La corsa al 6G è già iniziata, e la Cina non sta ad aspettare: è di oggi infatti la notizia che un satellite della University of Electronic Science and Technology of China è stato lanciato nello spazio dal Taiyuan Satellite Launch Center: il suo compito sarà quello di testare un sistema di comunicazione terahertz, il primo di questo genere mai effettuato al mondo.
Sulla pagina Facebook ufficiale della University of Electronic Science and Technology of China appare il video del lancio, avvenuto il 6 novembre scorso, con la seguente descrizione:
“Il satellite “UESTC”, il primo che prende il nome dall’università sin dalla sua istituzione, ha effettuato il decollo con successo presso il Taiyuan Satellite Launch Center situato nella provincia di Shanxi ed è entrato nell’orbita programmata la mattina del 6 novembre.
Il satellite “UESTC” pesa 70 chilogrammi ed è sviluppato congiuntamente da #UESTC e #ADASpace. Stabilendo un collegamento al ricetrasmettitore ed eseguendo un test di carico terahertz, questo satellite sarà anche la prima verifica tecnica al mondo della comunicazione terahertz in uno scenario di applicazione spaziale.
La comunicazione #Terahertz presenta i vantaggi di un ricco spettro di risorse, un’elevata velocità di trasmissione e una facile integrazione di comunicazione e rilevamento. Ha importanti prospettive di applicazione nel campo della comunicazione terrestre e spaziale ed è una delle tecnologie chiave della comunicazione mobile globale di sesta generazione (6G).
Il satellite “UESTC” sarà utilizzato anche nella costruzione di città intelligenti, prevenzione e mitigazione dei disastri, pianificazione territoriale, protezione ambientale e monitoraggio della costruzione di grandi infrastrutture.”
Ma in cosa consiste la Tecnologia 6G?
Naturalmente non solo la Cina guarda al futuro dell’interconnessione. La tecnologia 6G consentirà di amplificare quella che ad oggi è solamente una premessa data dal 5G: lo scopo è quello di arrivare a connettere ogni aspetto della vita quotidiana, e creare delle vere e proprie smart cities, nonché a controllare ogni settore da quello ambientale e a quello infrastrutturale.
Il futuro in 6G dovrebbe cominciare – anche secondo il colosso coreano Samsung, tanto per citarne uno -nel 2028, per diventare una realtà operativa anche a livello di massa verso il 2030. Le reti 6G saranno capaci di una velocità di 1.000 Gbps, prestazioni 50 volte superiori a quelle del 5G, che permetteranno di amp0lificare la realtà immersiva, lavorare attraverso ologrammi e repliche digitali in ogni settore, da quello industriale fino a quello casalingo.
Sunghyun Choi, Head of the Advances Communications Research Center di Samsung afferma che:
… non è mai troppo presto per iniziare a prepararsi per il 6G, dal momento che in genere ci vogliono circa 10 anni dall’inizio della ricerca alla commercializzazione di una nuova generazione di tecnologia di comunicazione. Abbiamo già avviato la ricerca e lo sviluppo delle tecnologie 6G basandoci sull’esperienza e le capacità che abbiamo accumulato lavorando su più generazioni di tecnologie di comunicazione, tra cui il 5G. In futuro, ci impegniamo a guidare la standardizzazione del 6G in collaborazione con varie parti interessate in settori industriali, accademici e governativi.
Vivo, tanto per citare un’altra azienda cinese – nata appena nel 2009 – è uno dei primi che ha annunciato di stare già lavorando a degli smartphone con supporto 6G, anche se lascia intendere che ci vorranno ancora alcuni anni per vedere davvero in commercio questo tipo di dispositivi.
Insomma, forse 10 anni non sono poi così lontani e forse chissà che la Cina non riesca davvero a battere tutti sul tempo, visto che nonostante i disaccordi internazionali che sono sorti riguardo al 5G, soprattutto con gli Stati Uniti d’America, sembra che abbia ormai tutte le risorse per cavalcare l’onda di questo nuovo traguardo tecnologico.