Te l’eri perso? Tranquillo, ora ci pensa l’intelligenza artificiale. WhatsApp sta lanciando una nuova funzione di riassunto automatico delle chat. L’idea è semplice: se non hai tempo (o voglia) di scorrere i 137 messaggi del gruppo famiglia, c’è l’AI che te li racconta in due righe. E sinceramente? C’è da farsi due domande.
L’AI ti riassume la vita. Letteralmente.

Nel comunicato ufficiale, Meta presenta la novità come un “modo utile per restare al passo con le conversazioni quando sei di fretta”. Tipo quando atterri dopo un volo e trovi 57 messaggi vocali, o quando il gruppo dell’università ha litigato per l’ennesimo PowerPoint.
Grazie alla tecnologia “private processing”, il sistema — assicurano — non legge direttamente i tuoi messaggi, e nemmeno Meta o WhatsApp possono accedere ai riassunti. In più, nessuno nella chat saprà che stai usando questa funzione. Praticamente: pigri sì, ma in incognito.
Tutto bello, ma… chi l’ha chiesto?
Il punto è questo: era davvero necessario? Davvero vogliamo un mondo in cui anche leggere i messaggi degli amici è diventato troppo impegnativo?
A quanto pare sì. O almeno, secondo Meta. Che, tra l’altro, ha un curriculum non proprio trasparente in fatto di “funzioni opzionali”. Ricordi il bottone blu “Meta AI” spuntato a sorpresa in basso a destra? Doveva essere facoltativo. Poi si è scoperto che non si può rimuovere. E se vuoi disattivare le risposte AI, devi farlo chat per chat, manualmente. Comodo, no?
Un’altra funzione smart, o solo l’ennesima intromissione?

Al netto della comodità (perché sì, è comoda), resta il dubbio: stiamo davvero migliorando la comunicazione o solo sterilizzandola?
Un riassunto automatico può essere utile in certi casi. Ma toglierti il contesto, i toni, gli sfoghi, le emoji passive-aggressive di zia Carla? Rischi di perdere il senso della conversazione, e finire a leggere solo bullet point, come in un brief aziendale. Più freddo, più veloce, più impersonale.
E non è finita qui. Con Meta, ogni passo verso l’automazione porta con sé un’ombra: quanto controllo hai davvero su cosa viene elaborato, come e dove? Anche se dicono che tutto resta “privato”, fidarsi è bene… ma leggere il contratto meglio.
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