Vimeo, due giorni fa, ha annunciato sul suo blog che sta apportando alcune importanti modifiche alla sua politica sulla larghezza di banda, dopo che diversi creatori hanno parlato di come la società si sia comportata nei loro confronti chiedendo ingenti somme di denaro se volevano continuare a ospitare i loro video sulla piattaforma.
Le nuove politiche sostituiscono i termini nebulosi con quelli definitivi e garantiscono che i creatori avranno il tempo di prepararsi ai cambiamenti.
In un post che illustra le modifiche, l’azienda afferma che il suo nuovo limite per l’utilizzo mensile della larghezza di banda è di 2 TB, in precedenza invece, la politica veniva applicata agli utenti che erano ripetutamente “nell’1% più alto dell’utilizzo della larghezza di banda”, che l’azienda stessa ammette sarebbero potuti essere più trasparenti.
La società afferma inoltre che avviserà gli utenti quando superano il limite di 2 TB, quindi in teoria, se sei un utilizzatore della piattaforma, avrai il tempo di capire come ridurre l’utilizzo dei dati o almeno prepararti per l’aumento della bolletta.
Le nuove politiche affermano anche che i creatori avranno “un minimo di 30 giorni” per rispondere e concludere un accordo se superano quel limite, e che non accadrà nulla ai loro contenuti durante quel periodo.
Cos’è successo con le vecchie politiche di Vimeo
Secondo le vecchie regole, un creatore ha detto ai nostri colleghi di The Verge che gli sono stati concessi nove giorni per aggiornare il suo account, ridurne l’utilizzo o interrompere l’accesso ai suoi video, ammettendo che la società aveva stimato che i suoi costi sarebbero passati da $ 900 all’anno a $ 3.000 all’anno: un aumento enorme considerando anche il fatto che la somma doveva essere recuperata in poco più di una settimana.
In base alla vecchia politica, diversi creatori affermano di aver ricevuto messaggi dalla piattaforma in cui si diceva che stavano utilizzando troppa larghezza di banda e che correvano il rischio di dover lasciare la piattaforma.
Molti dei creatori pagavano centinaia di dollari all’anno per poter utilizzare la piattaforma per ospitare video per Patreon e sono rimasti scioccati dal numero di visualizzazioni ricevute dai loro contenuti, questo perché i video possono comunque consumare molta larghezza di banda anche con un numero ridotto di visualizzazioni, per esempio ci sono molti dati che devono essere trasferiti se 10 persone guardano un concerto di un’ora in 4K.
Questi stessi creators sono stati anche sorpresi dal fatto che la piattaforma chiedesse migliaia di dollari in più all’anno se volevano continuare a utilizzare il servizio nel modo in cui erano stati.
Il post di Vimeo, scritto dal suo CEO, ha un tono molto di “scuse” infatti si apre con l’immagine di un mazzo di fiori, il segno universale per “Ho sbagliato, per favore perdonami”.
Ma vale la pena notare che queste modifiche non renderanno necessariamente Vimeo un’opzione migliore per i creatori che sono stati colpiti da prezzi elevati dalla politica legacy, infatti l’azienda ha dichiarato che la soglia “top 1%” era già di circa 2 o 3 TB al mese, in altre parole, se i creatori dovessero pagare di più secondo le vecchie regole, è molto probabile che lo debbano ancora fare con le nuove linee guida.
Si spera tuttavia che la nuova politica dovrebbe almeno fare in modo che i creatori non debbano affrettarsi per ridurre l’utilizzo della larghezza di banda o trovare un nuovo modo per ospitare i propri video in pochi giorni, la compagnia infatti afferma che darà agli utenti il tempo di spostare i loro video dalla sua piattaforma se dovessero scoprire che questa non va più bene per loro.
La società sta anche lavorando a una politica che esonererà alcuni utenti dal limite di 2 TB “a condizione che non utilizzino Vimeo per monetizzare quei video altrove”, tuttavia dice che ci saranno maggiori dettagli su tale modifica entro 30 giorni.
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