Negli ultimi anni veterinari, biologi e persino i proprietari di animali domestici stanno notando un fenomeno inquietante: cani, gatti, bovini, pesci e perfino balene stanno sviluppando malattie croniche sempre più simili a quelle che colpiscono gli esseri umani: cancro, diabete, obesità, problemi cardiaci e disturbi articolari non sono più eccezioni ma tendenze globali.

Un nuovo studio pubblicato su Risk Analysis offre una chiave di lettura importante: ciò che sta accadendo agli animali è il riflesso diretto dei cambiamenti che stiamo imponendo all’ambiente e gli stessi che stanno colpendo noi.
Malattie croniche: un’emergenza anche per gli animali
La ricerca, guidata dalla scienziata Antonia Mataragka dell’Università Agraria di Atene, propone un modello innovativo per monitorare e prevedere il rischio di malattie croniche negli animali. È un approccio interessante anche per la salute pubblica, perché quando le cause si ripetono in specie diverse, è difficile pensare a una semplice coincidenza.

Lo studio evidenzia due grandi motori del problema:
Predisposizione genetica
- Razze di cani e gatti selezionate per estetica → più diabete, cardiopatie e malattie ereditarie.
- Bestiame selezionato per massima produttività → maggior rischio di problemi metabolici e articolari.
Ambiente sfavorevole
- Diete sbilanciate, poca attività, stress continuo.
- Inquinamento urbano e industriale.
- Cambiamenti climatici e perdita di biodiversità.
In sostanza, molti animali stanno vivendo nelle stesse condizioni critiche che stanno facendo aumentare obesità, cardiopatie e diabete anche negli esseri umani.

Gli esempi sono impressionanti
Alcuni esempi racchiudono i seguenti fatti:
- 50–60% di cani e gatti domestici è sovrappeso.
- Il diabete felino cresce ogni anno.
- Nel bestiame intensivo, circa 1 maiale su 5 sviluppa osteoartrite.
- Le balene beluga mostrano casi documentati di tumori gastrointestinali.
- Il salmone d’allevamento soffre di sindrome cardiomiopatica.
- Nelle zone costiere inquinate da PAH e PCB, fino al 25% dei pesci presenta tumori al fegato.
Non stiamo parlando di casi isolati: questi numeri descrivono uno schema globale.
Il ruolo (enorme) dei cambiamenti ambientali
Secondo Mataragka, urbanizzazione, riscaldamento globale e inquinamento stanno amplificando i rischi. Alcuni effetti noti:
- Le ondate di calore e lo smog urbano favoriscono obesità, diabete e disturbi immunitari negli animali domestici.
- L’acidificazione degli oceani e il collasso delle barriere coralline sono associati a più tumori nei pesci e nelle tartarughe marine.
- Nei mammiferi e negli uccelli selvatici aumenta l’incidenza di disturbi endocrini dovuti a sostanze chimiche persistenti.

A tutto questo si aggiunge un grande problema: non esiste un vero sistema globale di diagnosi precoce per le malattie croniche negli animali; l’OMS monitora le NCD negli esseri umani, ma negli animali i dati sono scarsi e frammentati.
Un nuovo modello per prevenire l’aumento delle malattie
Lo studio propone una strategia di mitigazione su quattro livelli:
- Individuo: alimentazione corretta, movimento, riduzione dello stress.
- Popolazione: allevamenti gestiti in modo più sano e meno intensivo.
- Ecosistema: protezione degli habitat, riduzione dell’inquinamento.
- Politiche pubbliche: linee guida condivise, più monitoraggio, dati accessibili.
Il modello integra due approcci complementari:
- One Health: salute umana, animale e ambientale sono interconnesse.
- Ecohealth: gli ecosistemi influenzano direttamente la salute delle specie che li abitano.
L’intuizione chiave è che la predisposizione genetica da sola non basta a spiegare l’aumento delle malattie ed è l’interazione tra geni e ambiente – un ambiente sempre più degradato – a spingere il fenomeno.
Perché questa ricerca è molto importante
Quasta ricerca è molto importante poiché capire che animali e umani stanno sviluppando gli stessi disturbi per le stesse ragioni può aiutarci a:
- individuare quali sono i sintomi precoci osservando altre specie;
- creare sistemi di sorveglianza veterinaria più avanzati;
- prevedere nuove ondate di malattie croniche;
- ridurre i rischi per tutte le specie, noi compresi.
In altre parole, gli animali stanno lanciando un messaggio forte: le condizioni ambientali stanno diventando malsane per tutti.