La vitamina K e è una vitamina di cui si parla poco, ma in questo caso può essere fondamentale.
Le malattie neurodegenerative come Alzheimer, Parkinson e Huntington distruggono progressivamente i neuroni, portando a perdita di memoria, difficoltà motorie e declino cognitivo e i farmaci attuali attenuano i sintomi, ma non riparano il danno neuronale, lasciando pazienti e famiglie in un percorso di assistenza spesso permanente.

Per questo, la ricerca internazionale sta puntando su un obiettivo più ambizioso: stimolare la nascita di nuovi neuroni, una strategia rigenerativa che potrebbe rallentare o persino invertire
La sorpresa: la vitamina K non è solo “quella della coagulazione”
La vitamina K, nota soprattutto per il suo ruolo nel sangue e nelle ossa, ha rivelato una proprietà inaspettata: favorisce la differenziazione neuronale, cioè la trasformazione di cellule staminali in neuroni. Il problema? Le forme naturali, come la MK-4, non sono abbastanza potenti per un uso clinico reale.

E qui arriva la svolta.
Un team giapponese dello Shibaura Institute of Technology, guidato dai professori Yoshihisa Hirota e Yoshitomo Suhara, ha sviluppato 12 molecole ibride di vitamina K, combinandola con acido retinoico e altre catene molecolari per aumentarne l’efficacia.
Risultato: un nuovo derivato sintetico (Novel VK) tre volte più efficace della vitamina K naturale
I risultato di questo studio sono molto entusiasmanti:
- Gli ibridi sono stati testati su cellule progenitrici neurali murine
- Un composto in particolare: cioè vitamina K + acido retinoico + catena metil-estere = ha fatto registrare +300% di differenziazione neuronale
- Questo composto è stato battezzato Novel VK
Inoltre:
- Attraversa la barriera emato-encefalica (fondamentale per un farmaco neurologico)
- Viene assorbito efficacemente e convertito in MK-4 all’interno dei neuroni
- Si lega con alta affinità ai recettori mGluR1, coinvolti nella comunicazione sinaptica
Perché è importante mGluR1?
Perché topi privi di questo recettore sviluppano sintomi simili a quelli dei disturbi neurodegenerativi: problemi motori, sinaptici e cognitivi; Novel VK sembra interagire proprio con questo punto chiave, potenziando la capacità del cervello di rigenerare e proteggere i propri neuroni.

Verso un farmaco rigenerativo di nuova generazione
“Un farmaco derivato dalla vitamina K che rallenti l’Alzheimer o ne migliori i sintomi potrebbe cambiare la qualità di vita dei pazienti e ridurre il peso sociale della malattia”, afferma il dott. Hirota.
Se confermati negli studi clinici, questi risultati potrebbero dare vita a una nuova classe di farmaci neuroprotettivi e rigenerativi, andando oltre la semplice gestione dei sintomi.