Durante gli scavi effettuati nella penisola arabica e resi possibili grazie al progetto Aerial Archaeology in the Kingdom of Saudi Arabia (AAKSA), sono stati rinvenuti i resti dello scheletro di un segugio, che sarebbero la traccia delle prime informazioni sull’addomesticamento dei cani da parte degli abitanti della zona. Il periodo di riferimento dell’interessante scoperta si aggira intorno al 5 ° e 4 ° millennio a.C.
I risultati dello scavo sono pubblicati sul Journal of Field Archaeology.
Addomesticamento dei cani: gli abitanti del neolitico usavano i segugi quando cacciavano?
Gli archeologi hanno rintracciato i resti del cane in un luogo di sepoltura che è una delle prime tombe monumentali identificate nella penisola arabica, più o meno contemporanea a tali tombe già datate più a nord nel Levante. Sul materiale ritrovato, una volta analizzato in laboratorio, sono stati ritrovati segni di artrite, che hanno fatto supporre alla possibilità che l’animale vivesse insieme alla nucleo familiare in età avanzata.
“Quello che stiamo scoprendo rivoluzionerà il modo in cui vediamo periodi come il Neolitico in Medio Oriente. Avere quel tipo di memoria, che le persone potrebbero aver conosciuto per centinaia di anni dove i loro parenti furono sepolti – questo è inaudito in questo periodo in questa regione “, ha dichiarato Melissa Kennedy, vicedirettore del progetto Aerial Archaeology nel Regno dell’Arabia Saudita (AAKSAU) – AlUla.
“AlUla è a un punto in cui inizieremo a renderci conto di quanto sia stato importante per lo sviluppo dell’umanità in tutto il Medio Oriente“, ha aggiunto il direttore di AAKSAU, Hugh Thomas.
Per poter effettuare i rilevamenti, il gruppo di ricerca si è servito di immagini satellitari e fotografie aeree da un elicottero. Il lavoro sul campo a terra è iniziato alla fine del 2018. Grazie a questo percorso, sono stati ritrovati 26 frammenti di ossi di un singolo cane, insieme a ossa di 11 umani: sei adulti, un adolescente e quattro bambini. Questi indizi hanno fatto supporre che in questo periodo storico si fosse intrapreso l’addomesticamento dei cani.
L’archeologa Laura Strolin è riuscita a dimostrare che si trattava effettivamente di un cane e non di un lupo del deserto osservando la zampa anteriore sinistra dell’animale: la sua larghezza era di circa di 21,0 mm, che è una misura che rientra nei parametri di altri antichi cani mediorientali. In confronto, i lupi di quel tempo e di quel luogo avevano una larghezza da 24,7 a 26 mm per lo stesso osso. I resti dell’animale sono stati datati intorno al 4200 e il 4000 a.C.