Gli appassionati di musica, specialmente negli Stati Uniti, potranno esser contenti di sapere che, i loro acquisti, hanno fatto sì che venissero venduti più vinili che CD nella prima metà del 2020, segnando la prima volta dagli anni ’80 che i CD non erano il formato fisico più venduto.
Il CD va verso la sua scomparsa, o almeno, verso la sua insignificanza. Il vinile è stato lì per 30 anni, fino a quando non è stato inaspettatamente resuscitato. Come ti dicevo, per la prima volta dal 1986, sono stati venduti più vinili che CD negli Stati Uniti, sebbene qualcosa di simile sia già successo nel 2019 –ma in relazione alle copie vendute, non al reddito–.
Secondo la Recording Industry Association of America (RIAA), i vinili hanno contribuito con l’incredibile cifra di 232 milioni di dollari (181 milioni di sterline) alle vendite fisiche totali di 376 milioni di dollari nella prima metà del 2020, andando a segnare un netto 62% sulla percentuale delle vendite.
Mentre la pandemia di coronavirus ha visto le vendite di musica essere leggermente influenzate dalla chiusura di negozi di dischi e locali, l’industria musicale ha ancora registrato un certo grado di crescita nel primo trimestre / secondo trimestre.
Il rapporto rivela anche che le entrate generate dai download digitali ($ 351 milioni) e dalle vendite fisiche ($ 376 milioni) sono scese al di sotto delle entrate create dai servizi di streaming supportati da pubblicità come YouTube ($ 421 milioni), per la prima volta in assoluto.
L’ultimo passo nella continua rinascita del vinile arriva dopo che il mercato musicale online Discogs ha rivelato che le vendite globali sulla piattaforma nella prima metà del 2020 sono aumentate notevolmente durante il lockdown.
Secondo il rapporto di metà anno pubblicato qualche venerdì fa (28 agosto), le vendite fisiche sul Marketplace di Discogs sono aumentate del 29,69% – 4.228.270 ordini – tra gennaio e giugno di quest’anno, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Il rapporto attribuisce in parte l’aumento delle vendite a un numero maggiore di utenti poiché il blocco ha visto più acquirenti passare ai servizi online, insieme al “desiderio di supportare le piccole imprese”. Il miglioramento più sostanziale anno su anno è stato lo scoprir di veder venduti più vinili che cd, vendite aumentate del 33,72% con oltre 5,8 milioni di unità vendute.
Venduti più vinili che CD: a cosa è dovuto questo cambio di rotta?
Le origini del vinile risalgono agli anni ’70 del secolo scorso, ed è tutt’ora molto popolare in Asia, mentre invece il CD è stato il primo sistema di archiviazione digitale commerciale e il suo impatto è stato così grande da rimanere il formato “ufficiale” della musica commerciale.
Sembra una causa ragionevole, ma allora, perché il lockdown ha fatto sì che venissero venduti più vinili che CD se è anche lui un formato fisico che viene venduto nei negozi?
A differenza dei CD, le vendite degli LP, nel 2020, sono aumentate passando da $ 224 milioni a $ 232 milioni, con un incremento del 3,6% e ciò ha molto merito considerando che, come ti ho già detto, i negozi fisici sono rimasti chiusi per mesi.
Il formato fisico aggiunge un’altra vittoria: ha generato più entrate rispetto ai download di musica digitale, ovvero la vendita di musica digitale da singole canzoni o album, nello stile di iTunes.
Tuttavia devi mettere questi dati in prospettiva: le vendite di vinili rappresentano a malapena il 4% delle entrate del settore, infatti le vendite di formati fisici sono il 7% del totale, superano i download digitali con il 6%, ma andando poi a scontrarsi con il vero primatista, la musica in streaming con il suo 87% delle entrate per le case discografiche.
In totale, l’industria musicale nordamericana ha avuto un guadagno di $ 5,7 miliardi nella prima metà del 2020, rispetto ai 5.400 milioni nello stesso periodo del 2019, mentre gli abbonati alle piattaforme di streaming musicale sono passati da 58,2 milioni a 72,1 milioni in un solo anno, sempre negli Stati Uniti.
I dati relativi alle nuove versioni più vendute sulla piattaforma sono stati inclusi anche nel rapporto di metà anno di Discogs, con “The Slow Rush” di Tame Impala, The Strokes “The New Abnormal”, Khruangbin e Leon Bridges “Texas Sun” e “Ordinary Man” di Ozzy Osbourne tra i più venduti.
Ovviamente veder venduti più vinili che CD potrebbe spingere altre Star a produrne, magari in edizioni speciali o limitate (come quello di Lady Gaga qui sopra), cosa che, a mio avviso, attirerebbe anche più fan/clienti.