L’Allen Telescope Array in California ha rilevato il segnale dalla sonda Voyager 1, il satellite della NASA lanciato nello spazio ben 45 anni fa, il quale attualmente sta accelerando verso i bordi esterni del sistema solare, ben oltre l’orbita di Plutone.
L’Allen Telescope Array (ATA), un osservatorio radio recentemente ristrutturato vicino a San Francisco in California dedicato alla ricerca della vita extraterrestre, ha contattato la sonda Voyager 1 lo scorso 9 luglio, utilizzando 20 delle sue 42 antenne paraboliche, ciascuna di oltre 6,1 metri (20 piedi) di larghezza, e in quest’occasione il telescopio ha registrato 15 minuti di dati, secondo una dichiarazione, che sono stati memorizzati su un disco.
“Il rilevamento del Voyager 1, l’oggetto creato dall’uomo più lontano, con il rinnovato Allen Telescope Array è un’eccellente dimostrazione delle capacità e dei punti di forza del telescopio e una rappresentazione dell’eccezionale duro lavoro svolto dal team ATA dall’inizio della ristrutturazione programma nel 2019”
ha affermato il team nella dichiarazione.
Cosa sappiamo sul segnale captato da Voyager 1
La dichiarazione non ha fornito alcuna informazione aggiuntiva sul segnale catturato, con la NASA che ha indagato su uno strano problema tecnico che ha indotto la Voyager 1 a inviare dati senza senso sulla sua posizione nello spazio.
L’Ente Nazionale per le attività Spaziali e Aeronautiche (NASA) ha segnalato per la prima volta il problema tecnico a maggio, anche se non ha specificato quando è iniziato il problema, ma è tuttavia fiduciosa che il veicolo spaziale sia al sicuro perché se i dati incomprensibili fossero accurati, il segnale della Voyager 1 non sarebbe puntato correttamente verso la Terra.
Attualmente situato a circa 23,3 miliardi di chilometri (14,5 miliardi di miglia) dalla Terra, 156 volte la distanza Sole-Terra, Voyager 1 è ancora monitorato dal Deep Space Network della NASA, inviando a casa solo 160 bit al secondo di dati: per fare un confronto, una normale connessione a banda larga domestica viene misurata in megabit al secondo, ovvero milioni di bit al secondo.
Il veicolo spaziale, entrato in quello che gli astronomi definiscono spazio interstellare 10 anni fa, sta misurando le proprietà del mezzo interstellare oltre il bordo dell’eliosfera, la bolla di plasma creata dal sole che circonda i pianeti.
La Voyager 1 deve ancora volare attraverso la Nube di Oort, un disco sferico di comete e asteroidi ai confini più remoti del sistema solare, a più di 200 distanze sole-Terra dal sole.
Nessun veicolo spaziale ha mai visitato la Nube di Oort e la Voyager 1 impiegherà circa 300 anni per arrivarci, tuttavia a quel punto la sonda sarà morta da tempo poiché si prevede che esaurirà il carburante per alimentare i suoi sistemi già nel 2025.
Se sei attratto dalla scienza o dalla tecnologia, continua a seguirci, così da non perderti le ultime novità e news da tutto il mondo!
Secondo me è stata imbarcata…