Al CES 2020 si parla di ecosostenibilità anche in ambito alimentare, infatti Impossible Foods, società californiana che produce surrogati vegetali della carne e prodotti caseari veg, ha presentato l’impossible pork, un macinato vegetale a base di soia che pare non faccia rimpiangere la carne di maiale. Il nuovo ritrovato alimentare sembra che rispetti tutti i parametri nutrizionali, offrendo un prodotto saporito ma ipocalorico e con grassi vegetali, come l’ olio di girasole e di cocco. Non mancano gli aminoacidi, vitamine e zuccheri, e il fondamentale eme, un complesso chimico con interessanti quantitativi di ferro, rintracciabile in tutti gli organismi viventi e il cui sapore è identico a quello della carne, presente nell’impossible pork nella stessa quantità contenuta nella carne proveniente da allevamenti suini.
Le ricerche per trovare sostituti della carne di origine vegetale nascono dalla necessità di diminuire l’impatto ambientale devastante degli allevamenti intensivi. La carne di maiale è quella più consumata al mondo, con il primato della Cina, che la preferisce a quella di manzo. Il Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti d’America ha condotto uno studio sul consumo annuo di carne suina che tocca il 41,1%. Non trascurabile la piaga della peste suina in Cina che ha portato all’abbattimento di circa 200 milioni di maiali, dando l’ennesima prova della fragilità degli allevamenti intensivi, oltre l’insostenibilità a livello ambientale. A causa della peste suina, i prezzi della carne di maiale, in Cina, hanno avuto un aumento vertiginoso pari al 100% in un arco di tempo ridotto di qualche mese, che ha reso impossibile l’accesso al prodotto per una grande fetta della popolazione cinese.
Pat Brown, amministratore delegato di Impossibile Foods, a proposito dell’incidenza sull’ambiente degli allevamenti intensivi, ha sostenuto:
“L’uso degli animali nella produzione alimentare è di gran lunga la tecnologia più distruttiva sulla terra, e la nostra missione è l’ultima possibilità di salvare il pianeta dalla catastrofe ambientale. Non vinciamo niente se un vegano o un vegetariano comprano i nostri hamburger. Più ti piace la carne, più sei il nostro cliente ideale. Vogliamo accaparrarci una porzione a due cifre del mercato delle carni bovine entro cinque anni, quindi potremo spingere quell’industria, che è fragile e ha margini bassi, in una spirale mortale. Dopodiché indicheremo l’industria della carne di maiale e del pollo dicendo ‘Sei tu il prossimo!’e loro falliranno ancora più velocemente“.
Nonostante gli intenti bellicosi di Brown, vegano dal 1976, i produttori di carne non sembrano preoccupati e ritengono impossibile fare sparire l’industria della carne, sia essa di maiale o di pollo. Non rimane che aspettare e vedere a chi il tempo darà ragione.
Proteine vegetali tutta la vita.