gusto amaro può essere associato a significati simbolici diversi a seconda della cultura. Ad esempio, in alcune culture orientali, il gusto amaro è associato alla saggezza e alla maturità. L’educazione alimentare fin dalla tenera età influenza le nostre preferenze gustative. Se un bambino viene esposto fin da piccolo a una varietà di sapori, compresi quelli amari, sarà più propenso ad accettarli in età adulta.
Oltre alla cultura, anche fattori individuali possono influenzare la nostra percezione del gusto amaro. La sensibilità al gusto amaro può essere influenzata da fattori genetici. La capacità di percepire il gusto amaro può variare con l’età. Alcune condizioni mediche, come le infezioni del tratto respiratorio superiore, possono alterare la percezione del gusto.
La percezione del caffè amaro è un fenomeno complesso, influenzato da una combinazione di fattori biologici, culturali e individuali. Comprendere come il nostro cervello elabora questo sapore e come le nostre esperienze influenzano questa elaborazione può aiutarci a sviluppare una maggiore consapevolezza delle nostre preferenze alimentari e a apprezzare la diversità dei sapori.