Chiunque abbia sentito parlare di serial killer conosce almeno il nome: Zodiac. Un’ombra che ha attraversato gli anni ’60 con la freddezza di una CPU fuori controllo e ciò che rende ancora più inquietante questa figura non è solo la scia di sangue lasciata dietro di sé, ma il suo approccio quasi… criptografico; quasi fosse un hacker dell’anima umana, Zodiac non voleva solo uccidere: voleva comunicare.
![Zodiac, un omicida mai realmente trovato [crimini irrisolti] %zodiac, un omicida mai realmente trovato [crimini irrisolti]count(title)% Zodiac, un omicida mai realmente trovato [crimini irrisolti]](https://tech.icrewplay.com/wp-content/uploads/2025/07/GettyImages-515392386-1024x576.webp)
Un killer che amava la stampa
Tra il 1968 e il 1974, cinque vittime accertate (ma molte più sospettate). Tuttavia, più che per il numero di omicidi, Zodiac è rimasto impresso per i messaggi cifrati inviati a giornali come il San Francisco Chronicle, l’Examiner e il Vallejo Times-Herald. Lettere piene di vanteria, simboli inquietanti e soprattutto codici. Veri e propri cifrari monoalfabetici e polialfabetici, alcuni ancora oggi irrisolti, come il famigerato Z340, decifrato solo nel 2020… e solo parzialmente.
Il codice Z340: un enigma lungo mezzo secolo
Quando si parla di codici e misteri, non si può ignorare l’impatto che Zodiac ha avuto sulla cultura informatica e criptologica. Il cipher Z340 fu finalmente decifrato nel dicembre 2020 da un team internazionale di appassionati e matematici che ha usato strumenti di analisi simili a quelli impiegati nella reverse engineering del codice sorgente.
Il risultato? Un messaggio criptico, ma deludente per chi cercava un’ammissione o un’identità: “I hope you are having lots of fun in trying to catch me… I am not afraid of the gas chamber because it will send me to paradise all the sooner…“
![Zodiac, un omicida mai realmente trovato [crimini irrisolti] %zodiac, un omicida mai realmente trovato [crimini irrisolti]count(title)% Zodiac, un omicida mai realmente trovato [crimini irrisolti]](https://tech.icrewplay.com/wp-content/uploads/2025/07/1_BUkaZWlCGoiBuQhQUn871A.webp)
Il punto chiave? Nessun nome. Solo fumo.
Un’identità ancora avvolta nel mistero
Sono passati oltre 50 anni e il nome dietro lo pseudonimo Zodiac non è mai stato confermato e diverse teorie hanno preso piede, da Arthur Leigh Allen (il principale sospettato secondo l’investigatore Dave Toschi, che ispirò il personaggio di “Dirty Harry”) fino a ipotesi più recenti come Gary Francis Poste, sostenute da analisi forensi non ufficiali.
![Zodiac, un omicida mai realmente trovato [crimini irrisolti] %zodiac, un omicida mai realmente trovato [crimini irrisolti]count(title)% Zodiac, un omicida mai realmente trovato [crimini irrisolti]](https://tech.icrewplay.com/wp-content/uploads/2025/07/1_58qQgCSsKD8kL1XkRdqOpA.jpg)
Ma nulla di tutto ciò ha superato il test finale: una prova legale definitiva.
Le ipotesi: tra indizi e suggestioni
Negli anni si sono alternate decine di sospettati, e ciascuno sembrava – almeno per un momento – essere Zodiac. Il più noto è Arthur Leigh Allen, la cui calligrafia, orologio Zodiac e strane ossessioni lo resero il candidato ideale agli occhi degli investigatori. Ma mancavano prove dirette, e il DNA rinvenuto su una delle lettere non corrispondeva.
![Zodiac, un omicida mai realmente trovato [crimini irrisolti] %zodiac, un omicida mai realmente trovato [crimini irrisolti]count(title)% Zodiac, un omicida mai realmente trovato [crimini irrisolti]](https://tech.icrewplay.com/wp-content/uploads/2025/07/the-zodiac-killer-broke-his-silence-november-11th-to-boast-news-photo-1693499768-1024x968.jpg)
Nel 2021 un gruppo di investigatori indipendenti, chiamati i Case Breakers, ha puntato il dito su Gary Francis Poste, un ex militare deceduto nel 2018. Secondo loro, il suo nome si nasconderebbe addirittura dentro alcuni cifrari, come in una versione perversa di un easter egg crittografico. Ma anche qui, le autorità non hanno mai confermato nulla ufficialmente.
Altri sospetti hanno incluso scrittori, matematici, insegnanti e persino celebrità, in un crescendo di suggestioni che spesso confonde più che chiarire. Il vero problema? Molte delle “prove” emerse dopo gli anni 2000 sono retrospective fitting: si cerca l’assassino partendo dal colpevole, e non il contrario. Una metodologia affascinante, ma profondamente fallace in ambito forense.
Tra true crime e cultura pop
Zodiac è diventato una sorta di meme oscuro della cultura contemporanea. Da “Watchmen” a “Zodiac” di David Fincher, da videogiochi investigativi a Reddit pieni di thread complottisti, la sua figura continua a ossessionare. È l’incarnazione perfetta di una paura analogica che ha fatto il salto nella nostra epoca digitale.
