Windows 11 continua a stupire, anche se questa volta si parla di Android. Latte, questo il nome in codice del progetto Windows 11, si prefissa l’incredibile idea di fornire agli utenti e agli sviluppatori di software, uno strumento utilissimo, un emulatore integrato nativo Android.
Non stiamo parlando di virtual box, come Bluestacks, che seppure performante e veramente utile, ha ancora molti piccoli difetti, per esempio l’utilizzo di un setting del bios, da attivare manualmente, e cioè l’utilizzo di una funzione di emulazione hardware da utilizzare in tandem con virtual box, quindi rallentando l’esperienza generale, e soprattutto l’utilizzo di opengl, insomma non proprio il massimo.
Windows 11 ha davvero bisogno di Latte?
Avere invece a disposizione uno strumento integrato e nativo, consentirebbe agli sviluppatori di velocizzare incredibilmente la compilazione con gli strumenti forniti dal kit, e agli utenti di poter utilizzare un secondo device per port di messaggistica, o di giocare senza dover tenere occupato lo smartphone, o anche per non dover stare in continuazione a ricaricare la batteria.
La cosa davvero simpatica di questa decisione di Microsoft, è che non porterà alcun introito a Redmond, ma alleggerirà e semplificherà di un sacco la vita degli utenti. potremmo considerarlo un piccolo atto d’amore.