Come successo a Huawei e più recentemente al produttore di droni DJI finisce anche Xiaomi nella lista nera del Dipartimento di Difesa degli Stati Uniti e la notizia fa scalpore perché stiamo parlando del terzo produttore di smartphone al mondo.
La cosiddetta black-list del Dipartimento di Difesa non è un’invenzione di Trump, ma è stata creata nel 1999, sotto l’amministrazione democratica di Bill Clinton. Con questa legge si imponeva al Dipartimento di Difesa di redigere una lista delle aziende e società private cinesi che fossero ritenute possedute o controllate in realtà dalle forze armate cinesi.
La compilazione di questa lista tuttavia non è mai effettivamente partita se non sotto l’amministrazione Trump nel 2020, e tra le prime 20 aziende inserite figura Huawei. Nella giornata di ieri con un provvedimento del Dipartimento di Difesa sono state aggiunte altre 9 aziende cinesi, o come le definisce il Dipartimento, compagnie militari cinesi comuniste, aggiungendo le seguenti parole:
Il Dipartimento è determinato a evidenziare e contrastare la strategia di sviluppo della fusione militare-civile della Repubblica Popolare Cinese (RPC), che supporta gli obiettivi di modernizzazione dell’Esercito popolare di liberazione (PLA) garantendo il suo accesso a tecnologie e competenze avanzate acquisite e sviluppate anche da quelle società, università e programmi di ricerca della RPC che sembrano essere entità civili.
Ecco la lista completa delle 9 società cinesi aggiunte all’elenco del Dipartimento di Difesa americano:
Xiaomi nella lista nera, ma non come Huawei
Esistono due liste che limitano i rapporti finanziari e commerciali con società cinesi: una del Dipartimento di Difesa e una del Commercio (chiamata entity list). La comparsa di Xiaomi nella lista nera non porterà agli stessi effetti che ha dovuto subire Huawei, che di fatto ha dovuto ricreare un proprio ecosistema software non potendo più avere rapporti commerciali con gli USA, perché Huawei appunto è stata inserite in entrambe le liste a differenza di Xiaomi.
Se la entity list del Dipartimento del Commercio non consente rapporti commerciali tra aziende americane e aziende cinesi presenti in lista, la sola appartenenza alla lista del Dipartimento di Difesa non è così tanto limitante, potendo consentire a Xiaomi di poter continuare ad utilizzare i servizi Google e la fornitura di componenti dagli Stati Uniti.
L’appartenenza di Xiaomi nella lista nera del Dipartimento di Difesa comporta un obbligo per tutti gli investitori americani e per coloro che detengono partecipazioni nella società presenti nella lista nera, di cedere le loro partecipazioni entro l’11 novembre 2021, non consentendo più di fatto investimenti da parte di società o altri soggetti statunitensi nelle aziende presenti nella lista nera USA.
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