In uno studio pubblicato su Royal Society Open Science possiamo vedere come degli scienziati, nel Giappone centrale, hanno scoperto tre nuove specie di vermi bioluminescenti che ricordano stranamente le creature del folklore giapponese. Questi nuovi vermi bioluminescenti (il cui nome scientifico è Polycirrus), trovati in varie località del Giappone, prendono il nome da questi esseri soprannaturali, nonché da un famoso biologo marino giapponese.
La bioluminescenza è prodotta dagli organismi attraverso una reazione chimica nota come chemiluminescenza, e la reazione genera livelli di calore estremamente bassi, che l’hanno portata a essere definita “luce fredda”. Gli organismi che creano questo effetto lo fanno per una serie di motivi, in particolare per attirare potenziali compagni o prede, mentre invece alcune specie, come i millepiedi e le lucciole, usano anche la luce per difendersi dai predatori.
Cos’ha di particolare la scoperta di questi vermi bioluminescenti?
Nonostante la loro brillantezza, gli organismi bioluminescenti sono in realtà piuttosto rari, e al momento, gli scienziati hanno trovato solo circa 7.000 di tali specie di organismi in tutto il mondo e principalmente nell’oceano. La ricerca è stata limitata, poiché non sono disponibili campioni sufficienti per una classificazione e un confronto, tuttavia questa rarità rende la scoperta dei nuovi vermi bioluminescenti ancora più entusiasmante.
“La nostra precedente ricerca sulla luminescenza del genere Polycirrus l’aveva stabilito come un soggetto prezioso per gli studi sulla bioluminescenza, tuttavia in seguito abbiamo scoperto che quella che pensavamo fosse una singola specie di Polycirrus era in realtà tre specie diverse.”
ha dichiarato Naoto Jimi, capo ricercatore presso l’Università di Nagoya in Giappone.
I Polycirrus sono piccoli vermi che di solito si trovano in acque poco profonde –come fiumi e torrenti, o sulla costa– in Giappone, e sono noti per i tentacoli che usano per setacciare il cibo, tentacoli che tendono a emettere un brillante bagliore blu-viola, conferendo ai vermi uno strano aspetto ultraterreno.
Pertanto, Jimi e il suo team hanno ritenuto opportuno nominare due dei tre esemplari di vermi bioluminescenti scoperti di recente in onore di notevoli esseri fantasmatici del folklore giapponese. Un verme è stato chiamato Polycirrus onibi dal tipo di fuoco fatuo di yokai –entità spirituale giapponese– chiamato onibi (fuoco demoniaco), che si ritiene attiri i viaggiatori in regioni remote verso il loro destino.
Poi c’è l’Polycirrus aoandon, o lanterna blu, che prende il nome da uno yokai simile a un fantasma che appare come una donna demoniaca che indossa un kimono bianco con corna e denti aguzzi, creatura che infesta le lanterne, trasformando le loro fiamme in blu quando sono vicine.
L’ultimo verme, Polycirrus ikeguchii, prende il nome da Shinichiro Ikeguchi, l’ex direttore dell’Acquario di Notojima.
“Abbiamo usato i nomi degli yokai giapponesi, come onibi e aoandon, per la nuova specie perché la nebulosa bioluminescenza viola-blu emessa dalla specie Polycirrus è sorprendentemente simile alle descrizioni di queste creature che si trovano nel folklore.
Polycirrus ikeguchii, d’altra parte, è stato descritto da esemplari raccolti nella regione di Notojima in Giappone. Dato che Shinichi Ikeguchi era l’ex direttore dell’acquario di Notojima e ha contribuito a trovare il verme, mi è sembrato appropriato chiamarlo con il suo nome.”
ha detto Jimi.
I ricercatori ora vogliono sapere come questi vermi bioluminescenti appena scoperti generano il loro bagliore, e sperano che le loro scoperte approfondiscano la nostra comprensione dei processi molecolari coinvolti nella bioluminescenza, che potrebbero avere un impatto sullo sviluppo di nuove tecnologie.
“La scoperta che tutte e tre le nuove specie sono luminescenti ci ha permesso di collegare le scoperte tassonomiche ed ecologiche e stabilire ricerche che altri possono facilmente applicare allo studio degli organismi luminescenti”
ha affermato Jimi, il quale ha poi in seguito aggiunto:
“La comprensione di questi meccanismi di luminescenza contribuisce alla ricerca medica e delle scienze della vita. La bioluminescenza è un tesoro di chimica interessante e insolita. Intendiamo utilizzare le nostre scoperte per approfondire la nostra comprensione della natura molecolare di questo fenomeno e applicare questa conoscenza allo sviluppo di nuove tecnologie per le scienze della vita”.
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