Nel mondo tech, alcuni lo vedono come l’archetipo del “social engineer” estremo: ha manipolato media, polizia e opinione pubblica, lasciando un’impronta tanto mentale quanto fisica; una lezione spaventosa su come la comunicazione codificata possa diventare arma tanto quanto una pistola.
Seven: il figlio spirituale di Zodiac
Nel 1995, David Fincher dirige Seven, uno dei thriller più disturbanti e influenti degli anni ’90. Anche se non lo dice apertamente, il killer interpretato da Kevin Spacey (John Doe) è chiaramente ispirato al modello Zodiac: un assassino che non si limita a uccidere, ma orchestra ogni crimine come un messaggio, una performance morale e usa l’ambiente urbano come una scacchiera, lascia messaggi, si fa catturare quando vuole lui, e il suo vero obiettivo non è la morte… ma il significato che lascia dietro.
![Zodiac, un omicida mai realmente trovato [crimini irrisolti] %zodiac, un omicida mai realmente trovato [crimini irrisolti]count(title)% Zodiac, un omicida mai realmente trovato [crimini irrisolti]](https://tech.icrewplay.com/wp-content/uploads/2025/07/013837911-1e9e56dd-a390-4fac-a2d6-4c4cbedee142.jpg)
Seven è, in un certo senso, la simulazione cinematografica di ciò che Zodiac avrebbe potuto diventare se avesse deciso di completare il proprio “gioco” fino all’ultimo atto e non a caso, Fincher tornerà 12 anni dopo a dirigere Zodiac (2007), chiudendo un cerchio personale e artistico con una precisione quasi maniacale.
Il mistero che resiste all’IA
Perfino le moderne intelligenze artificiali non sono riuscite a risolvere i cifrari rimasti e alcuni restano troppo ambigui o privi di un contesto sufficiente per permettere un’analisi coerente.
E questo ci dice qualcosa di inquietante: ci sono misteri che nemmeno la tecnologia può ancora decifrare. Come se Zodiac sapesse in anticipo di doversi nascondere anche nell’era dell’algoritmo.
Delitti confermati opera di Zodiac
Sebbene i casi sospetti attribuiti a Zodiac siano quasi una quarantina, solo quattro omicidi (più un tentato) sono stati ufficialmente riconosciuti come collegati con certezza al killer grazie a sue stesse rivendicazioni:
- 20 dicembre 1968 – David Faraday e Betty Lou Jensen vengono uccisi a colpi di pistola sulla Lake Herman Road, vicino a Benicia. È il primo attacco noto.
- 4 luglio 1969 – Darlene Ferrin viene uccisa e Michael Mageau ferito gravemente in una sparatoria al Blue Rock Springs Park, Vallejo. È il primo attacco che Zodiac rivendicherà direttamente con una lettera.
- 27 settembre 1969 – Bryan Hartnell viene accoltellato al Lake Berryessa ma sopravvive. Cecelia Ann Shepard, anch’ella colpita, morirà poco dopo in ospedale. Zodiac lascia un messaggio scritto sulla portiera dell’auto delle vittime.
- 11 ottobre 1969 – Paul Stine, tassista, viene freddato a colpi di pistola nel quartiere di Presidio Heights a San Francisco. Zodiac invierà un frammento insanguinato della camicia della vittima al giornale, come firma inconfondibile.
Zodiac inviò lettere di insulti e crittogrammi a giornali e polizia, rivendicando la responsabilità degli omicidi e minacciando ulteriori aggressioni. Nonostante numerose indagini, l’identità di Zodiac rimane sconosciuta.
Chi era Zodiac non si sa, ma ecco alcune ipotesi
Ecco alcune delle ipotesi più diffuse:
- Gary Francis Poste: The Case Breakers ha ipotizzato che Poste, morto nel 2018, potesse essere lo Zodiac, sulla base di prove raccolte sul suo aspetto fisico e sui suoi comportamenti.
- Arthur Leigh Allen: Allen era uno dei principali sospettati, noto per le sue ossessioni e la sua vicinanza alle zone degli omicidi, ma non fu mai incriminato.
- Lawrence Kane: Kane, un ex militare, fu indicato come sospettato dal suo vicino di casa, ma non vi sono prove conclusive a suo carico.
- Richard Gaikowski: Gaikowski era un editore che lavorava in una zona vicina agli omicidi e il cui profilo sembrava coincidere con alcuni dettagli delle lettere inviate di Zodiac.
- Ross Sullivan: Sullivan, un insegnante, fu sospettato perché aveva frequentato la stessa scuola delle vittime e sembrava avere un’ossessione per i simboli di Zodiac.
Conclusione
Zodiac non è solo un caso di cronaca nera ed è un enigma culturale e psicologico. Un cold case che si comporta come un bug nel sistema della storia americana e in un’epoca in cui tutto è tracciabile, l’idea che qualcuno sia riuscito a uccidere, comunicare e sparire sembra quasi impossibile. Ma è successo. E potremmo non sapere mai chi fosse davvero.
Nel frattempo, il suo ultimo codice (quello rimasto irrisolto) continua a fluttuare in rete come un malware senza firma, in attesa di essere finalmente crackato.