Amazon ha deciso di migliorare le infrastrutture legate ai propri server, e sarebbe al lavoro per ottimizzare gli Amazon Web Services attraverso l’impiego di sofisticati componenti dedicati.
Secondo il giornale britannico Reuters, la società statunitense avrebbe iniziato lo sviluppo di una nuova serie di processori appositamente progettati per migliorare i servizi offerti dal loro cloud, i quali coinvolgono diversi dispositivi, tra cui quelli con Alexa.
Questi nuovi componenti sarebbero una versione migliorata dei Graviton sviluppati l’anno scorso per questo stesso scopo.
Ancora non si conoscono i dettagli tecnici del progetto, ma questi nuovi chip sarebbero basati sulla tecnologia Neoverse N1 di ARM che garantisce un aumento delle prestazioni di almeno il 20% rispetto la vecchia serie di componenti.
Basandoci su alcuni dati ufficiali, il chip sembra essere progettato per sfruttare la potenza sprigionata da 32 core (il doppio rispetto Graviton) senza aumentare eccessivamente il costo energetico richiesto da ogni unità.
Il mantenimento di un servizio cloud richiede l’impiego di molte risorse ed è fondamentale riuscire a garantire un buon livello di efficienza energetica a livello hardware.
Non è difficile pensare che questa mossa possa essere collegata alla volontà della società di voler portare Alexa su ogni dispositivo.
Per riuscire ad abbassare i requisiti di installazione dell’assistente virtuale, Amazon ha già iniziato a migliorare gli aspetti legati al cloud proprio come aveva promesso qualche giorno fa.
Questa continua collaborazione tra Amazon ed Arm Holdings potrebbe portare a cambiare drasticamente gli equilibri nel settore dei processori destinati all’industria dei server.
La società dietro i processori Arm si è evoluta in modo esponenziale negli ultimi anni, ed è riuscita nell’impresa di eliminare il monopolio della Intel da questo mercato.
Dovremo aspettare i prossimi mesi per avere ulteriori notizie sul processore e per sapere quale sarà la risposta di Intel ed AMD a questa nuova minaccia.