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Nuovi orizzonti nei vortici superconduttori: la scoperta del Niels Bohr Institute

I ricercatori del Niels Bohr Institute, Università di Copenaghen, hanno creato un nuovo percorso per lo studio dei sfuggenti stati quantistici nei vortici superconduttori. La loro esistenza era stata ipotizzata negli anni ’60, ma è sempre rimasta molto difficile da verificare direttamente, poiché questi stati sono confinati in scale di energia troppo piccole per essere normalmente risolte negli esperimenti.

Andrea Tasinato 22 ore fa Commenta! 3
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Un team di ricercatori del Niels Bohr Institute dell’Università di Copenaghen ha aperto una nuova strada nello studio degli stati quantistici nascosti nei vortici superconduttori; la loro esistenza era stata ipotizzata già negli anni ’60, ma fino ad oggi risultava quasi impossibile osservarli direttamente: questi stati infatti si collocano su scale energetiche troppo minute per essere rilevate con gli strumenti sperimentali tradizionali.

Contenuti di questo articolo
Vortici superconduttori e una “porta sul retro” verso la fisica quantisticaDalla ricerca di base al futuro dei simulatori quantisticiPerché è importante
Nuovi orizzonti nei vortici superconduttori: la scoperta del niels bohr institute

La svolta arriva grazie a una combinazione di ingegno e di nuove ricerche sui cosiddetti materiali “designer”, ossia strutture create ad hoc nei laboratori. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Physical Review Letters.

Vortici superconduttori e una “porta sul retro” verso la fisica quantistica

Invece di cercare questi stati nel loro contesto originale, i ricercatori hanno deciso di costruire da zero un sistema materiale completamente nuovo in grado di imitare le condizioni dei vortici superconduttori reali.

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Guidati dal professor Saulius Vaitiekėnas, hanno progettato un minuscolo cilindro superconduttore sul quale applicare un flusso magnetico, ricreando così le condizioni fisiche necessarie a far emergere gli stati quantistici.

Nuovi orizzonti nei vortici superconduttori: la scoperta del niels bohr institute

“Questo setup ci permette di studiare gli stessi stati, ma alle nostre condizioni” spiega Vaitiekėnas. “Progettando noi stessi la piattaforma, possiamo dettare le regole“.

In altre parole, i ricercatori hanno trovato una sorta di backdoor: invece di combattere contro i limiti sperimentali, hanno scelto di aggirarli con un approccio completamente nuovo.

Dalla ricerca di base al futuro dei simulatori quantistici

Lo studio non è solo un esercizio di stile accademico: si inserisce in un panorama di ricerca quantistica sempre più competitivo e mostra la grande versatilità della piattaforma semiconduttore–superconduttore, già sviluppata a Copenaghen circa dieci anni fa.

Nuovi orizzonti nei vortici superconduttori: la scoperta del niels bohr institute

Il bello è che la scoperta è arrivata quasi per caso. “Ci siamo imbattuti in questi stati in modo fortuito, come spesso succede nella scienza” racconta Saulius. “Ma una volta capito cosa stavamo osservando, abbiamo compreso che non si trattava di una semplice curiosità. Questi stati potrebbero diventare fondamentali per la creazione di simulatori quantistici ibridi, strumenti cruciali per studiare i materiali complessi del futuro“.

Perché è importante

Questa scoperta sui vortici superconduttori è importante perché:

  • Offre un nuovo metodo per esplorare stati quantistici altrimenti irraggiungibili.
  • Dimostra la flessibilità della piattaforma semiconduttore–superconduttore.
  • Apre prospettive concrete per i simulatori quantistici di nuova generazione.

La ricerca quindi non si limita a “capire meglio” la fisica di base: getta le fondamenta per tecnologie che potrebbero diventare indispensabili nella progettazione di nuovi materiali e futuri computer quantistici.

 Università di CopenhagenAPS
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