Con il rapido avanzamento del turismo spaziale, anche le problematiche mediche legate ai voli orbitali sono in aumento, e gli ultimi dati raccolti dalla missione Polar Dawn di SpaceX evidenziano uno scenario preoccupante. Durante i cinque giorni passati in orbita, l’ex pilota dell’Air Force Scott “Kidd” Poteet ha notato un improvviso peggioramento della vista, un sintomo comune tra gli astronauti, ma inaspettato per un civile. Vediamo perché il deterioramento della vista nello spazio è così frequente e quali sono i rischi associati.
Problemi alla vista nello spazio: cos’è la sindrome SANS?
Il sintomo riportato da Poteet durante il suo viaggio spaziale potrebbe essere legato alla sindrome neuro-oculare associata ai voli spaziali (SANS). Questa condizione è un effetto comune della microgravità e si manifesta con il rigonfiamento del nervo ottico e spostamenti di liquidi tra il cervello e l’occhio, che creano pressione all’interno dell’occhio. La SANS è ancora poco conosciuta e, mentre per i viaggiatori spaziali di breve durata come Poteet la vista tende a tornare alla normalità una volta a terra, i rischi a lungo termine per missioni come quelle verso Marte rimangono un interrogativo aperto.
Secondo Anna Menon, ingegnere e medico di missione di SpaceX, se migliaia di persone si trovassero a vivere nello spazio per periodi prolungati e riscontrassero alterazioni visive, le conseguenze potrebbero essere gravi. “Immagina un viaggio di nove mesi verso Marte, dove al termine molte persone non sono in grado di svolgere il proprio lavoro o di leggere le procedure per le operazioni necessarie”, ha affermato Menon.
Bagliori e scintille: gli effetti delle radiazioni spaziali
Anche Jared Isaacman, comandante della missione Polar Dawn, ha riportato sintomi legati alla vista: durante i momenti di riposo, con gli occhi chiusi, ha percepito bagliori e scintille. Questo fenomeno è noto tra gli astronauti che affrontano missioni a lungo termine ed è causato dall’esposizione alle radiazioni spaziali. La missione Polar Dawn ha raggiunto un’altitudine molto superiore a quella della Stazione Spaziale Internazionale, portando gli astronauti all’interno delle fasce di Van Allen, una regione intorno alla Terra dove il livello di radiazione è particolarmente intenso.
Le radiazioni cosmiche costituiscono una minaccia per chiunque trascorra un periodo prolungato nello spazio e possono causare danni irreparabili non solo alla vista, ma anche a livello cellulare. Gli scienziati continuano a studiare come minimizzare l’esposizione, ma attualmente i rischi rimangono elevati per le missioni di lunga durata.
Misurazioni high-tech: i dispositivi per la salute degli astronauti
Per monitorare la salute della vista dei membri dell’equipaggio, i quattro astronauti della missione hanno indossato lenti a contatto tecnologicamente avanzate capaci di misurare la pressione intraoculare durante l’intero viaggio. Questi dispositivi, simili a un accessorio cyberpunk, hanno fornito dati fondamentali per comprendere le variazioni della pressione oculare in microgravità, contribuendo alla ricerca sulla SANS.
Oltre ai problemi visivi, la missione Polar Dawn ha eseguito numerosi esperimenti medici per analizzare gli effetti della microgravità su persone non addestrate per voli spaziali a lungo termine. Questo aiuta a delineare le criticità dei futuri voli spaziali per civili e a sviluppare strumenti di prevenzione.
Cosa possiamo aspettarci dal turismo spaziale nel lungo periodo?
Con l’espansione del turismo spaziale, i rischi per la salute legati alla vista e alle radiazioni spaziali sono una priorità da affrontare. La missione Polar Dawn di SpaceX ha fornito nuove informazioni su come il corpo umano reagisce in orbita, ma ha anche sollevato importanti questioni su come mantenere la salute dei turisti spaziali in missioni prolungate. I futuri esploratori dovranno considerare non solo il costo del biglietto, ma anche le implicazioni per la propria salute.
Man mano che SpaceX e altre compagnie spaziali rendono i voli orbitali più accessibili, sarà cruciale investire nella ricerca e nello sviluppo di dispositivi che possano monitorare e prevenire problematiche come la SANS e proteggere i viaggiatori dalle radiazioni cosmiche. Solo così il turismo spaziale potrà davvero diventare una realtà sicura e sostenibile.
Cosa ne pensi? Sei pronto a partire per una vacanza nello spazio con questi rischi? Faccelo sapere nei commenti e seguici sui social per rimanere aggiornato sulle novità dallo spazio!