Mentre i casi di COVID sono in aumento in tutta la Cina e in altri paesi sparsi per tutto il mondo, un’altra nuova variante è anch’essa in rapida diffusione, la variante XBB; questa nuova variante è una sottovariante di Omicron, ed è emersa in India lo scorso agosto e da allora si è diffusa in tutto il mondo.
Secondo alcuni dati divulgati dal governo degli Stati Uniti, un gran numero di casi di COVID-19 nel Paese sono proprio stati causati da questa sottovariante e dal suo cugino XBB.1.5, ma cos’è esattamente questa variante, che gli esperti hanno definito come: “potrebbe essere la nuova variante a cui prestare attenzione… nel 2023”.
Innanzitutto, come già detto, XBB è una sottovariante del nostro vecchio amico Omicron, e secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), è “un ricombinante delle sottolinee BA.2.10.1 e BA.2.75”, il che significa che contiene informazioni genetiche da entrambe le versioni del virus.
Per quanto riguarda invece XBB.1.5, questa è una versione mutata di questa sottovariante, il che complica ancor di più la situazione e il tener traccia di tutte le infezioni.
Le prime ricerche sui criceti, che devono ancora essere sottoposte a revisione paritaria, hanno suggerito che la nuova variante di Omicron potrebbe aver sviluppato una resistenza all’immunità e potrebbe essere in grado di eludere gli anticorpi, provocando infezioni rivoluzionarie.
A ottobre, l’OMS ha fatto eco a questo, citando
“le prime prove che indicano un rischio di reinfezione più elevato, rispetto ad altre sottolinee circolanti di Omicron.”
proseguendo poi affermando:
“I dati attuali non suggeriscono che ci siano differenze sostanziali nella gravità della malattia per le infezioni da XBB*”.
Anche le affermazioni secondo cui il tasso di mortalità di XBB è superiore a quello della variante Delta o che la nuova sottovariante è più “tossica” sono state smentite.
Dove è stato trovato XBB?
Apparso inizialmente la scorsa estate, la nuova variante di Omicron ha continuato a causare ondate di COVID-19 in alcune parti dell’Asia, tra cui India e Singapore.
Più di recente, il ceppo si è diffuso ulteriormente: un totale di 74 paesi ha riportato casi di questa sottovariante, secondo outbreak.info, inoltre questi includono Malesia, Indonesia, Cina e Pakistan, con la variante che ha raggiunto anche l’Europa e gli Stati Uniti, oltre all’Australia.
Al 19 dicembre 2022, in tutto il mondo erano state rilevate 8.638 sequenze di XBB, di cui oltre 1.500 negli Stati Uniti, mentre invece quarantatré stati hanno riportato la sottovariante.
Per la settimana terminata il 31 dicembre 2022, lo stesso XBB ha rappresentato il 3,6% dei casi totali negli Stati Uniti, mentre invece una versione 1.5, tuttavia, era responsabile del 40,5%, secondo i Centers for Disease Control and Prevention. Le sottovarianti omicron sono particolarmente dominanti nel nord-est del paese, dove oltre il 75% dei casi è collegato a queste due sottovarianti.
Dall’altra parte dell’Atlantico, le nuove sottovarianti sono meno diffuse ma sembrano essere in aumento, per esempio nel Regno Unito, circa il 4% dei casi di COVID è stato causato da XBB.1.5 per la settimana terminata il 17 dicembre, secondo i dati del Sanger Institute.
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